Dott.ssa Barbara Valente

Dott.ssa Barbara Valente

Psicologa sociale e Psicoterapeuta cognitivo comportamentale

Problemi di insonnia, ansia e lentezza.

Ho messo come titolo la lentezza, perché è proprio questo adesso il mio più grande problema. Io sono una ragazza di 30 anni, che purtroppo è SEMPRE stata lenta, di fare QUALSIASI cosa, dalle cose pratiche, alle cose anche mentali, se pur meno. Sono intelligente, più di altri e questo lo so bene, ma sono lenta a fare TUTTO, e non capisco davvero come mai. Mia sorella è più grande di me di 8 anni ed è una psicologa dell’età evolutiva, lei mi dice che secondo lei ho solo disturbi d’ansia e schemi comportamentali che mi portano ad avere questa lentezza, oltre che semplicemente ansia e mancanza di autostima. Io ora come ora, non penso proprio sia solo questo il motivo, anzi io sono quasi convinta che alla base ci sia un disturbo purtroppo un po’ più importante, perché in realtà io non sono proprio IN GRADO di velocizzarmi nemmeno quando mi ci impegno, e voglio velocizzarmi, NON riesco, non sono capace, è molto frustrante per me perché mi sento non normale rispetto agli altri. Mi viene da piangere, vado in panico, mi scordo le cose che dovevo prendere, faccio errori per cercare di velocizzarmi andando così in tilt, e sbagliando o scordandomi tutto. Salto magari i pasti per riuscire a fare in tempo magari agli appuntamenti dove so che non posso proprio fare tardi. Molte persone esterne mi hanno già fatto notare spesso (e questo anche quando ero piccola alle medie) che ero e sono troppo lenta rispetto agli altri, mi sono sentita dire che “dormivo in piedi” o che ero sempre troppo distratta, mi hanno detto e mi dicono tutt’ora “ti devi svegliare” ed io non ho mai capito bene il concetto, visto che porca miseria io sono sveglia, non riesco a velocizzarmi più di così, è un mio limite. Anche mia madre ha notato quanto sono lenta adesso anche solo ad allacciarmi le scarpe. Ho sempre però sofferto anche di ansia, nonostante i traguardi “normali” io li abbia tutti superati senza problemi, come la patente che ho da 10 anni, guido ovunque e anche molto bene, anzi spesso preferisco guidare io perché so che guido meglio e mi sento più sicura così. Ho superato il diploma, con un po’ di problemi perché non volevo studiare più (in quel caso erano miei capricci e lo ricordo bene) ma non sono mai stata bocciata e oltre a matematica non avevo problemi in altre materie (la matematica però è stato sempre per me un problema enorme, che tutt’ora lo è). Ho conseguito una laurea, ma in un’università privata, che seppur era difficile, ti venivano incontro. I compiti scritti anche ad esempio, c’era per me sempre troppo poco tempo a disposizione, perché appunto ero lenta a rispondere, a riflettere. Ho sempre avuto bisogno di tanto tempo anche su cose che sapevo benissimo, se lo scritto fosse durato due ore, io tutte e due le ore le utilizzavo fino all’ultimo secondo, e questo in tutti gli esami scritti. Ma comunque sono sempre stata più brava nello scritto che nell’orale, anzi appunto ho sempre preferito lo scritto all’orale, proprio perché sono più brava bello scritto che nell’orale. Mentre quelli orali sono sempre stati un macello, non riuscivo a parlare, dicevo cose sconnesse, non riuscivo a calmarmi, andavo completamente in panico e nonostante sapessi tutto, andavo male. A meno che la situazione e il professore erano “tranquillizzanti” allora in questo caso mi trovavo bene e riuscivo a parlare senza problemi. In casa nostra c’è sempre stata molta “medicalizzazione”, ovvero l’abitudine di “diagnosticare” i problemi, mio padre è un ex psicologo del lavoro ma di vecchio ordinamento (ovvero si è laureato in Sociologia e come Assistente sociale, ma non in Psicologia); dico ex perché è in pensione da tanti anni, per motivi che non posso scrivere. Mia madre è una professoressa di Lettere, che è sempre stata in mezzo a ragazzi e bambini per 40 anni (i miei genitori sono abbastanza anziani). Ora questo problema per me è diventato invalidante in quanto ogni attività che devo svolgere, per me è una fatica. Da piccola non ho mai avuto problemi di sviluppo, anzi ho parlato e camminato precocemente rispetto ad altri, avevo problemi con l’autorità però, e alle elementari ho avuto un po’ di fatica per leggere e scrivere bene (subito dopo aver imparato però ho iniziato subito a leggere quintali di libri e non uscivo di casa senza un libro in mano, questo fino ai miei 20 anni). Però il fatto che fossi un po’ lenta c’è sempre stato, peggiorato molto ovviamente con il tempo. Vorrei capire il motivo di questo mio problema, andrò da una psicologa, sono già andata da diversi psicologi in passato a 21-22 anni per problemi d’ansia, però mi sono sempre trovata male in quanto avevano metodi che già conoscevo e soprattutto anche dopo un anno di terapia non avevo risolto né migliorato un bel niente. Ma non si sono mai soffermati sul problema della mia lentezza, anche se era già molto evidente, evitavano di parlarne. In tutto questo naturalmente sono una ritardataria cronica, perché appunto fare le cose quotidiane come prepararsi, mangiare, prepararmi magari lo zaino per stare fuori casa 2 giorni, prepararsi per andare a lavoro mi costano una fatica immensa e non ne posso più, vorrei avere sempre a disposizione 40 ore al giorno e non 24 per riuscire a fare tutto come vorrei. Sono sempre stanca mentalmente e fisicamente. Voglio aggiungere anche che non ho un lavoro fisso, ma ho fatto e faccio spesso supplenze come insegnante d’inglese ai bambini delle medie e delle elementari con cui sono molto brava (anche se comunque un po’ lenta). Ho una laurea in mediazione linguistica, per questo mi sono messa a fare le supplenze dopo la pandemia per insegnare appunto inglese. Ho un ragazzo e vivo ancora con i miei genitori (e anche questo in realtà molto in parte per scelta, oltre che per mancanza di un lavoro stabile, sono terrorizzata dal fatto di poterli lasciare soli, anche se per fortuna al piano di sotto ci vive mia sorella, ma ovviamente non è presente come me, e anche questo disagio mi preoccupa abbastanza). Non riesco a dormire più, soffro di un’insonnia cronica e costante, in quanto mi prende l’ansia prima di dormire, oppure mi sveglio dopo 3-4 ore per fare pipì (soffro anche di cistite e problemi gastrointestinali abbastanza importanti che di certo non mi aiutano) e non mi riaddormento più. In questo modo sono sempre poco lucida, stanca e nervosa. Grazie a chi leggerà tutto il papiro :)

Gentile Laura,

Un'immagine che mi è apparsa leggendola è di una ragazza impegnata a portare sulle spalle uno zaino più pesante di quello che le spetterebbe per viaggiare. Forse porta anche cose che non le servirebbero e non le appartengono? Se fosse così probabilmente è andata anche fin troppo veloce nel conseguire i suoi obiettivi...È molto probabile che il carico di pensieri e le emozioni che ne deriverebbero ,così sovraccarica, non farebbero che rallentarla ulteriormente. 
Capisco la sua difficoltà ad affidarsi ad uno psicoterapeuta a fronte delle sue conoscenze in merito, apprese in famiglia; Ritenti, magari facendosi consigliare dal medico di base.

Per qualsiasi informazione abbia bisogno non esiti a chiamarmi.

Un caro saluto

Dott.ssa Barbara Valente

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