Dott.ssa Federica Ciocca

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Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista

Come posso affrontare e migliorare la situazione?

Buongiorno,

Sono una giovane ragazza, da poco ho finito lo stage in un negozio e ora mi ritrovo a casa a cercare di nuovo lavoro.
L'esperienza dello stage mi è stata utile perché mi ha permesso di imparare molto, anche se ammetto che gli ultimi mesi è stata parecchio pesante in quanto gli orari di lavoro essendo molti mi hanno tolto tanta energia, al punto di avere qualche volta mal di testa e stanchezza.
Dopo aver finito lo stage da una parte ero contenta perché almeno potevo riposarmi ma dall'altra non tanto, perché ora mi ritrovo con molti dubbi che in realtà sono presenti perché mi piacerebbe realizzare un sogno. Purtroppo quando penso a realizzare questo sogno mi chiedo se sia quello che desidero realmente, se mi porterà a qualcosa oppure a niente ma soprattutto non ci provo nemmeno a realizzarlo in quanto ho dei difetti fisici che non mi rendono sicura, perché penso che poi le persone mi prenderebbero in giro. Ovviamente in tutta questa situazione si aggiunge che il mio cervello si rifiuta di cercare un lavoro ma non perché non ho voglia di lavorare ma non vorrei che mi occupasse tanto tempo, perché vorrei fare qualcosa che mi piace anziché annoiarmi. In più la situazione in casa non è delle migliori perché mio padre non lavora e non lo cerca, non ha voglia di fare niente e non collabora in casa. Invece mia madre fa dei lavori saltuari, lei si occupa della casa e si lamenta costantemente di mio padre tutti i giorni con me e con le amiche. Io le dico che lamentarsi non serve a nulla, quando la voglio aiutare a cercare un lavoro lei non mi ascolta del tutto perché vuole sempre fare di testa sua, e se le cose non vanno come lei vuole dà sempre la colpa agli altri. Io da una parte la comprendo perché è una situazione pesante, ma dall'altra non penso che abbia ragione quando si lamenta senza capire che anche lei può fare qualcosa per se stessa e che se vive così in parte è colpa sua. Io ammetto di non avere del tutto ragione perché a casa non aiuto molto, tranne per dare qualche volta i soldi per la spesa. Quelle volte che aiuto mia mamma mi deve spesso criticare oppure paragonare di ciò che lei ha fatto in confronto a me, come per dire "io sono superiore, te invece non sai fare nulla". Io ormai ci sono abituata ad essere trattata così, a volte mi parte anche a me la rabbia, altre mi metto a piangere in un'altra stanza perché poi mi critica pure che non serve nulla a piangere. Io so che ho dei difetti, sbaglio tante volte però sono arrivata ad un punto che sono stanca di vivere così, a volte mi capita di essere passiva davanti a queste situazioni pensando che non cambieranno, ma dall'altra parte c'è molta rabbia che mi dice che devo cambiare le cose. Vi ho scritto perché mi piacerebbe sapere che ne pensate e se potete darmi dei consigli su come affrontare questa situazione.
Vi ringrazio per avermi ascoltata.

Gentile Laura,

è una persona molto aperta e introspettiva.

Il difetto fisico che ha potrebbe provare a vederlo non come un difetto ma come un aspetto personale e una caratteristica individuale. Noi non siamo un nostro difetto o una malattia o altro noi siamo chi siamo coi nostri pregi e difetti ma anche e soprattutto persone che possono dare qualcosa.

La stanchezza invece che spesso sente e percepisce potrebbe essere dettata non tanto dagli orari per esempio della stage ma dai "tanti forse troppi" pensieri che la circondano?

Per quanto riguarda i sogni futuri, lei ci provi osservi cosa le piace ora e si dia tempo. Per esempio io sapevo di voler diventare psicologa e psicoterapeuta ma solo durante la formazione ho capito su quali aspetti specifici volessi poi specializzarmi.

In casa la situaizone invece da come la descrive sembra proprio molto pesante e difficile. E' ottima la parte su cui cerca di non "credere" o soffermarsi sulle frasi più negative e di critica personale. Non è facile aiutare gli altri. Lei quello che potrebbe fare è se possibile comunicare di più con tutti, cercando magari di spiegare loro come si sente, ragionare insieme a mamma che non è sempre il migliore o peggiore nelle cose che fa la differenza ma è anche e soprattutto farle. Per esempio pensare ai soldi che ogni tanto dà per la spesa.

Quale piccolo obiettivo ci si potrebbe dare per la prima settimana dopo questo scritto? Una cosina nè troppo difficile nè troppo facile da raggiungere per soffermarsi su come sta e cosa prova e da lì pian piano raggiungerne altri.

Se le difficoltà persistono essendo che mi sembra di percepire che ci siano molti aspetti che le procurano importanti pensieri ed emozioni potrebbe anche valutare una consulenza psicologica in ASL oppure presso un professionista di sua fiducia dove essere accolta, ascoltata e aiutata a far emergere totalmente le sue potenzialità e per riformulare alcuni aspetti del suo vissuto. Gli incontri sono coperti da segreto professionale e senza giudizio.

Le linko inoltre degli articoli scritti da me:

  • https://www.psicoterapiacioccatorino.it/quando-richiedere-una-consulenza-psicologica/
  • https://www.psicoterapiacioccatorino.it/aumentare-la-propria-autostima/

Resto disponibile per informazioni, richieste aggiuntive, eventuale consulenza o se volesse rispondere in privato alle domande poste.

Le auguro di trovare presto una soluzione al suo problema.

Cordialmente

Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta

Ricevo a Torino, provincia e online

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Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino

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