Dott.ssa Federica Ciocca

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Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista

Mi sento in colpa per la morte di mio padre

Salve. Il mio è un pensiero fisso ormai da quando mio padre è venuto a mancare. Mio padre purtroppo è morto a causa del Covid. E diciamo che, nonostante per ovvie ragioni non abbiamo potuto salutarlo per l'ultima volta ne tanto meno stargli vicino durante la sua permanenza in ospedale, ho superato in parte questo aspetto di un lutto così complicato. La cosa che però più mi tormenta è questo senso di colpa perché mi reputo responsabile del contagio di mio padre. È stata una leggerezza la mia perché quest' estate ho permesso a mio nipote di passare un pomeriggio con i suoi amichetti da noi. Il giorno dopo questo bambino ha avuto la febbre e non ho dato peso a questo pensando che il bambino si fosse raffreddato facendo il bagno in piscina. Altrettanto la madre che si è preoccupata solo quando l amichetto è risultato positivo. Ovvio poi che ci siamo contagiati tutti. Mio padre essendo immunodepresso non cè l ha fatta. I miei familiari non mi hanno mai detto direttamente qualcosa anzi mi hanno tranquillizzata dicendo che non potevo saperlo ecc...ma le frecciatine e frasi rivolte a mia cognata feriscono me, è come se le dicessero a me perché ho permesso io di farli venire. Loro ritengono responsabili mia cognata e mio nipote per la morte di mio padre, ma in realtà la colpa è mia perché se non fossero stati invitati da me, o meglio da mio marito con il mio consenso, non sarebbe successo niente. Devo dire che di base c era poi un antipatia nei confronti loro e questa tragedia ovviamente ha fomentato questo sentimento e ogni volta che loro ne parlano male o dicono che sono stati loro a uccidere mio madre io inevitabilmente mi sento uno schifo e chiedo perdono a mio padre da lassù. Come posso superare il mio dolore?

Gentile Serena,

da come scrive ha avuto molte risorse per superare e convivere con questo evento molto negativo e traumatico. Hanno ragione a dirle che lei non poteva sapere come le cose sarebbero andate. 

Non si senta in colpa lei non poteva sapere. 

Lei invece come figlia come sta? Come sta provando a riformulare questo evento di vita? C'è qualcuno che le sta vicino? Cosa osserva "di giudicante" da parte degli altri?

Mi sembra però di capire che il suo senso di colpa sia forte e importante. Potrebbe valutare un supporto psicologico per essere accolta, ascoltata e aiutata a riformulare questo vissuto, a osservare questo aspetto da maggiori punti di vista e con ulteriori gradi di personalità per cercare di tornare a vivere ricordardolo nella sua memoria ma non più con tristezza ma solo come un ricordo di una morte prematura e dove lei non poteva far più di quello che ha fatto.

Lei per di più è molto giovane e posso immaginare che perdere un papà così presto (seppure già adulta e con molta forza personale) non sia comunque un aspetto di vita semplice.

Resto disponibile per informazioni, richieste aggiuntive, eventuale consulenza online o se volesse rispondere in privato alle domande poste.

Le auguro di trovare presto una soluzione al suo problema.

Cordialmente

Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta

Ricevo a Torino, provincia (Collegno) e online

 

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Psicologa Psicoterapeuta cognitivo-costruttivista - Torino

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