IL TEMPO CHE FUGGE, E IL CORPO CHE NON SA ASPETTARE
“A volte il corpo corre non perché vuole arrivare… ma perché ha paura di restare.”
🌒 La ferita che non ha nome
Ci sono uomini che ogni notte si addormentano chiedendosi se saranno “abbastanza”. Abbastanza resistenti. Abbastanza padroni del loro corpo. Abbastanza maschi da non fuggire nel momento in cui vorrebbero restare.
L’eiaculazione precoce non è un problema medico. È un’esperienza umana profonda. È il modo in cui il corpo racconta un’antica impazienza: quella di chi ha dovuto imparare a sbrigarsi, a non chiedere, a non sentire.
Non riguarda solo il sesso. Riguarda l’identità. Il sentirsi nel giusto tempo. Il diritto di abitare il piacere senza doverlo meritare.
In molte culture del mondo, non esiste neanche un termine per “eiaculazione precoce”. Esiste però una parola per ciò che è interrotto. Per ciò che inizia ma non riesce a restare. È una parola che parla di vergogna e di desiderio insieme. È quella la radice. Non il sintomo.
🌊 Quando l’intimità diventa prova
L’intimità, nel nostro tempo, è diventata un’arena. Un luogo in cui si compete, si esibisce, si misura.
L’uomo entra nell’incontro con l’ansia del risultato, non con il desiderio dell’esplorazione. Ha imparato che l’amore si dimostra col corpo che resiste, con il controllo, con la performance. E così, paradossalmente, il corpo lo tradisce proprio quando più cerca di essere amato.
Ma il corpo non tradisce. Il corpo racconta. Racconta che qualcosa è troppo. Che c’è troppa fretta di riuscire. Troppa paura di fallire. Troppa vergogna per restare nudi, davvero, dentro un tempo che non controlliamo.
🪶 Il linguaggio invisibile del corpo
Ci sono ferite che il corpo esprime prima ancora di essere consapevoli di averle.
In molte antiche tradizioni orientali, si dice che il sesso è “respiro che si fa carne”. Quando il respiro è trattenuto, anche il piacere si contrae.
L’eiaculazione precoce può allora essere letta non come un errore, ma come una contrazione spirituale, un’interruzione dell’onda che dovrebbe fluire.
L’uomo che soffre di eiaculazione precoce non ha un corpo rotto. Ha una storia spezzata. Forse mai raccontata. Forse mai accolta. Spesso è la storia di chi ha imparato a bastare a sé stesso, a non disturbare, a essere veloce per non essere un peso.
E il corpo, in amore, fa lo stesso: accelera. Si toglie. Non resta.
🌬️ Restare senza fare
La guarigione non avviene quando il sintomo scompare. Avviene quando il tempo rallenta. Quando l’uomo smette di cercare di "funzionare" e inizia a sentire.
Molti uomini che hanno superato l’eiaculazione precoce non hanno fatto nulla, nel senso tecnico del termine. Hanno solo iniziato a restare.
A respirare durante l’incontro. A non fare finta di essere invincibili. A chiedere. A guardarsi con la stessa tenerezza che vorrebbero ricevere.
Guarire non significa “durare di più”. Significa non aver più paura di esserci.
🧭 Una nuova mappa della presenza
Immagina se il corpo non fosse da correggere, ma da decifrare.
Immagina se la fretta non fosse un limite, ma una bussola.
Immagina se l’eiaculazione precoce fosse solo un modo del corpo per chiederti:
“Sei sicuro di volerci essere davvero?”
Questa non è una condizione da eliminare. È una soglia da attraversare.
📚 Bibliografia essenziale
- Waldinger, M. D. (2016). Premature ejaculation: state of the art. European Urology.
- Rowland, D. L., & Patrick, D. L. (2022). Understanding premature ejaculation from a psychobehavioral perspective. Journal of Sexual Medicine.
- International Society for Sexual Medicine – ISSM.info (2023).
- Safarinejad, M. R. (2008). Relationship between anxiety, self-esteem and premature ejaculation. Journal of Anxiety Disorders.
- Hoang, N., et al. (2023). Neurobiological markers of altered reward processing in men with lifelong PE. Nature Scientific Reports.