Dott.ssa Federica Ciocca

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Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista

La figlia del mio compagno non mi accetta.

Vivo con il mio compagno e a giorni alterni viene sua figlia.
Ultimamente la madre ha iniziato a metterla contro di noi e si stanno verificando scenate da parte della ragazza di 14 anni xhe mi fanno pensare che non mi abbia accettato o che abbia un malessere nel stare in casa con noi.
Una sera a cena ha pianto dicendo che non parla con noi (argomento scelta della scuola superiore per l anno prossimo). Mi sono accorta che mi ha bloccata nelle storie sui social.
Il padre non pensa che lei abbia un malessere e io mi arrabbio da morire con lui.
In più il suo senso di colpa lo fa essere estremamente comprensivo e vizia la figlia in modo sconsiderato, io non condivido il metodo educativo e fatico a stare con loro 2 in casa.
Non mi sento accettata e per di più la figura della bambina viziata mi innervosisce e mi fa stare male.
Non so più come comportarmi perché qualsiasi cosa io dica al padre sono sempre considerata troppo dura e poco comprensiva verso la povera bambina di 14 anni figlia di genitori separati.
Questo però a lungo andare sta rovinando la mia serenità nel rapporto con il mio compagno.
Se gli propongo di stare a casa mia quando ha la bambina lui si offende e mi dice che me ne frego e che il malessere lo vivo solo ed esclusivamente io.
Faccio fatica non so come comportarmi e non so se sarò in grado.
Vorrei avere un consiglio e magari capire se io esagero e le sensazioni che ho sono davvero mie turbe mentali.
Grazie mille

Gentile Jessica,

lei ha provato a parlare con la figlia del compagno? Da cosa le insorge il dubbio che la ragazza non l'abbia accettata? Com'è il vostro rapporto? Fate delle cose insieme?

Le consiglio di parlarne costruttivamente col suo compagno come sta cercando di fare, magari senza dire "secondo me tua figlia è/ha...." ma magari facendolo riflettere su dei comportamenti o delle frasi che nota quando lei è in casa per osservare anche insieme se veramente non ci sia uno stato di malessere.

Educare da genitori separati una figlia adolescente non è facile, soprattutto la parte sensi di colpa, però se voi le state vicino, lei non cerca di sostituirsi alla mamma ma si fa vedere come sua "alleata" pian piano le cose potrebbero evolvere in positivo. Potrebbe esser lei la prima a proporre delle attività che sa che piacciono alla figlia, valutare "cenette" "su misura", chiedere consigli per farla sentire "importante" su aspetti che sa che può conoscere (es. installare un'app, fare un disegno al computer, ecc.).

Resto a disposizione per eventuali informazioni, richieste aggiuntive e/o domande specifiche.

Cordialmente

Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta

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Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino

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