Intrappolati nelle relazioni

Quando qualcuno ti ascolta davvero senza giudicarti, senza cercare di prendersi la responsabilità per te, senza cercare di plasmarti, ti senti tremendamente bene. Quando sei stato ascoltato e udito, sei in grado di percepire il tuo mondo in modo nuovo e andare avanti. "

- Carl Rogers, psicologo statunitense -


Gli stili manipolativi, la vittima, il persecutore, il salvatore, sono delle tendenze comportamentali che vengono inconsapevolmente appresi fin dall'infanzia nel rapporto genitori figli, e diventano parte integrante della personalità. Sono una modalità con cui l'individuo entra in relazione con gli altri e cerca di affermare il proprio potere personale. Tali comportamenti, che in passato hanno avuto una funzione difensiva per proteggersi dalla solitudine, dal dolore, dall'impotenza e utilizzati per ottenere amore, si rivelano controproducenti poiché impoveriscono la vita, tolgono il piacere e la bellezza del relazionarsi e rendono difficile la creazione di relazioni autentiche, che riscaldano il cuore.

La persona che utilizza lo stile manipolativo della vittima evita le responsabilità attraverso il lamento, la ricerca di un capro espiatorio a cui addossare la colpa di ogni suo male, a cui attribuire l'origine dei propri errori. Questo atteggiamento può provocare negli altri risposte di sostegno che rinforzano il ruolo di infelice, altre volte risposte aggressive che accentuano il pianto del "non è giusto!". Il vantaggio della vittima è di ottenere l'attenzione degli altri senza pagare lo scotto del rischio personale nell'assunzione delle responsabilità; il grante svantaggio è che accumulare nella vita solo esperienze di fragilità, umiliazione e insuccesso crea dolore e indebolisce l'opportunità di sviluppare forza e potere.

Lo stile manipolativo del persecutore si esprime attraverso la forza e l'aggressività,nasconde debolezza e paura. In questo caso ci si trova di fronte ad una posizione esistenziale Io sono OK, TU non sei OK. "Il persecutore combatte sempre per qualcosa e si arroga il diritto di imporre la sua volontà in modo aggressivo; usa la punizione, l'intimidazione e l'inquisizione per tenere tutti sotto controllo. La sua è una prepotenza non solo fisica, ma spesso verbale, morale e psicologica, usa il sarcasmo, l'arroganza e la critica per indurre negli altri paura e arrendevolezza.Il vantaggio di assumere potere sugli atri attraverso la forza, l'offesa e l'umiliazione, rendendo impossibile la vita a chi gli sta vicino, è quello di allontanare da sè la memoria del dolore subito e la percezione della propria immensa, intimà fragilità.

Tutto questo a scapito di una grave limitazione e restrizione delle esperienze umane di tenerezza, amore , dolcezza, possibilità di chiedere aiuto; sentimenti che rimangono avulsi dalla vita del persecutore facendolo sentire arido e vuoto." (M. Biavati 2006)
La caratteristica principale del salvatore è la necessità di occuparsi a tempo pieno degli altri, non avere mai un momento per se stesso, vivere nella speranza di trovare una "vittima" disposta a farsi salvare da lui. La manipolazione si basa sul fatto che, pur sembrando un generoso, aggancia gli altri per renderli dipendenti, dominare sulla loro vita ed esercitare così il suo potere.

Questo grande impegno a soddisfare le esigenze di chi gli sta accanto nasce dalla paura di rimanere da solo con se stesso e dover riconoscere i propri problemi e bisogni.L'altro lato della medaglia di questa fuga da sé è che, essendo l primo a trascurarsi, sottovalutarsi e non prendersi in considerazione, si autocondanna a essere perennemente insoddisfatto. ( Biavati, 2006)

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