Dott.ssa Barbara Montagnini

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Dott.ssa Barbara Montagnini

psicologa, psicoterapeuta cognitiva costruttivista

Un posto di lavoro impossibile

Buonasera. Sono una giovane donna sulla trentina che lavora in qualità di Hotel Manager.
Attualmente sto attraversando un momento molto duro a lavoro ed ho bisogno di fare chiarezza, perché sento che giorno dopo giorno sto perdendo lucidità.
Lavoro in un ambiente dove non esistono ne ruoli definiti ne compiti ben precisi: ne deriva che è il caos ed io vengo attaccata di continuo da parte del proprietario per tutto ciò che non funziona nell'attività.
La cosa che mi distrugge psicologicamente è vengo materialmente interrotta di continuo mentre svolgo le mie azioni. Non appena mi siedo alla mia pseudo scrivania vengo interrotta da una richiesta da parte di un collega, o una telefonata.
Non riesco a dedicarmi ad una attività per più di 5 minuti senza che venga interrotta. Ne consegue che il mio lavoro risulti frammentario e sconclusionato.
Sono sempre stata una donna che ha lavorato e studiato per obiettivi, e lavorare così, senza criterio ne motivazione, mi uccide. Sembra stupido detto così, ma ho provato a parlarne col capo mostrando le mie problematiche, per sentirmi dire che la porta è quella e che non svolgo il mio lavoro. Lui mi chiede compiti che non riesco ad espletare per la mancanza di tempo e di attenzione.
In teoria dovrei supervisionare e controllare il lavoro dei miei colleghi, i quali sono tutti persone sulla cinquantina, con maggiori anni di esperienza alle spalle ma minore competenze e professionalità, i quali non riescono ad accettare alcuna critica costruttiva, con personalità molto forti, permalose, non inclini al cambiamento, al miglioramento.
Ogni mia decisione viene poi smontata e rimaneggiata dalla proprietà con totale annullamento del mio ruolo.
Il mio è un ruolo non ruolo.
Sono molto afflitta e demotivata.
Non so che fare e per concludere vi faccio la mia domanda: quali sono gli effetti perpetrati di continue interruzioni sul proprio posto di lavoro? Della continua e reiterata mancanza di gratificazione, anche la più minima, motivazione?
A cosa può portare tutto ciò?
Per favore aiutatemi, le persone intorno a me mi fanno sentire una paranoica, ma non è così, io ho veramente bisogno di aiuto.

Gentile Diana,

diversi sono gli aspetti che possono portare al cosidetto stress lavorativo: il contenuto del lavoro (tra cui il carico, ritmi,modalità ) , contesto di lavoro (ambiente relazionale, stile di leadership) che sono variabili organizzative, tuttavia c'è una variabilità individuale e quindi una risposta a questi 'stressors' del tutto soggettiva. A parità di condizioni alcuni percepiscono alti carichi di stress negativo, altre persone lo vivono come stimolantte e positivo.

Sicuramente il lavoro è una parte importante nella nostra vita e pertanto diventa necessario trovare un buon equilibrio tra le richieste lavorative e le aspettative personali. Sicuramente è meglio lavorare in prevenzione per promuovere risposte comportamentali positive agli eventi stressanti , come ad esempio la resilienza, prima che diventi una vera patologia. Un percorso molto utile è quello di fare una bilancio tra le sue aspettative lavorative e le richieste dell'attuale azienda per comprendere se sono allineate.

Se ha piacere di approfondire il tema, mi rendo disponibile anche per un consulto on line.

Saluti. Barbara Montagnini