Dott.ssa Federica Ciocca

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Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista

Attacchi di panico?

Salve,
Sono una ragazza di 17 anni e meno di un mese fa ho iniziato a soffrire di attacchi di panico. Personalmente, non so da dove provengono, non ho una causa precisa per questi attacchi. Quando ho avuto il mio secondo attacco di panico (ancora non sapevo di soffrirne) sono stata ricoverata in ospedale. Ho fatto diversi elettrocardiogrammi, una radiografia al petto e mi hanno misurato diverse volte la pressione. Il dottore mi ha detto che è tutto apposto e che sono stati attacchi di panico causati da stress. Tornata a casa faccio fatica a respirare, ho avuto dei leggeri dolori al petto e a volte alla mascella, mi sono passati dopo diversi giorni. Dopo aver scoperto di soffrire di attacchi di panico, la mia mente continua a pensare che ho dei problemi al cuore, controllo i battiti sul polso ogni 10 minuti e misuro la pressione. Non ho mai avuto così tanta paura di avere un infarto o un arresto cardiaco in vita mia, ma ora è il mio unico pensiero. A volte ho dei mini attacchi di panico, cioè durano meno di un minuto, e il giorno dopo mi sento il petto pensante, il respiro corto e mi gira la testa.
P.S.: Questi attacchi mi vengono solo quando sono a casa e la sera, quando sono a scuola non succedono mai e mi sento definitivamente bene.
Cordiali saluti

Gentile Demetra,

quando nascono gli attacchi di panico può essere normale avere paura di "morire" o di avere un problema medico. E' riconosciuto anche a livello scientifico. Non se ne deve fare una colpa e se dovessi soffermarci e pensarci bene. E' normale pensare subito al peggio perchè respirare male, sentire un peso al petto, avere dolore fisico... ...la nostra mente si "accende" e ci porta subito a pensare "sto male, cosa sta succedendo?".

Cosa sta provando a fare per superare e cercare di controllare questi pensieri? 

Mi sembra di capire che ad oggi la causa scatenante sia sconosciuta e non è detto che mai la capirà, la cosa importante nel presente è capire come intervenire alla sera, quali sono i pensieri che le vengono alla mente, quali paure eventuali insorgano. La sera seppur sia un momento sereno perchè la giornata è finita e siamo a casa è anche il momento dove l'adrenalina "rallenta" e i nostri pensieri iniziano a insorgere talvolta più forti di prima. 

A casa con chi vive? Come sono i rapporti con il nucleo familiare? Avete un buon dialogo?

Le consiglio di valutare un percorso di psicoterapia individuale dove potersi soffermare maggiormente ed in un luogo neutro, senza giudizio ma protetto su questa sensazione invalidante e molto forte che lei sta vivendo. Qui non solo sarà aiutata a riosservare queste sensazioni ma sarà anche accompagnata verso una loro riformulazione e "controllo" nella gestione.

Conosce la mindfulness? Ha mai provato a fare meditazione? Talvolta può essere utile per non soffermarsi sul pensiero o sulla pesantezza percepita a livello corporeo ma aiuta spesso a "mandare via" e pian piano sentirsi più liberi. Le linko un articolo scritto da me: https://www.psicoterapiacioccatorino.it/imparare-a-comprendere-i-propri-pensieri/

Resto a disposizione per informazioni, richieste aggiuntive o per eventuale inizio di percorso.

Cordialmente

Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta

Ricevo a: Torino, Collegno e online

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Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino

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