Dott.ssa Daniela Benedetto

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Dott.ssa Daniela Benedetto

psicologa, psicoterapeuta, terapeuta E.M.D.R.

Ho passato un'infanzia complicata, i miei genitori litigavano continuamente, anche pesantemente, e penso questa cosa mi abbia segnato nei rapporti con

Salve scrivo perchè ho bisogno di capire cosa mi sta succedendo, e come devo reagire. Sono una ragazza alle prese con le relazioni con 'l'altro'. L'altro inteso come un qualcosa diverso e lontano da me. Perché è così che inizio a definire chiunque si aggiri e cerchi di penetrare nella mia sfera personale e intima. Ho passato un'infanzia complicata, i miei genitori litigavano continuamente, anche pesantemente, e penso questa cosa mi abbia segnato nei rapporti con gli altri. Amo stare in compagnia, ho degli amici fantastici, pochi e giusti sono quelli che mi conoscono a fondo. Ma mai ho permesso a nessun ragazzo di stare insieme a me per più di quattro mesi. Li ho sempre allontanati appena cercavano di avvicinarsi troppo a me, e per avvicinarsi intendo ogni forma di vicinanza fisica. Non ho mai capito cosa provasi per un ragazzo, e ho sempre preferito starmene da sola, con i miei amici, senza soffrire di questa cosa. Ora però, da qualche mese sto con un ragazzo. Fantastico, mi riempie di attenzioni. Ma io? Io che ruolo ho? Sono sempre distante, e da quando lo abbiamo fatto, la situazione è peggiorata. Tutto ciò che dice e che fa mi irrita, sono arrabbiata con lui, aggiungendo il fatto che da allora sto male fisicamente tra cistiti e malori vari. Ma so perfettamente che non è colpa mia. Ho come la sensazione che mai riuscirò ad abbandonarmi totalmente a qualcuno,che mai vedrò il sesso come qualcosa di bello da condividere, ma qualcosa che mi viola; ma soprattutto che mai riuscirò a dissolvere la confusione che alberga in me per quanto riguarda queste relazioni. E' veramente frustrante, per me, ma anche per chi cerca di starmi vicino. Grazie dell'aiuto!

Buongiorno Arianna.

"ho bisogno di capire cosa mi sta succedendo". Questa la sua domanda.

Credo che al di là di una comprensibile domanda sul conoscere la spiegazione relativa al sua resistenza a fronte di una relazione affettiva e di tutti gli aspetti interpretativi che si possano fare guardando indietro alla sua storia evolutiva e familiare, la cosa centrale sia ri-conoscere da parte sua  " la confusione che alberga .... -in lei-...per quanto riguarda queste relazioni" e il fatto di soffrire di disturbi psicosomatici di conversione (cistiti ecc.)

Bisogna riportare principalmente una condizione in cui la sua 'mente' si plachi e lei possa vederci più chiaramente e quindi ri-conoscere   quei vissuti emotivi (non tanto affettivi) che evidentemente le impediscono di vivere serenamente una relazione e a cosa questi vissuti emotivi siano da lei collegati (pensieri, scenari passati, preoccupazioni ecc).

E' importante che lei si dia questa possibilità attraverso un percorso di psicoterapia accompagnato anche da pratiche più specificatamente orientate alla riduzione dello stress (disturbi psicosomatici).  Sto pensando alla mindfulness.

Sono disponibile per ogni ulteriore approfondimento e, se lo desidera, per seguirla professionalmente in questi ambiti.

Un cordiale saluto

domande e risposte

Dott.ssaDaniela Benedetto

psicologa, psicoterapeuta, terapeuta E.M.D.R. - Roma

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