Sbaglio io...sbagli tu...questo e' la causa di molti conflitti

"SBAGLIO IO...SBAGLI TU...QUESTO E' LA CAUSA DI MOLTI CONFLITTI"
L’IMPORTANZA DELLA TERAPIA DI COPPIA

Una coppia, per essere definita tale, deve essere caratterizzata da una condivisione di emozioni, da una sessualità e dalla presenza di un progetto comune in una dimensione temporale. Questi tre elementi devono coesistere in un equilibrio strategico, all’interno di una causalità circolare dove ognuno dei tre influisce sull’altro e dove capita che uno in genere tende a prevalere sugli altri. Nel momento in cui viene meno l’equilibrio strategico si crea un disequilibrio caratterizzato da sofferenza e staticità. Si entra così nella crisi, che può essere manifesta (con liti e scontri) o tacita (ognuno per conto proprio). E' possibile distinguere tre percorsi differenti che variano in base alla capacità della coppia di elaborare o meno l'illusione e di poter passare da un rapporto idilliaco (tipico della fase di innamoramento) a uno realistico e maturo.

1. ‘Elusione della crisi’.La coppia entra in crisi anche per una questione fisiologica, dall’illusione (dell’innamoramento) si passa alla realtà e questo a volte può mettere in discussione la coppia. Perdere l’illusione, per alcuni può risultare devastante (“piuttosto le mantengo, ma lascio la coppia”). Vi sono persone che passano da un innamoramento all’altro, non passando il limite che porta al grigiore. In questo modo costruiscono altre illusioni o fanno finta che non esista un’altra realtà. Nell’innamoramento, gli elementi disturbanti, vengono nascosti “sotto al tappeto”, e si vede ciò che si vuole vedere. Questo meccanismo a volte puo’ durare anche per molto tempo, creando delle grosse crisi nel momento in cui la realtà si impone all’interno dell’illusione (es. nascita di un figlio o dopo che i figli crescono e si ritorna alla coppia). Vi sono coppie che denunciano la crisi attraverso vari meccanismi. Ad esempio trovando un terzo su cui spostare il conflitto e collocare la crisi o unendosi compatti di fronte a delle difficoltà (es. figlio problematico o da proteggere o che crea problemi, in cui la coppia si compatta; il suocero o la suocere; il lavoro; l’amante su cui si riversa la voglia di rivivere). In questo senso il tradimento può essere visto come un fallimento, ma anche come una grande opportunità, per chi si è preso la briga di scombussolare il sistema. In questi casi è importante portare la persona ad una scelta consapevole. In altri casi la crisi può venire fuori da un sintomo: non potendo parlare con il corpo, parlo con il sintomo, come segno di un disagio della relazione. Si apre la crisi, ma non ho la capacità di uscirne, a volte anche da tanto tempo.

2. “Circuito della delusione”. Caratterizzato da un’alternanza continua tra vissuti di delusione e crisi di coppia. Anche questo caso i partner non riescono ad integrare l’immagine dell’altro e di conseguenza ne rimangono delusi. Molto spesso le crisi di queste coppie si manifestano con accuse reciproche. E’ importante sapere che il lavoro di coppia può portare in due direzioni dove si può ritrovare un senso in una organizzazione nuova, oppure al contrario si arriva alla separazione. Questo a volte crea delle grandi sofferenze (piuttosto litighiamo, ma insieme). La separazione, in questo caso, non è un fallimento, ma una presa di consapevolezza, ma bisogna saperla gestire, anche perché talvolta diventa inevitabile. Se sapessimo e avessimo la consapevolezza che la coppia può finire, forse ci si metterebbe più impegno e attenzione.

3. “Disillusione”. Coincide con il processo di realtà, con l’accettazione dell’altro: dà la possibilità di durare nel tempo o di finire. In genere caratterizza le coppie ben funzionanti e passa dal riconoscimento della delusione e della crisi fino ad arrivare all'accettazione dell'altro e della sua realtà. In questo caso entrambi i partner sono riusciti ad integrare le parti "buone" e "cattive" che prima risultavano scisse.

Ora che siamo giunti alla fine del nostro viaggio posso affermare con vigore che la maggior parte dei problemi della coppia ha inizio da un problema di comunicazione. E se si impara a comunicare nella coppia, sarà più facile comunicare con i figli, con i genitori, con i colleghi. Quanta infelicità, quante separazioni, quanti divorzi sono causati da una vita di coppia all'insegna del litigio continuo? Perché i piccoli attriti si trasformano così spesso nell'esasperazione quotidiana del "tu non mi capisci"? Sulla base della mia esperienza terapeutica, io posso affermare che ’approccio breve strategico offre una serie di indicazioni per riconoscere ed evitare i comportamenti che generano problemi con il partner e per sviluppare una tecnica di relazione e di comunicazione che porti entrambi a "sentire" nello stesso modo. L’efficacia della Terapia breve Strategica, così come l’efficienza, è davvero molto alta. Per alcune difficoltà psicologiche si giunge ad un parametro di efficacia superiore al 95% con una media generale che si aggira intorno all’85% per molte difficoltà psicologiche.
L’efficienza terapeutica ha anch’essa un valore medio molto elevato: con una media di 10 sedute si ottiene spesso una totale riduzione sintomatica e i risultati sono visibili sin dalle prime sedute.
Questi risultati mostrano come la terapia ad approccio strategico possa in breve tempo garantire una netta risoluzione di disturbi, difficoltà e problemi presenti da anni. All’interno di una crisi di coppia molto spesso mi ritrovo ha risolvere problemi di ordine sessuale…anche questi creano un dissapore all’interno della stessa. Anche qui l’approccio breve strategico ha delle percentuali molto alte nella risoluzione dei problemi. I Disturbi sessuali nel 91% dei casi c’è una soluzione terapeutica. Spesso si è inclini a pensare leggendo l’efficacia della Terapia breve strategica che i risultati siano provvisori e che con un approccio cosi breve non si eliminano completamente le cause sottostanti le difficoltà. All’interno della Terapia è data una estrema importanza al consolidamento dei risultati ottenuti e ai follow-up del paziente (dopo 3 mesi, dopo sei mesi e dopo un anno). I pazienti non ripresentano sintomi inerenti il problema presentato nè altri tipi di sintomatologie! La Terapia Strategica agisce solo sul sintomo non sulla causa?
Questo è un altro dubbio che spesso molti si pongono. In psicologia non è possibile, come in medicina ad esempio, risalire alle cause perchè non esistono esami affidabili in grado di rilevare con esattezza la causa della sintomatologia. La mia risposta a questa domanda è sempre: l’unica terapia causale è quella sintomatica! Se si estingue la sintomatologia evidentemente si sta agendo ad un livello adeguato. I risultati di questi studi, misurati secondo i parametri standard europei, mostrano come la Terapia strategica breve sia il trattamento d’elite per molte difficoltà psicologiche in quanto produce risultati concreti in termini brevi estinguendo una sintomatologia spesso invalidante.

 

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