Dott.ssa Paola Liscia

Dott.ssa Paola Liscia

Psicologo, Psicoterapeuta

Come stare accanto ad un partner con dipendenze patologiche?

Buongiorno,
Ho 36 anni e ho un compagno da 4 anni. Da meno di un anno ho scoperto che aveva accumulato, prima che la nostra relazione iniziasse, un grosso debito di gioco. Questo ha scaturito in lui grandi disagi e cambiamenti di umore, che sono esplosi quando ha dovuto far fronte alla restituzione di questo debito. Ha iniziato a nascondermi le cose, a rubarmi soldi per andare a giocare alle macchinette, non pagava le bollette, inventava scuse su scuse per avere sempre il conto in rosso. E' stato "aiutato" dai suoi familiari, che gli hanno prestato dei soldi e hanno cercato, su sua richiesta, di gestire la cosa senza comunicarmi nulla e tenendomi all'oscuro della vicenda. Ho visto il mio compagno cambiare, giorno dopo giorno, nei miei confronti ma anche nei suoi rapporti con gli altri: da persona buona, gentile, simpatica, ha iniziato a diventare rabbioso, acido, negativo.
Ho deciso, quando la situazione è venuta alla luce, di rimanergli accanto e di cercare di aiutarlo, perchè lo amo, ma al tempo stesso sono consapevole che è cambiato, non è più la persona felice di un tempo. E' spesso triste, soffre di attacchi di panico, si lamenta perchè sta male, non dorme la notte e ha molti incubi. Il primo passo è stato convincerlo a parlare con un terapeuta e, contemporaneamente, ho gestito tutte le risorse finanziarie, togliendogli qualsiasi accesso ai soldi. Sono passati sei mesi, lui sembrava cambiato e voglioso di ripartire, consapevoli che sarebbe stato un percorso lungo, ma con la reciproca promessa di essere sinceri, qualunque cosa fosse accaduta. Sono stati dei mesi d'inferno, durante i quali ho annullato me stessa per cercare di fargli riprendere le sue certezze, per farlo stare meglio. Lui spesso beveva tanto, mi metteva in imbarazzo davanti a tutti, spesso avendo comportamenti eccessivi. Alla sua richiesta di riavere le carte di credito per farmi un regalo di Natale ho risposto con fiducia, sbagliando. Qualche giorno fa ho scoperto che in un momento di debolezza ha speso parecchi soldi dei nostri risparmi per comprare cocaina. Mi ha detto che gli era crollato tutto il mondo addosso e non sapeva cosa fare.
La reazione che ho avuto, stavolta, è stato mandarlo via di casa e lasciarlo, perchè mi sento che il mio aiuto e il rapporto di fiducia reciproco è svanito. Due giorni dopo è stato licenziato da lavoro.
Io non so che fare, perchè lo amo ancora, vorrei stargli accanto e aiutarlo, ma non so se questa mia vicinanza sia un sostegno o, al contrario, una sua garanzia a continuare con bugie e tradimenti. Non voglio che lui pensi che io ci sarò sempre, ma al tempo stesso non voglio abbandonarlo. E' una persona malata e che amo.

Grazie per la disponibilità

Salve Martina, da ciò che scrive, penso che lei abbia fatto tantissimo per il suo compagno, così da volere più bene a lui, piuttosto che a sè stessa, arrivando a tollerare tante cose. Si chiede come può aiutarlo ancora, nonostante tutto, sembrerà poco aderente alla sua richiesta, ma penso che il primo passo sia quello di aiutare se stessa, perchè anche lei in questo periodo avendo affianco una persona con queste problematiche, si è spesso messa da parte. Purtroppo lo stesso vale anche per il suo compagno, anche lui, se vorrà uscire dalla su situazione, dovrà decidere di chiedere autonomamente aiuto, per cercare di affrontare il suo malessere; se la richiesta di cambiamento non parte da se stessi, è molto difficile cambiare. In alternativa, l'unica cosa che potrei suggerirle, è che poichè quello che lei espone, è anche un problema di coppia, visto il malessere che provoca a entrambi, potrebbe chiedere al suo compagno di intraprendere insieme a lei una terapia di coppia e da li si potrebbe creare un aggancio terapeutico, che potrebbe aiutare entrambi.  Buon tutto.

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Psicologo, Psicoterapeuta - Roma

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