Dott.ssa Federica Ciocca

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Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista

Come gestire la rabbia che ho nei confronti del mio compagno?

Ho appena partorito il nostro bambino, circa 1 mese fa, praticamente la mia vita è cambiata a 180°, sono tutto il giorno da sola curando nostro figlio, dormo poco, sto allattando e fa male, non riesco a fare quasi nulla a casa, non vado più al lavoro, ecc Invece il mio compagno, nelle prime 2 settimane dopo il parto ha cambiato ben poco, arrivava sempre tardi alla sera, gli chiedevo di fare una cosa se la dimenticava, ecc In prima battuta ho capito che era impegnato e sottopressione per una consegna che aveva, ecc però fatta quella fa fatica ad prendere un altro ritmo, e tutto questo mi fa veramente rabbia, perché praticamente sto facendo tutto io e lui fa pure fatica ad adeguarsi. Mi sono espressa così per enfatizzare l'origine del fastidio che sento e della rabbia. Ed in più a questo si aggiunge anche il fatto che con sua mamma non ho mai avuto un rapporto di amicizia ma uno formale. Spesso è capitato che sua madre mi trattava con un tipo di indifferenza camuffata. Faccio un esempio così si capisce un po' di più. L'anno scorso gli ha fatto gli auguri di compleanno su whatsapp, e pensavo che avrebbe detto grazie per formalità ed educazione, invece no, scena muta, due giorni dopo gli ho chiesto se tutto andava bene e mi ha detto che è impegnata con il lavoro, visto ciò ho lasciato stare e mi sono fatta gli affari miei. Lei fa molto spesso così, invece adesso che è nonna x il nostro bambino e tutta gentile (evidentemente x i suoi interessi)... Ma questa sua subita gentilezza per me è molto invadente perche ogni giorno si impiccia, e tutto questo mi fa rabbia, anche perché il mio compagno non sta mettendo limiti a sua madre e per me è troppo. Io non riesco a fare finta che le cose vadano bene, me lo leggi sul viso se c'è qualcosa che non va.

Gentile neomamma,

sicuramente non è un periodo facile e si evince in modo "intenso" non solo dal racconto ma anche da alcuni aggettivi usati da lei.

La problematica mi sembra capire che sia la sua "solitudine" e l'aver "tutto sulle sue spalle".

Va bene gli orari di lavoro presumo da rispettare del suo compagno però quando si fa la scelta di un figlio la vita di coppia, lavorativa e individuale (anche) subiscono tutte delle modifiche. Lei da come ne sta parlando sembrerebbe che le sue scelte personali le abbia prese e che si stia muovendo di conseguenza.

Mi sembra però, inoltre, che tra voi manchi comunicazione, dialogo, apertura. Riuscite a confrontarvi oppure avete difficoltà? Se la risposta dovesse essere sì, il suo compagno ascolta solamente o prova a "cambiare" o avere un confronto?

Le consiglio di valutare:

  • Di aprirsi maggiormente col suo compagno, di parlarvi e confrontarvi, (se già non lo avete fatto o non lo ha fatto),
  • Un percorso di psicoterapia di coppia dove potervi conoscere meglio, parlarvi, “dichiararvi”, chiarirvi, spiegarvi i diversi bisogni e trovare insieme, collaborando, le risorse migliori per arrivare a vivere un futuro migliore,
  • Un percorso di supporto individuale potrebbe non solo osservare da una "nuova prospettiva" le sofferenze e la rabbia da lei descritte ma anche essere supportata in questo momento di vita. 

Resto disponibile per informazioni, domande aggiuntive, consulenza online o se volesse rispondere in privato alle domande poste.

Le auguro e vi auguro di trovare presto una soluzione al problema.

Cordialmente

Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta

Ricevo a Torino, provincia (Collegno) e online

 

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Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino

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