Analisi transazionale: in cosa consiste?

                                                          

Questo approccio di tipo cognitivo, il cui oggetto é la transazione, distaccandosi dalla "psicoanalisi tradizionale" mutò le regole. Ideato da Eric Berne psichiatra canadese, elaborò tale teoria negli anni Sessanta, stabilendo che "la transazione" é uno stimolo/scambio tra due soggetti che comunicano tra loro sia attraverso la "comunicazione verbale", sia attraverso la "comunicazione gestuale".

La finalità dell'analisi transazionale é quella di indagare la personalità dei soggetti attraverso le manifestazioni adottate nel loro ambiente. Il fulcro della teoria proposta da Berne - basterebbe ricordare la sua opera "A che gioco giochiamo" - é nei concetti di " fame" e di " stimolo", non solo intesi dal punto di vista biologico, ma soprattutto da quello psicologico e sociale.

Il concetto di "fame" si inserisce nella fame di riconoscimento infantile, mentre la "carezza" intesa come forma sociale di contatto fisico diviene l'unità fondamentale dell'azione sociale e, quando viene scambiata, crea una " transazione".

L'altra fame fondamentale, successiva a quella di stimolo e di riconoscimento é quella di "struttura" cioè la modalità di considerare le ore della veglia di una persona alla luce di una programmazione materiale , individuale e sociale.

Secondo Berne, l'essere umano possiede l'attività e la fantasia per strutturare la sua vita di tutti i giorni, e utilizza 4 metodi:

a) l'analisi strutturale della personalità;

b) l'analisi delle transazioni;

c) l'analisi dei giochi;

d) l'analisi dei copioni di vita.

L'analisi transazionale rivolge la sua attenzione sulla personalità dell'individuo che attraverso le sue manifestazioni può ritrovare se stesso e le sue risorse in qualsiasi condizione, e osserva i diversi comportamenti adottati, talvolta, da adulto e talvolta, da bambino. Per questo Autore, il potere decisionale che ciascuno possiede scaturisce da quei comportamenti appresi durante l'età infantile che sono influenzati sia dai genitori che da tutto l'ambiente circostante.

Sono proprio questi i condizionamenti che andranno a strutturare la personalità " adulta" dell'uomo. Nel suo approccio, che ha portato, tra l'altro, un notevole contributo alla " terapia di gruppo" per l'interscambio tra i soggetti, Berne ha distinto all'interno della personalità tre elementi, da lui chiamati "stati dell'Io" e sono : il Genitore, l'Adulto e il Bambino.

Nell'elemento "Genitore" esiste la struttura che contiene l'insieme dei pregiudizi, delle credenze e dei valori appresi dalle " figure genitoriali" e la sua funzione é quella di " Genitore normativo" che impone regole, divieti e trasmette valori, e di "Genitore affettivo" che accoglie, sostiene, comprende e conforta. Nell'elemento "Adulto" si colloca la struttura dell'individuo con il suo " intelletto autonomo e razionale" e la sua funzione é quella di immagazzinare ed elaborare le esperienze organizzando la sua vita psichica e sociale.

Nell'elemento "Bambino" la struttura contiene l'insieme delle emozioni, dei sentimenti, delle pulsioni relative ai primi cinque anni di vita, e la sua funzione é quella di agire come "bambino libero" se non é condizionato dall'influenza interna del Genitore, come "bambino adattato" se, invece, si lascia influenzare. Per questi aspetti, nell'Analisi transazionale é fondamentale conoscere gli "stati interni dell'Io" affinché si possa scegliere quale " stato" adottare per rispondere meglio alle diverse situazioni in ogni circostanza e in ogni momento.

Questa modalità comportamentale si rivela funzionale nel trattare problemi personali e spiegare, in questo modo, i comportamenti sottostanti, al fine di portare il soggetto al cambiamento. Per Berne, esiste la possibilità di cambiare, crescere, migliorarsi e autorealizzarsi, nonostante le esperienze negative del passato. Il suo interesse nell'elaborare la teoria dell'Analisi transazionale scaturiva dall'osservazione fenomenologica relativa ai mutamenti degli individui.

Questi continui cambiamenti coinvolgono anche gli atteggiamenti, le posture, le espressioni del viso, l'impostazione della voce ed é da qui che egli definisce gli "stati dell'Io" : Genitore, Adulto, Bambino stabilendo che in ognuno di essi vi é il riascolto di "eventi passati". Tutto ciò che il bambino introietta dal genitore corrisponde a "verita" in quanto proviene da fonte sicura e non verrà mai cancellata, anzi sarà ciò che condizionerà tutta la sua futura esistenza.

Infatti, potrebbe accadere di trovarsi nello stato psichico di uno dei nostri genitori e, di conseguenza, reagire adottando gli stessi comportamenti e manifestando le stesse emozioni, oppure, potrebbe accadere di trovarsi nello stato psichico del bambino e rispondere come avrebbe fatto il bambino di allora.

In ogni individuo, convivono una serie di stati psichici che possono attivarsi in determinate circostanze in risposta alle transazioni (stimoli) ricevuti. In una relazione duale, sono coinvolti sei stati dell'Io - tre per ogni persona (Genitore, Adulto, Bambino) in quanto essi differiscono tra di loro proprio come le persone reali. Bisogna, tuttavia, conoscere quale stato agisce in ognuno dei due soggetti quando ha inizio il rapporto " Counselor - Soggetto".

É compito del terapeuta comprendere ciò al fine di intervenire in modo più adeguato e, le "transazioni funzionali" sono proprio quelle che partono ed attivano le risposte dello "stato dell'Io adulto" e, poiché ogni comportamento corrisponde ad un particolare stato dell'Io, é opportuno considerare questi "stati" come la visione di un fenomeno fisiologico che nel Bambino contiene la parte spontanea e creativa, assente nell'Adulto.

Del resto, l'Adulto garantisce la sopravvivenza facendo da mediatore tra Genitore e Bambino. Pertanto, si ricorre all'Analisi transazionale per una riorganizzazione dei tre Stati dell'Io in quanto il soggetto presenta un equilibrio psichico esistenziale compromesso.

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