Dott.ssa Federica Ciocca

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Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista

Figli- pacchi postali si o no?

Buonasera,
Al momento della separazione voluta da me, non ho osato chiedere nulla al mio ex marito, gli ho lasciato la casa, non ho chiesto soldi, e ho lasciato lui le bimbe al 50%. A parte le sue strane scelte educative, e il repentino coinvolgimento della sua compagna nella vita di routine nella casa di famiglia al posto della madre con una convivenza durata 4 mesi dopo soli 15 giorni che la madre era uscita di casa ( una donna vista dalle bimbe 3 sole volte e conosciuta dal padre tre mesi prima), non posso dire che le tratti male... anzi un padre assente per anni adesso finalmente passa del tempo con le figlie. Loro però, sono tre, dopo l’inizio della scuola hanno cominciato a non tollerare più i traslochi settimanali perché impegnativi fisicamente e psicologicamente. La domanda è: i bambini possono stare bene e crescere sereni senza routine continuative? Possono avere due case in cui condizione educativa ed economica sono completamente diverse? Riescono a barcamenarsi bene in queste situazioni? Il cinquanta percento di tempo con entrambi i genitori compensa non avere una dimora fissa? Ma soprattutto se esprimono un disagio bisogna forzarli ad accettare la situazione perché si abitueranno e staranno bene, oppure devono essere ascoltati mettendo da parte le esigenze genitoriali degli adulti? Mi piacerebbe sapere quale è l’ orientamento di pensiero più comune tra i professionisti che rispondono qui. Grazie (età 8, 11 e 13 anni)

Gentile Bonvissuto,

quando i figli vivono la separazione di mamma e papà non reagiscono tutti con un’unica modalità: c’è chi prova rabbia, chi vive male l’evento e si chiude in se stesso, chi ha paura di esserne la causa, ecc.

Non è quindi facile poterle dare delle risposte certe e univoche.

1) La routine quotidiana, seppure i genitori sono presenti (con sms o telefonate o videochiamate) tenderà comunque ad essere diversa. Se però i genitori riusciranno a far sentire la vicinanza, l’affetto e l’amore che provano i bambini ed i ragazzi (come nel suo caso) vivranno più serenamente la vostra separazione.

Una routine è bene che ci sia per poter pianificare bene la vita di tutti: lavoro, uscita con amici, sport, hobby, ecc. ma potreste parlarne insieme e valutare come impostarla: vedendosi solo per cena e tornando a casa a dormire? Valutare settimanalmente come organizzare il momento serata (cena insieme ma dormire si valuta)? Lei quali orari lavorativi ha? Si potrebbe propendere che vada lei a prenderli a scuola e magari valutare momenti più brevi ma ravvicinati nella settimana?

La cosa fondamentale e che permette di vivere meglio una separazione è: dialogo costante coi figli, confronto per conoscere se le opinioni sono cambiate nel tempo, essere aperti anche a possibili cambiamenti “improvvisi” es. quando c’è una verifica dove studiano meglio?

Far capir loro, magari anche dicendolo a voce e dimostrandolo coi gesti, che seppure non ci si veda fisicamente tutte le sere o giorni voi genitori per loro ci sarete sempre.

Ha già provato a chiedere ai figli se hanno idee alternative rispetto agli accordi presi tra lei e papà?

2)      Per quanto riguarda la condizione economica diversa. Come mai le nascono dubbi? Ha paura che un genitore potrebbe dare minori possibilità?

I figli se amati e se si sentono amati, è raro che guardino queste differenze. Pian piano si potrebbe spiegare loro come mai alcuni “regali” non si possono donare e farli riflettere che seppure a qualcuno possa piacere di più una certa “borsa” firmata o un altro oggetto ciò che nella vita fa crescere, star bene, ciò che è importante quando saranno adulti, è avere vicino qualcuno che li vorrà bene, sapere che in un momento di felicità o tristezza c’è un abbraccio che li può attendere, amare il prossimo, non farsi prendere in giro, ecc.

Resto a disposizione per ulteriori richieste o informazioni.

Dott.ssa Federica Ciocca

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