L'intestino: il secondo cervello

L'intestino si emoziona, soffre, gioisce. Insomma, l'intestino è "intelligente".

Studi attuali dimostrano che nell'uomo vi siano non uno, ma due cervelli: il primo il Sistema Nervoso Centrale è una “vecchia” conoscenza e si trova nel cranio; il secondo, invece, è scoperta recente: è il sistema nervoso enterico che ha sede nell’intestino, nella pancia di ciascuno di noi.

“The second brain” il Secondo cervello: così è stato ribattezzato l’intestino/pancia da M. D. Gershon, autore del saggio best-seller in tema, e direttore del dipartimento di anatomia e biologia della Columbia University di New York, nonché componente di spicco di un gruppo di ricercatori che da anni studiano i rapporti fra il cervello e l’intestino, svolge «importanti funzioni che si riflettono sull'intero organismo».

 Esso è una sorta di chiave che regola stress, ansia e tensione. E non a caso le cellule dell'intestino, per lo studioso, producono il 95% della serotonina, ovvero il neurotrasmettitore del benessere»

Fin dall'antichità si afferma che la pancia è la sede delle emozioni e dell'inconscio; ma per potere avere queste funzioni, occorre che l'intestino abbia un "cervello" che possa elaborare i dati autonomamente da quello superiore e la scoperta del cervello viscerale avvalora, in qualche modo, anche principi propri della psicoanalisi e della psicosomatica, e cioè l'interconnessione tra pancia ed istinti-emozione-inconscio. Inoltre, indirettamente, tutto ciò convalida le pratiche salutistiche e quelle di medicina naturale che affidano un ruolo prioritario al riequilibrio delle funzioni intestinali nella cura di vari disturbi.

Molto spesso nel nostro linguaggio quotidiano associamo gli organi al sentire per cui frasi del tipo: " ho le farfalle nello stomaco","mi sta sullo stomaco" o "sentire di pancia" caratterizzano i nostri modi di dire in base alle varie emozioni che ci tempestano.

Ma nello specifico qual'è il compito del secondo cervello, o del cervello viscerale?

Il cervello di sotto è in grado di ricevere e riconoscere non soltanto i vari cibi adatti introdotti nella bocca, ma anche le sostanze velenose.

Pertanto ogni situazione emotiva cosi come il cibo o l'introduzione di farmaci e vaccini, non adatti, generano nel cervello intestinale delle piccole, medie, grandi reazioni, utili ad ogni situazione che consapevolmente e/o inconsapevole esperita nella vita quotidiana, viene gestita dai entrambi i due cervelli.

Il secondo cervello quindi, non è solo legato alle reazioni al cibo ingerito, ma può pensare, prendere decisioni, provare sensazioni autonomamente da quello di sopra, non a caso lo sviluppo di colite, dell'ulcera, dei bruciori di stomaco ecc. sono proprio malattie causate dallo stress. Una parte importante del tubo digerente viene ad essere interessata per ogni specifica circostanza che comporta una considerevole variazione di energia emotiva, quale l'aumento della frequenza cardiaca o della respirazione, è il caso dell'innamorarsi, del cercare lavoro o dell'avere paura o coraggio, cosi che lo stomaco ne risente e si mangia di più o di meno a seconda del tipo di persona.

Il secondo cervello  influenza pure gli stati di animo producendo sostanze psicoattive come oppiacei, antidolorifici, calmanti che contribuiscono a determinare gli stati di animo, cosi come la serotonina, secondo lo studioso  Tonini,  è interessata anche del riflesso peristaltico, difatti il 95% per cento di tutta la serotonina presente nel nostro corpo", viene prodotta proprio nel tratto gastrointestinale, dalle "enterocromaffini", ovvero cellule specializzate in tale funzione.

In qualità di neurotrasmettitore, o se vogliamo come un "direttore d'orchestra" la serotonina tesse le sorti del movimento intestinale regolando di conseguenza umore, sonno, dolore ed anche le contrazioni addominali, che rilasciano questa sostanza in seguito a stimoli diversi: tipicamente dopo l'assunzione di cibo".

In conclusione, rammentiamoci di avere molto rispetto per la pancia, perchè essa metabolizza emozioni, smista informazioni, reagisce alle sollecitazioni dell'ambiente circostante, soffre e gioisce, insomma  in una parola la pancia "sente" non a caso durante l'ipnosi si “parla sopra tutto” con il cervello di sotto.

Parola d'ordine, dunque: ripristinare in uno stato di malessere, il "secondo cervello", sebbene è di sicuro che è il cervello "di sopra" quello cha ha sede nella testa che raccoglie i dati, li elabora suscitando le emozioni  ed è di fondamentale importanza per l'equilibrio della serotonina, ma è soprattutto il cervello "di sotto" che è in grado di metabolizzare e memorizzare le ansie, le emozioni, di elaborarle e di  “farle proprie” .

 

Dott.ssa Marcella Cammalleri

Psicologa Psicoterapeuta

 

commenta questa pubblicazione

Sii il primo a commentare questo articolo...

Clicca qui per inserire un commento