Dott.ssa Katia Marselli

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Dott.ssa Katia Marselli

Psicologo, Psicoterapeuta - Esperto in PNL ed Ipnosi ed EMDR di 1° livello

Depressione della domenica

Buonasera a tutti,

Spero che riusciate a darmi qualche risposta per un problema che ho ormai da 1 anno e mezzo circa, ultimamente non sta assolutamente migliorando, anzi!
Purtroppo ogni domenica, già da quando mi sveglio (quindi non solo di sera o tardo pomeriggio), mi sento scocciato, ansioso, e non ho voglia di fare niente.
Leggendo i vari consigli online, tutti dicono di trovare qualcosa da fare di Domenica (es. uscire con gli amici, fare una passeggiata, suonare uno strumento, dedicarsi alla cucina, fare ginnastica, ecc...), ma ripeto, NON ho assolutamente voglia di fare nulla. Se inizio qualcosa, qualunque cosa sia, non mi viene bene, e smetto quasi subito di farla, es. se faccio palestra mi stanco subito e smetto, e così via...
Le cose cambiano se sono in viaggio, chiaramente vivendo una situazione diversa, mi distraggo più facilmente.
Ora, i veri motivi non ve li do dire, magari li sapessi!

Fatto sta che non ho problemi particolari, fra l'altro questo per me, per vari motivi, è anche un bel periodo, ma niente, ogni santa domenica mi ritrovo nella stessa situzione.
Mi riferisco alla Domenica perchè è il giorno prima del rientro a lavoro. Ovviamente, se per esempio il Lunedì sono in ferie e devo rientrare Martedì, il Lunedì prende il posto della domenica. Idem per il rientro dopo le vacanze (In quei casi addirittura il problema si può presentare 2-3 giorni prima).
Il mio lavoro è stressante come ogni lavoro, ma penso proprio che ci possa essere MOLTO ma MOLTO di peggio :)

Cerco veramente consigli, comprendo che è veramente un peccato passare una domenica oziando dalla mattina alla sera solo perchè il giorno dopo si rientra al lavoro (capisco bene quanto importante sia averlo!).

Grazie,
Luca.

Buonasera Luca

Ho letto attentamente la sua richiesta e sono estremamente convinta che prima di cercare soluzioni bisognerebbe comprendere meglio cosa la rende veramente scocciato, ansioso, e senza voglia di fare niente già dal suo risveglio.

Le dico questo poiché nessuna soluzione può essere davvero calzante fino a quando non si sia compreso ad un livello diverso il disagio, a maggior ragione che nessuno di noi ha avuto occasione di vederla in colloquio e quindi, si può rimanere solo sul vago più assoluto.

Innanzitutto, bello sarebbe se si chiedesse cosa rappresenta per lei il suo lavoro attuale, se la soddisfa, se sia il lavoro che sognava da bambino, se, tenendo da parte il discorso economico, la appaga anche da un punto di vista personale, se non sia un lavoro troppo stressante che il suo corpo riesce a reggere solo immagazzinando energie il giorno prima del rientro. O al contrario, se questo sia il lavoro che ha sempre desiderato e purtroppo non trova il giusto corrispettivo economico.

Fatto questo, sarebbe interessante se si chiedesse cosa è accaduto davvero un anno e mezzo fa, delle volte anche dei dettagli apparentemente insignificanti possano aprire le strade verso nuove consapevolezze. E, conseguentemente se l’evento accaduto o gli eventi accaduti in quel periodo, in qualche modo le richiamano esperienze o emozioni già vissute nel suo passato, o episodi simili al quale ha assistito. La nostra mente agisce riproponendo schemi acquisiti e abituali, quindi non mi sorprenderei trovando delle analogie in questo senso.

Chiudendo il suo messaggio ha precisato che comprende che è veramente un peccato passare una domenica oziando dalla mattina alla sera solo perchè il giorno dopo si rientra al lavoro, e mi chiedevo se si fosse chiesto per chi fosse un peccato. Per la società? Per lei? Per chi le sta accanto?

E soprattutto, la frase che ha utilizzato e specificato tra parentesi, è ciò che mi fa intendere che prima di tutto deve interrogarsi sul suo lavoro “(capisco bene quanto importante sia averlo!)”.

In terapia, così come nell’erigere un palazzo, si procede per piccoli passi comprendendo sia il cosa che il come. Edificate le fondamenta si può passare ad erigere l’edificio sovrastante.

Mi auguro le sia stato utile leggere quanto scritto.

Arrivederci

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Dott.ssaKatia Marselli

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