Dott.ssa Federica Ciocca

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Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista

Solitudine e relazioni extra coniugali

Buonasera,
mi chiamo Arianna e sono sposata da pochi anni con mio marito. Ci siamo conosciuti anni fa' sul posto di lavoro e per stare insieme abbiamo entrambe mandato all'aria i nostri precedenti rapporti: lui infatti già sposato ma senza figli, io convivevo con un compagno da tempo immemore. Dopo poco tempo siamo andati a vivere insieme e solo dopo diversi anni ci siamo sposati.

Dall'inizio del lock down lavoriamo in casa insieme. La convivenza non è facile dato che la casa in cui viviamo è piccola e dobbiamo mangiare e lavorare nella stessa stanza, ma il problema non è certo sorto adesso. E' da qualche hanno che ho una relazione extra coniugale con una persona più grande di me, conosciuta in ufficio. Con lui mi trovo bene perchè è molto dolce e lui stesso ha vissuto o vive ancora la mia stessa situazione personale.
Voglio bene a mio marito e non riesco a lasciarlo andare ma da quando ci siamo conosciuti ad oggi le cose sono cambiate tantissimo: esce spesso, vuole sempre andare in bici mentre a me non piace, ha le sue amicizie mentre io ne ho pochissime e a parte cercare di tenermi in forma ogni giorno non riesco più a nutrire un vero interesse per qualcos'altro. Ho la sensazione che stia con me solo perchè si sente in colpa, non condividiamo quasi più nulla insieme a parte le camminate della Domenica e io mi sento spesso sola. Come se non bastasse credo che lui, per l'ennesima volta, si sia invaghito di una collega che non lo corrisponde ma che coltiva come lui la passione per la bici. Avere una relazione extra coniugale non è una soluzione, lo so', e se fossi sicura di amare l'altra persona, di stare bene con lui e di voler / poter costruire qualcosa con lui non sarei qui a parlarne. Il fatto è che se la mia vita matrimoniale fosse stata soddisfacente l'altra uomo di sicuro non esisterebbe. Sono anni che pur essendo sposata mi sento sola, non compresa, ed ultimamente non facciamo altro che litigare. Mi manca tutto: la complicità, la dolcezza, il sentirmi importante e apprezzata da mio marito. Anche il lavoro non va bene e non è soddisfacente. Tutto si è fermato, tutto ristagna, non so' da che parte andare, cosa fare per abbattere questa solitudine opprimente che sento in continuazione. Sono pochi i momenti in cui mi sento bene mentre invece una volta adoravo stare da sola. Adesso mi rendo conto che non ho nessun affetto stabile, che nonostante i miei sforzi per non sentirmi sola e per costruire quella famiglia unita che da piccola non ho mai potuto avere (mamma alcolizzata, litigi continui in casa tra urla e botte, un padre assente per colpa del lavoro e della situazione familiare difficile poi culminata con un divorzio, un fratello che vedo pochissimo), in realtà sono ancora più sola di prima. Non ho un obbiettivo di nessun genere, non credo più a nulla e a nessuno. So' solo che sto' veramente male e che sono stanca. Penso spesso a cosa potrei fare per uscire da questa situazione ma alla fine resto ferma e mi odio da sola per questo. Non so' da dove iniziare per cambiare questa situazione, non ho le forze, non ho un'amicizia vera su cui contare e neppure l'amore di un famigliare vicino. Sento solo la compassione di mio marito e l'ombra di quello che sono stata. Come si fa' a ricominciare a vivere sul serio? Non so' se quello che sento sia depressione, so' solo che mi sento sempre sola e che non riesco a cambiare le mie abitudini per cercare di migliorare la situazione. Mi sono irrigidita su tutto e continuo a credere di sentirmi bene solo quando vivo in coppia, quando un uomo mi desidera, mi da' delle attenzioni e vuole passare il suo tempo con me. So' che non dovrebbe essere così ma ho poche amicizie, pochi interessi e da sola non mi piace uscire. Devo rivolgermi ad uno psicoterapeuta? Aiuto.

Buonasera gentile Arianna,

Cosa la aveva fatta innamorare? Come sono state le sue relazioni precedenti se le ha avute? Lei come sta in solitudine? Cosa la spinge a dire che non lo ama più ma che non riesce a “lasciarlo”? Ha mai provato a parlarne con suo marito?

Talvolta alcune nostre paure o insofferenze non sono solo dettate dal momento di vita specifico ma risiedono in difficoltà pregresse (sarebbe interessante anche approfondire più nel dettaglio la sua vita famigliare, da figlia, da fidanzata e da moglie). Degli esempi potrebbero essere: mancanza di amore verso se stessi, poca autostima, paura di rimanere soli, non sapere scegliere o provare “delusione” dopo una scelta magari dovuta all’entusiasmo delle varie possibilità precedenti.

Non so quale sia una possibile risposta e se ci sia la sua all’interno di queste poche domande che le sto rivolgendo.

Le consiglio però di informarsi per intraprendere un percorso con un professionista, di sua fiducia e nella sua zona per riuscire pian piano a dare delle risposte alle sue domande ed ai suoi dubbi. Durante un percorso di psicoterapia non solo si possono descrivere, in un luogo neutro e protetto, le proprie difficoltà, i propri dubbi o “debolezze” ma si può anche imparare a rivolgere la propria attenzione alle qualità e alle risorse personali.

Perché sì tutti noi non abbiamo solo aspetti negativi su cui ci si può soffermare e cercare di superare o migliorare ma abbiamo anche tante abilità che, talvolta, sono solamente da “spolverare” o scoprire.

Resto a disposizione per qualsiasi altra richiesta o domanda via email o telefonicamente.

 

Dott.ssa Federica Ciocca - Psicologa e psicoterapeuta cognitiva costruttivista

Studi su Torino e provincia. Svolgo anche incontri online.

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Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino

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