Vaginismo → Cos'è il vaginismo

Staff Psicologi Italia

Il vaginismo è caratterizzato da una contrazione involontaria dei muscoli del terzo esterno della vagina che si presenta ogniqualvolta si tenti di introdurre un corpo estraneo: il pene,il tampone, il dito, anche il proprio.

Il vaginismo è una reazione globale di paura; la penetrazione sembra ridursi ai suoi soli significati aggressivi e violenti, la donna è consapevole del pericolo fantasticato e a differenza della dispareunia non attende il segnale del dolore per difendersi, si trasforma fin dall’inizio in una fortezza.

Esistono gradi diversi di vaginismo per cui in alcuni casi è permessa la penetrazione di breve durata di un oggetto di piccolo calibro, mentre in altri ciò non tollerabile; comunque, l'ingresso del pene non è mai possibile. La disfunzione si presenta al primo tentativo di penetrazione e si ripete a quelli successivi provocando disagio nella coppia.

Fonti:
G. Rifelli. Sessuologia Clinica, Masson, 1997
Rifelli G., Moro P., Sessuologia clinica. Impotenza sessuale maschile, femminile e di coppia, Ed. Cleup, 1990






Il vaginismo descritto dai nostri Psicologi

Si parla di vaginismo in presenza di contrazioni dei muscoli vaginali con conseguente impossibilità alla penetrazione. Quando è presente anche il dolore siamo di fronte ad una Dispareunia. E' generalizzata se il dolore è presente nel corso di tutte le attività sessuali o selettiva se si presenta solo con la penetrazione. Le cause, quando non dovute a infezioni, sono da ricondurre a elementi psicologici: difficoltà - anche inconsapevole - ad abbandonarsi alla sessualità, inesperienza, traumi, idee errate sulla sessualità. Dopo avere fatto una visita ginecologica per escludere una eventuale causa fisiologica sarebbe importante incontrare un psicologo sessuologo così da fare emergere le difficoltà sottostanti e risolverle. In genere si utilizza una terapia sessuale di coppia basata su esercizi relazionali e sessuali. La terapia funziona molto bene e, nella mia, esperienza, comporta sempre un miglioramento della sessualità.

Dott. Stefano Angelini




Cara Lettrice il problema che ti affligge è comune a molte donne di varie età, non sei sola in questa tua difficoltà ma soprattutto puoi fare qualcosa per superarla e per poter godere di una cosa importate come il provare piacere mentre fai l'amore con il tuo fidanzato. Se in passato non hai subito traumi come abusi sessuali, tentativi di violenze o molestie e neppure sei stata sottoposta a visite ginecologiche in tenera età o altri eventi che possano aver creato uno stress o un trauma allora puoi risolvere il tuo problema in breve tempo rivolgendoti ad un sessuologo. Se invece hai subito traumi in passato allora credo che una psicoterapia potrà aiutarti non solo a superare il tuo vaginismo ma anche ad elaborare l'esperienza difficile che hai subito, donandoti serenità non solo nei momenti di intimità sessuale. Credo fortemente nelle risorse di ogni persona ed anche nella capacità che ognuno di noi ha di rispondere ed adattarsi a ciò che gli accade, sviluppando a volte sintomi che hanno l'intenzionalità di proteggere dal dolore. Purtroppo però queste difese finiscono per cristallizzarsi in risposte (i sintomi) che si presentano anche quando non servono più. Spesso il vaginismo ha questa intenzionalità: proteggere da un'invasione, dal dolore. Non c'è nulla di male nel rivolgersi ad un professionista per risolvere il tuo problema: migliaia di donne lo hanno fatto e ora possono vivere una sessualità piena e soddisfacente, credo sia anche un tuo diritto.

Dott.ssa Giuliana Dughiero

 




Il vaginismo può avere delle cause di tipo medico come ad esempio una insufficiente lubrificazione. Per affrontare o escludere il problema da un punto di vista medico non devi far altro che parlarne con la sua ginecologa/go. Esistono anche problematiche di tipo psicologico alla vaginite, come ad esempio la difficoltà di lasciarsi andare, di abbandonarsi con fiducia all'altro; oppure la natura del problema può essere di tipo relazione e cioè, la coppia ha difficoltà di "compenetrarsi psicologicamente" e questo si manifesta attraverso il corpo. Come vedi varie sono le causa che possono manifestarsi con lo stesso problema, quindi io ti consiglio un controllo medico ed uno psicologico per valutare la natura del problema e nel caso della compresenza del problema medico e psicologico di valutare il peso che ognuno di questi ha nel limitarti nel tuo rapporto d'amore.

Dott. Francesco Pinto




Gentile Lettrice, se la sua diagnosi di vaginismo è corretta, dovremmo chiederci il suo senso o la sua ragione di esistere. Infatti, un problema psicologico, ha sempre la sua "utilità", potrebbe ad esempio coprire e mascherare una paura irrazionale del rapporto con l'altro, vissuto inconsciamente in maniera ambivalente e minacciosa. Ecco perchè suggerisco una psicoterapia che miri a cogliere il significato profondo del suo sintomo.

Dott. Roberto Ruga




Cara Lettrice, è dura prepararsi tutta la vita al piacere e poi non poterlo cogliere. Bisogna armarsi di pazienza e ricercare nei complessi meccanismi e collegamenti tra corpo e mente una strada alternativa che le permetta di godere del piacere. E’ opportuno che escluda attraverso una visita medica da un ginecologo eventuali patologie fisiche dell’apparato sessuale, dopo di che può rivolgersi ad uno psicologo che l’aiuterà a trovare la sua strada. La sua richiesta di aiuto è già una buona mossa.

Dott. Franco Tramarin

 




Domande/Risposte


Sono una ragazza di 21 anni. Ho letto i vostri articoli e ho capito che il vaginismo è una patologia comune. Il mio problema è che durante il rapporto sessuale non riesco a provare piacere perchè provo dolore. Credo sia un mio problema in quanto tutto ciò si è verificato anche con il mio partner precedente per cui sono costretta sempre a fingere l'orgasmo; in realtà non ne ho mai avuto uno e non ho il coraggio di rivolgermi ad uno psicologo o ad un sessuologo. Addirittura con il mio primo ragazzo non siamo riusciti nemmeno nella penetrazione. Non c'è un'alternativa? Sono stanca di questa situazione... Grazie mille

Salve, volevo porvi una domanda, credo che il mio problema sia il vaginismo dopo aver letto l'articolo sul vostro sito ed anche a seguito di una visita ginecologica mi è stato detto che il mio problema è a livello psicologico. Volevo sapere a chi posso rivolgermi x risolvere il mio caso in poche sedute. Premesso che abito nella zona di Bari e provincia. Grazie e distinti saluti

Ciao! sono una ragazza di 22 anni ed ho un grosso problema di cui fatico molto a parlare, un pò perchè mi fa stare molto male, un pò perchè mi imbarazza molto... sto con un ragazzo ormai da diverso tempo e ci amiamo molto, ma ogni volta che proviamo ad avere rapporti sessuali completi non riusciamo, perchè io provo dolore e la penetrazione diventa impossibile... all'inizio pensavo fosse una cosa "anormale", poi un giorno ho sentito parlare di vaginismo: potrebbe essere questo il mio problema? considerando che vivo fra ancona e chieti, a chi potrei rivolgermi? comincia a diventare una situazione insostenibile per me, spero davvero in un vostro aiuto!!




Criteri diagnostici per il Vaginismo secondo il DSM IV


A. Ricorrente o persistente spasmo involontario della muscolatura del terzo esterno della vagina, che interferisce col rapporto sessuale.

B. L’anomalia causa notevole disagio o difficoltà interpersonali

C. L’anomalia non è meglio attribuibile ad un altro disturbo in Asse I (per es., Disturbo di Somatizzazione) e non è dovuta esclusivamente agli effetti fisiologici diretti di una condizione medica generale.

Le risposte sessuali possono essere mantenute se la penetrazione non viene tentata o prevista. L’ostruzione fisica dovuta allo spasmo muscolare di solito impedisce il coito. Il vaginismo permanente ha di solito un esordio repentino, manifestandosi per la prima volta durante i primi tentativi di penetrazione sessuale da parte di un partner o durante la prima visita ginecologica. Quando il disturbo si è instaurato, il decorso è di solito cronico, se non vi sono miglioramenti a seguito di una terapia.


Vaginite
Vaginite significa infiammazione della vagina. Solitamente è dovuta a piccole infezioni che possono talvolta estendersi anche al collo dell'utero. I sintomi caratteristici comprendono piccole perdite vaginali, bruciori, prurito e dolore nei rapporti sessuali. Le perdite vaginali hanno in tal caso un colore generalmente grigiastro, biancastro o giallastro, mentre la secrezione vaginale normale è chiara e trasparente. È evidente che questi disturbi richiedono una visita ginecologica. Prendiamo comunque ad esempio questo problema femminile come spunto per raccomandare una corretta igiene intima.


Ma da dove arrivano i batteri che possono causare la vaginite?
Talvolta sono favoriti da scarsa igiene (i batteri possono provenire dalla vicina zona anale) o per trasmissione sessuale, ma talvolta non arrivano da nessuna parte, nel senso che sono già presenti nella vagina. Infatti la vagina, in condizioni di normalità, ospita al suo interno batteri "buoni" (innocui, non causanti infezione) e batteri potenzialmente "cattivi" ma normalmente non attivi. I germi buoni vengono solitamente identificati con il grazioso termine di naturale flora batterica. I batteri "buoni" hanno un'importante funzione nel tenere a bada i batteri potenzialmente cattivi. Il Lactobacillus acidophilus, detto comunemente lattobacillo, è uno dei "buoni" maggiormente coinvolto nel contribuire a regolare il grado di acidità vaginale nonché l'entità della restante flora microbica. Sappiamo, infatti, che una buona acidità all'interno della vagina è garanzia di protezione contro le alterazioni della naturale flora batterica e l'aggressione di germi "cattivi" (o patogeni, ovvero "che causano malattia"). Quindi, normalmente, l'organismo è perfettamente in grado di tenere a bada i batteri che ospita, anzi, ne trae anche benefici. Tuttavia, se le difese sono indebolite da malattie o da tarmaci (antibiotici) o se i batteri patogeni attaccano in forze, si altera l'equilibrio vaginale e inizia l'infezione.


Che cos'è la candidosi?
Dopo la vaginite batterica, la vaginite più frequente è quella causata da un fungo, dal nome apparentemente rassicurante, ma nei fatti assai poco simpatico: il fungo in questione si chiama Candida albicans e la vaginite che provoca si chiama candidosi. La candida può essere trasmessa sessualmente, ma è anche un germe normalmente presente nella vagina: anch'esso dunque si attiva, ovvero diviene patogeno, se vi sono situazioni che abbassano le difese locali prodotte dalla flora microbica buona. Il ginecologo, oltre alla visita, prescriverà probabilmente un "tampone vaginale" che potrà confermare la diagnosi.

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