Comunicazione genitori-figli
L'articolo si propone di dare consigli pratici sui più comuni errori comunicativi tra genitori e figli, al fine di rendere il dialogo un momento di scambio e conoscenza e non di scontro.
Buongiorno vorrei un parere mia figlia di 5 anni al 3 anno di asilo piange ogni mattina quando arriviamo davanti la classe premetto che a settembre ero incinta di 7 mesi quando e cominciata la scuola poi c'è stata la nascita del fratellino. Lei e una bambina introversa però socievole vuole il suo tempo quando poi la riprendo a scuola e tranquilla sorridente e felice e mi racconta tutto. A casa e molto serena anche con il fratellino e affettuosa io e mio marito abbiamo cercato di dare sempre le stesse attenzioni certo alcune cose sono cambiate ma lei mi sembrava tranquilla. Questa mattina la maestra mi ha consigliato di parlarne al pediatra e io mi sono un attimo allarmata non capisco cosa centra la pediatra, quanto può essere anomalo questo comportamento in una bimba di 5 anni ? Io ho sempre pensato che sono capricci ho sbagliato? Come posso aiutare la mia bambina?
Gentile Tiziana,
Se ho capito bene, il pianto mattutino è recente e coincide con l'arrivo del fratellino, giusto?
Io ritengo che semplicemente la sua bambina non la voglia lasciare a casa con il fratellino... La bimba sa bene che mentre lei è a scuola il piccolo gode di tutte le attenzioni della madre e del suo affetto... mentre lei, in quel frangente, non può tenere la situazione sotto controllo!
Alla bambina va legittimato di essere gelosa del nuovo arrivato, anche se non sembra esserlo (è affettuosa). Può aiutarla a tradurre questo sentimento in parole o in disegni, oppure in forma giocosa (ci vuole fantasia). In questo modo esso viene portato alla consapevolezza, alleggerito, liberato.
Alcuni bambini si concedono il lusso di esprimere il sentimento di gelosia di propria iniziativa, ma altri hanno difficoltà per svariati motivi. La nascita di un fratellino genera sempre un sentimento di gelosia. Le regressioni di vario tipo (per es. volere il biberon, fare la pipì a letto, succhiare il pollice, ecc...), come le manifestazioni psicosomatiche o ansiose (il pianto di sua figlia) ne sono un'espressione frequente.
Saluti cordiali.
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