Dott.ssa Federica Ciocca

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Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista

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Buonasera, vi scrivo perchè sono molto preoccupata per il mio compagno che mi ha recentemente accennato ad alcuni pensieri suicidi nell'ultimo periodo.
Sono preoccupata in quanto la sua situazione è molto complessa e tiene insieme diversi fattori. Da piccolo è stato allontanato dalla famiglia e sistemato in una comunità per minori in quanto la madre era alcolista e non è stata considerata in grado di prendersi cura del figlio. Purtroppo è mancata per via dell'alcool e la sua morte ha causato una profonda ferita nel mio compagno che non è stato in grado di salutarla un'ultima volta.
Questo dolore per la morte della madre lo porta a chiudersi in se stesso e a non comunicare le sue emozioni o pensieri e a rifugiarsi nell'alcool come via di sfogo quando si sente scoppiare.
Nell'ultimo anno gli è stato diagnosticato un tumore che per fortuna ha sconfitto, ma ha vissuto questo anno di malattia in modo molto distaccato. Non ha mai accennato una sola volta alle sue difficoltà o emozioni.
Questa sera, dopo aver festeggiato la guarigione, ha ecceduto con l'alcool e ha iniziato a sfogarsi con me confidandomi di aver più volte pensato di suicidarsi buttandosi dal balcone, ma si è sempre tirato indietro a sua detta per il dispiacere che avrebbe procurato a nostro figlio.

Ora io sono consapevole che lui abbia bisogno di un supporto professionale e sono stata la prima a suggerire un percorso psicologico per affrontare il lutto e tutto quello che ha vissuto nella sua infanzia; quello che mi preoccupa sono questi pensieri suicidi, che ho il timore diventino dei veri e propri tentativi.
Cosa posso fare?

Gentile Chiara,

da come scrive mi sembrerebbe proprio molto utile e importante il bisogno di un supporto psicologico dove valutare insieme ad un professionista se "il suicidio" è una richiesta d'aiuto forte o se ci possono essere delle preoccupazioni importanti su cui riflettere e quindi rivolgersi anche ad un medico.

Dalla descrizione della sua breve storia di vita, capisco che su un portale online non si possa raccontare dettagliatamente la propria vita, emergere ardentemente un vissuto di frustrazione, abbandono e importante disagio. Infanzia sicuramente anomala dove la vicinanza e l'accudimento sono venuti a mancare. Vero, però anche, che nella vita la nostra identità non si sviluppa solo grazie la storia di attaccamento con mamma e papà ma anche dalle relazioni extrasociali come possono essere amicizie, fidanzata, moglie, figli, colleghi di lavoro, insegnanti, ecc.

Lei ad oggi come prima cosa potrebbe valutare un patto con lui. Potrebbe stare su quanto vi amate, sul bene che lei prova, sul bene e il bisogno che può avere vostro figlio di entrambi i genitori e se dovesse riavere ancora questi pensieri lui, prima di prendere decisioni impulsive deve subito chiamarla e parlarne con lei. Se siete una coppia che comunica ed è aperta al confronto faccia anche leva su questa vostra risorsa e cerchi di trovare la vostra modalità e la vostra sicurezza.

Nel frattempo le consiglio di cercare un esperto nella sua zona a cui rivolgervi per essere supportato non solo suo marito ma anche lei come moglie e mamma di vostro figlio.

Resto disponibile per informazioni, domande aggiuntive e/o eventuale consulenza online.

Cordialmente

Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta

Ricevo a Torino, provincia (Collegno) e online

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