Il modello d'intervento da me utilizzato è quello psicodinamico-psicoanalitico.
Esso si focalizza sulla dimensione inconsapevole della soggettività, cioè tutta quell'area della psiche individuale di cui la persona ha una scarsa conoscenza e un ridotto controllo ma che ne influenza l'esperienza, il modo in cui le situazioni sono vissute e i correlati emotivi che ne conseguono.
L'assunto fondamentale della cura psicologica di stampo psicoanalitico è che ci siano pattern di relazione (ad esempio, l'inibizione in situazioni sociali, il senso di vergogna o di paura del giudizio), comportamenti o vissuti personali (ad esempio, l'essere facili alla rabbia o alla tristezza, il bisogno di avere tutto sotto controllo, l'ansia, la rimuginazione su momenti sgradevoli del passato) che sono interferenze che alcune rappresentazioni infantili della realtà hanno sulla vita presente. Sono parti di noi completamente inconsce o solo parzialmente consapevoli, influenzano la vita personale in modo importante, possono diventare sintomatiche, ripetute nel tempo e peggiorare la qualità della vita e la possibilità di rapporto con gli altri.
Ad esempio, un paziente potrebbe avere avuto più relazioni nella vita: ognuna di esse a un certo punto ha cominciato ad andare male e sempre per motivi simili. Dopo un po' ha sperimentato fastidio verso la partner, rabbia, a volte difficoltà sessuali: dopo la fine dell'ultima storia comprende di desiderare un cambiamento, si rivolge così allo psicoterapeuta con il quale riesce ad afferrare delle cose di sé che non aveva mai compreso prima.
La psicoterapia psiconalitica si propone un cambiamento ma anche una scoperta del proprio funzionamento psichico. L'analisi dei nostri comportamenti e del modo in cui sperimentiamo le emozioni è un percorso affascinante di graduale riscoperta di sé e del proprio inconscio, cioè il luogo dove la nostra verità soggettiva si cela.
I tempi della cura: sono variabili da soggetto a soggetto e non si possono stabilire con certezza, tuttavia l'esperienza clinica insegna che laddove ci siano sintomi specifici (ad es., DOC, attacchi di panico) essi tendono alla remissioni in un tempo relativamente breve (in genere poche settimane o mesi). Il lavoro sul sintomo è una parte fondamentale della psicoterapia ma non la esaurisce, l'intervento si prefigge infatti uno scopo preventivo oltre che terapeutico; ciò significa che si può arrivare ad un cambiamento strutturale della persona con una cura che mira ad una modificazione profonda dei vissuti e ad consapevolezza di sé migliorata.