Sentirsi poco per un genitore..

Tensione, nervoso, ansia... sentirsi falliti !
Ormai sono tanti anni che convivono con questi sentimenti repressi, con questi conflitti interni. Mi spiego meglio, credo di avere un carattere abbastanza particolare ovvero non mi piace essere derisa o criticata da nessuno, soprattutto dalle persone che mi circondano e che amo; talvolta è così. Tutto nasce dai conflitti familiari che vivo.. due sorelle “in gamba” mentre io sono quella, per mio padre, che è “poca roba”. Non l’hai mai detto in modo diretto, ma certe cose si percepiscono a pieno.. ho fatto i miei errori in passato, non ho dato il meglio di me mentre col tempo me ne sono resa conto e allora ho cercato in tutti i modi di rimboccarmi le maniche e riuscire in tutto, ma in maniera implicita sono sempre quella che vale di meno. Sono insegnante di scuola primaria, ho solo 24 anni e uno stipendio statale che per lui “non è chissà cosa”, come non lo è la maestra, poiché semplicemente non sono una libera professionista, perché semplicemente ho a che fare con i bambini . Nonostante soffri di complessi di inferiorità, lo amo ugualmente ma mai quanto amo mia madre che è sempre lì pronta a difendere me e il mio ruolo.. forse è l’unica ragione per cui ancora non sono scappata. Non c’è dolore più grande di un papà che fa avvertire queste differenze tra figli, eppure sono sempre lì pronta a risolvere ogni problema, ad abbracciarlo, a dimostrargli il mio affetto ma talvolta mi rendo conto che sia tutto inutile... sarò sempre quella “meno”, quella che non ha mai preso tutti 30 o 110, quella che non ha i grandi libri da studiare; non quella che si è rialzata, ha rimediato dopo “una bocciatura a scuola” e si è laureata senza mai distrazioni, mai problemi portati a casa, mai ubriacata... di animo docile, buono.... di certo non impeccabile ma capace in tutti gli ambiti! Un giorno di certo trasmetterò l’amore ai miei figli come me l’hanno insegnato loro, però non farò mai pesare ai miei figli i loro sbagli, non elogerò mai uno si e l’altro no... e soprattutto non farò finta di farlo solo per “non farmi prendere collera” ...
Delle volte ho paura che tutto ciò diventi nebbia nella mia mente, che si offuschi tutto e che io impazzisca per queste ragioni... mi chiudo in me stessa...non credo di meritare ciò...

Cara Raffaella,

La sofferenza che trapela dalle sue parole mi arriva forte e intensa. Sembrerebbe lei abbia a lungo cercato di fare un lavoro introspettivo accurato e intenso in se stessa e nella sua storia familiare alla ricerca dell'origine del suo malessere. Purtroppo, però questo lavoro di introspezione, che pure apre le porte ad una maggiore consapevolezza, non sempre basta da solo ad attivare in noi stessi un reale cambiamento e, anzi, talvolta finisce per approfondire il nostro dolore schiacciandoci in una rassegnata impotenza. Proprio per evitare un ripiegamento nella tristezza di ciò che non è stato (e avrebbe invece dovuto essere), le suggerirei di pensare all'eventualità di concedere a se stessa uno spazio di elaborazione personale dei suoi vissuti profondi. Ritengo che, attraverso l'aiuto di un professionista del benessere psicologico, che possa aiutarla a dare legittimità alle sue emozioni e al sano bisogno di riconoscimento del suo valore, sarebbe per lei possibile attivare un autentico percorso di crescita personale.

Resto a sua disposizione per ulteriori informazioni circa le possibilità di presa in carico sul territorio Barese e le auguro uno splendido proseguimento di giornata

Dott.ssa Silvia Costanzo

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