Dott.ssa Anna Stefania D'Antuono

Dott.ssa Anna Stefania D'Antuono

Psicologa, Psicoterapeuta

informazioni di contatto

San Marco 5521 - 30124 Venezia (VE)

Tel: 3474696660

presentazione

CHI SONO

 

Ho cominciato a nutrire un naturale interesse per i rapporti umani e il funzionamento della mente sin da piccola, osservando ciò che accadeva nella mia famiglia, una numerosa famiglia del sud caratterizzata da dinamiche complicate e ruoli molto rigidi.

Devo alla famiglia in cui sono nata, ai suoi aspetti disfunzionali che cercavo di comprendere e riparare, alla sofferenza che osservavo al suo interno l’aver maturato una motivazione a studiare le relazioni interpersonali e aiutare le persone in difficoltà.

Scegliere di iscrivermi alla Facoltà di Psicologia dell’Università “La Sapienza” di Roma e frequentare i vari corsi è stato per me così naturale, come per un pesce nuotare nell’acqua.

Quelli dell’Università sono stati anni fondamentali sia per la mia crescita che per la formazione personale. Tra le esperienze più significative vissute in quel di Via dei Marsi, a San Lorenzo, annovero le lezioni con il prof. Massimo Ammaniti, dal quale ho sentito parlare per la prima volta della Teoria dell’Attaccamento di J. Bowlby e con il quale ho approfondito, all’interno della mia tesi di laurea, la trasmissione intergenerazionale dei modelli di attaccamento; e – altrettanto fondamentale -  l’incontro con il pensiero sistemico-relazionale, avvenuto tramite le lezioni della Prof.ssa Malagoli Togliatti e la lettura del libro “Pragmatica della comunicazione umana” di Watzlawick, Beavin & Jackson che mi ha aperto l’orizzonte di un possibile trattamento della schizofrenia attraverso la terapia della famiglia. Fa profondamente parte di me l’emozione provata nell’apprendere di un “paziente designato” che si fa carico di esprimere la disfunzionalità del gruppo di appartenenza attraverso un sintomo: un sintomo da comprendere, a cui dare un significato che viene, in sede di terapia, ricostruito e messo al servizio della famiglia per sbloccare dinamiche disfunzionali e liberare il paziente designato.

Un altro incontro fondamentale è stato quello con i didatti e i colleghi della scuola di specializzazione in Psicoterapia Familiare e Sistemico-Relazionale “I.e.f.co.s”, alla quale mi sono iscritta dopo la laurea e l’esame di stato, diramazione del Centro Studi di Terapia Familiare e Relazionale fondato dal prof. Luigi Cancrini. Dai didatti che ho avuto, Assunta Buzzelli, Luigi Cancrini e Nanni Di Cesare, ho ricevuto un dono prezioso: le lenti “sistemiche” con cui ricostruire i significati comunicazionali dei vari sintomi presenti in un individuo, una coppia o una famiglia sofferente.

Dal 2010 opero come libero-professionista nella città di Venezia dove cerco di applicare ciò che ho imparato dallo studio, dalla pratica e dai tanti pazienti che ho incontrato in stanza di terapia (ognuno dei quali rappresenta per me un tassello insostituibile del mio bagaglio di conoscenza dell’animo umano), fiduciosa del fatto che le risorse personali possono emergere solo dall’aver ricevuto un danno.

Il mio motto è una frase di Karl Jaspers: “La perla è la malattia della conchiglia”:  la perla è il risultato finale di un’infezione provocata dall’infiltrazione di un granello di sabbia, cui la conchiglia reagisce ricoprendo il granello di strati di madreperla.

Sono infatti convinta che nella crisi si celi la possibilità di scoprire le risorse più profonde e di ripartire nel lungo viaggio della vita più forti e consapevoli di prima.
La psicoterapia è, dal mio punto di vista, una collaborazione tra due (o più) persone che, insieme, ricercano e costruiscono il senso, il significato da dare al problema, al disagio vissuto e presentato e che, facendo questo, si arricchiscono reciprocamente.  

 Le aree e le tematiche di cui mi occupo sono:

  • Rapporto genitori-figli
  • Problematiche della Coppia
  • Problematiche dell'adolescenza
  • Dipendenze
  • Disturbi dell'Umore (Depressione, Disturbi Bipolari)
  • Disturbi Alimentari
  • Sindromi Ansioso-depressive
  • Attacchi di Panico
  • Sostegno alla disabilità
  • Sostegno nei momenti di crisi del Ciclo Vitale della Famiglia (nascita primo figlio, adolescenza dei figli, nido vuoto, problematiche terza età)
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Approccio

L'emergenza legata al Coronavirus ha aumentato il numero di richieste di prestazioni a distanza.  
La dott.ssa D'Antuono si rende disponibile a lavorare a distanza con videochiamata Skype (live:asdantuono ) o Whattsup, in base alle raccomandazioni del CNOP del 2017.
Mai come in questo periodo di emergenza sanitaria, la consulenza online o telefonica rappresenta un'utile forma di supporto psicologico e/o continuità della relazione clinica. 
https://www. ordinepsicologilazio.it/ coronavirus/

 

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aree di competenza

  • Cura degli attacchi di panico
  • Disturbo ossessivo compulsivo
  • Depressione Post Partum
  • Disturbi alimentari
  • Percorsi di elaborazione del lutto
  • Aiuto psicologico alla coppia
  • Depressione
  • Disturbi dell'umore
  • Problematiche di somatizzazione, relazionali e affettive, di dipendenza
  • Problematiche adolescenziali e sostegno a familiari di adolescenti

Quando ammiriamo la bellezza della perla, non pensiamo mai che essa è nata dalla malattia della conchiglia - Karl Jaspers

Formazione professionale

SERVIZI OFFERTI E AMBITI DI INTERVENTO

Ci sono dei momenti critici della vita (lutti, separazioni, perdita del lavoro, depressione post-partum, menopausa…) in cui può accadere di aver bisogno di un aiuto per poterli superare. Talvolta, pur non vivendo una situazione di particolare stress, si sente che le proprie risorse personali non vengono espresse pienamente e si sente il desiderio di scoprirle e di dare una nuova direzione alla propria vita.

Consulenza Psicologica: è uno spazio d’ascolto volto alla comprensione profonda di un problema e alla ricerca delle modalità di intervento più opportune. Può essere costituita anche da un solo colloquio.

Psicoterapia Individuale: in seguito alla fase di consulenza, può essere valutata l’opportunità di iniziare un percorso psicoterapeutico. Questo è un valido aiuto per la conoscenza di se stessi, la riscoperta delle proprie potenzialità e la risoluzione di eventuali problematiche.


Psicoterapia di Coppia: incomprensioni, tensioni col partner, senso di insoddisfazione, stallo di coppia: a volte anche pochi incontri di terapia di coppia possono aiutare a sbloccare situazioni di crisi anche acute, che spesso sono legate a problemi di comunicazione.


Psicoterapia Familiare: tensioni tra genitori e figli, preoccupazioni e dubbi dei genitori sui percorsi di crescita dei loro figli, le regole con i bambini e gli adolescenti, sostegno genitoriale…  Affrontando una problematica in modo precoce e mirato, si può aiutare la famiglia che attraversa una crisi a recuperare l’armonia e il suo buon funzionamento.

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Partecipazioni

La vita ai tempi del coronavirus: vincoli e opportunità

 

In questo periodo stiamo tutti vivendo un’esperienza fuori dal normale, dopo la quale presumibilmente nulla sarà più come prima: la pandemia del Covid-19, implacabile “cigno nero” in grado di generare esponenzialmente altri “cigni neri”.

In molti si stanno chiedendo come sarà il mondo dopo il rientro dell’emergenza sanitaria. Naturalmente è difficile immaginarlo adesso, ma se è vero che tutte le situazioni problematiche portano con sé la possibilità di far emergere nuove risorse, proviamo a riflettere su quali siano le opportunità del momento.

Che cosa sta rappresentando questo evento per la collettività? Com’è la vita ai tempi del coronavirus?

Stiamo tutti sperimentando lo spaesamento di una situazione la cui cifra distintiva è l’incertezza. Il Covid-19  ha sbaragliato, come uno tsunami, le esistenze e i piani per il futuro di miliardi di persone, ha distrutto le sicurezze su cui molti sentivano di poter dormire sonni tranquilli: un lavoro sicuro, magari non amato, ma certo; le abitudini quotidiane, vissute a tratti come noiose, ma capaci di garantire un senso di integrità e prevedibilità del futuro.

Questa situazione ci fa confrontare forzatamente con l’imprevedibilità dell’esistenza, ma si rivela l’occasione per sviluppare e allenare la flessibilità e le abilità di gestione della crisi.

I media non perdono occasione per diffondere un messaggio importante: per fermare il contagio bisogna restare a casa ed evitare contatti diretti con le altre persone. Restare a casa ci offre la possibilità di trasformare l’immobilità in un contributo prezioso per la collettività. L’immobilità diventa azione sociale.

Si è creata, da un problema, la possibilità di condividere qualcosa insieme e lottare uniti per uscire il prima possibile dallo stato di emergenza.

Si lotta e ci si impegna per mantenere vivi i rapporti: si sostituisce il canale dell’incontro diretto con l’altro con la modalità virtuale. Anche la psicoterapia è stata dirottata su Skype e/o Whattsapp, con uno sforzo di scoperta delle potenzialità dei mezzi (umani e tecnologici) che nutrirà e rafforzerà sia la relazione terapeutica che il nostro rapporto con la tecnologia digitale.

Tante sono le cose che si danno generalmente per scontate: l’emergenza in atto rappresenta la possibilità di riscoprire il valore della libertà, del tempo, della normalità intesa come quotidianità, dei rapporti umani, della solidarietà, del denaro che in molte famiglie scarseggia, a causa della perdita del lavoro. Chi invece non ha problemi economici avrà la possibilità di riscoprire il risparmio, la frugalità e la semplicità di una vita privata dei consumi compulsivi.

La convivenza forzata con partner e figli può rappresentare un momento di pausa in cui riscoprirsi reciprocamente negli occhi dell’altro. Fare i compiti con i figli, preparare un dolce tutti insieme, guardare un film che metta d’accordo tutti, rispolverare un gioco da tavolo sono momenti di incontro che scarseggiano in una vita che si svolge in prevalenza fuori casa e a ritmi spesso frenetici.

La crisi pandemica rappresenta per gli introversi e le persone con temperamento depressivo una sorta di “riscatto”: la quarantena abolisce le differenze tra introversi ed estroversi, costringendo tutti a rinunciare ai riti sociali.

Chi è già abituato all’isolamento, alla permanenza prolungata nell’ambiente domestico si ritrova con una marcia in più e si percepisce più abile ed efficace nell’affrontare la quarantena rispetto a chi, non abituato al contatto con se stesso e allo star fermo, si sente un leone in gabbia.

Non ci sono solo opportunità, ma anche fattori di rischio. Emerge l’ansia e la paura del futuro, la difficoltà di gestire i tempi morti, di dare un senso al susseguirsi di giorni tutti uguali, la tristezza dell’isolamento fisico e psicologico che in alcune persone potrebbe creare una tendenza a estraniarsi e a fantasticare, perdendo i contatti con la realtà. Altri sintomi che potrebbero comparire sono difficoltà a prendere sonno, disturbi dell’alimentazione, irritabilità, umore disforico.

A questo proposito, è importante ricordare a tutti coloro che non riescono a ravvedere nella situazione attuale una fonte di opportunità, che si sentono schiacciati dall’isolamento, dalla paura del futuro o del contagio, dal dolore per la perdita di una persona cara a causa del covid-19, o che non stanno vivendo serenamente la convivenza con i familiari a causa di tensioni eccessive, che hanno il diritto di star male, che non sono sbagliati o malati per questo e che possono chiedere aiuto. 

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