PERCORSO FORMATIVO
Dopo la laurea in psicologia con una tesi sul gioco d’azzardo patologico ho frequentato la Sipre, scuola di Specializzazione in psicoterapia psicoanalitica e sono diventata psicoterapeuta nel 2011, presentando un lavoro sul processo psicoanalitico di cui ho approfondito gli aspetti teorici e clinici. Presso la stessa scuola di Specializzazione ho frequentato un corso annuale di lettura psicodinamica dei gruppi.
PERCORSO FORMATIVO
Dopo la laurea in psicologia con una tesi sul gioco d’azzardo patologico ho frequentato la Sipre, scuola di Specializzazione in psicoterapia psicoanalitica e sono diventata psicoterapeuta nel 2011, presentando un lavoro sul processo psicoanalitico di cui ho approfondito gli aspetti teorici e clinici. Presso la stessa scuola di Specializzazione ho frequentato un corso annuale di lettura psicodinamica dei gruppi.
Durante il percorso formativo ho svolto la mia attività presso servizi pubblici come il Servizio Materno Infantile e il Consultorio.
Le mie esperienze lavorative hanno sempre seguito un doppio binario: quello della clinica nei servizi e nel privato, e quello della scuola dove mi occupo di adolescenza, disabilità e disagio psicosociale in senso ampio.
LA COSTRUZIONE DELLA MIA PROFESSIONALITA’
Fin dall’adolescenza e dalle prime esperienze di volontariato ho capito che mi sarei potuta realizzare professionalmente e personalmente solo nell’ambito della relazione d’aiuto.
Aiutare qualcuno però è un processo delicato e non paternalistico come molti potrebbero pensare e come forse, ingenuamente, in passato credevo anche io.
Aiutare qualcuno vuol dire essere partecipi della situazione dell’altro ma non sostituirsi ad esso. Le buone intenzioni spesso non bastano, è fondamentale avere strumenti e competenze.
La mia storia professionale è caratterizzata dallo studio e dalla ricerca di questi strumenti.
È necessario essere consapevoli di sé e della propria posizione all’interno della relazione, che va capita nei suoi meccanismi più profondi. Per tale motivo la mia scelta è caduta sulla Psicoanalisi della Relazione, una psicoanalisi attuale che parte da Freud e dalla comprensione dell’inconscio, ma va oltre, portando ad un rinnovamento teorico che si basa sulle più moderne ricerche scientifiche e si confronta con l’attuale pensiero filosofico sulla scienza.
Il lavoro sugli altri non può prescindere da un profondo lavoro su di sé e sul proprio modo di relazionarsi a se stessi e agli altri nei vari contesti di vita, anche quello lavorativo.
La mia formazione, infatti, è basata non solo sullo studio e la frequentazione di corsi, ma anche e, oserei dire, soprattutto, sulla psicoterapia personale e un’intensa attività di supervisione.
Queste due attività mi permettono di essere aperta, non giudicante e pronta a mettermi in discussione nel lavoro per adattarmi alle esigenze e alla soggettività dei pazienti a studio e degli studenti e delle loro famiglie a scuola.
Quando incontro una persona non vedo un insieme di sintomi ma un essere unico e irripetibile che cerca di esprimere e realizzare se stesso in ogni scelta di vita. Il disagio e la crisi per quanto dolorosi vanno intesi come comunicazioni da accogliere e ascoltare con rispetto.