Eiaculazione Precoce - Disfunzioni Sessuali

Staff Psicologi Italia

Che cos'è l'eiaculazione precoce?

 

 

Per eiaculazione precoce, o eiaculazione rapida, intendiamo una disfunzione sessuale molto comune. In particolare parliamo di un uomo che durante il rapporto sessuale raggiunge l’eiaculazione senza aver intenzionalmente scelto il momento giusto per farlo. Il 90% degli uomini almeno in un ciclo della propria vita deve scontrarsi con il problema dell' eiaculatio precox. Antichi preconcetti non hanno permesso agli uomini di confessare il loro disturbo, far fronte alla difficoltà e di conseguenza risolvere questa fastidiosa disfunzione sessuale. Attualmente gli sviluppi evolutivi della scienza offrono a tutti gli uomini un’ampia scelta di tecniche, insegnamenti e farmaci in grado di affrontare e debellare il problema dell' iaculazione precoce. Esso infatti è considerato un disturbo sessuale con eccellente prognosi, cioè con ottime possibilità di guarigione.
 

La causa può essere di natura biologica, ma il più delle volte è psichica; negli sporadici casi organici è collegata ad infiammazione dei canali urogenitali, a patologie neurologiche, o all'utilizzo di farmaci, e in questi casi la terapia tende a rimuovere i fattori causali. Per quanto riguarda le cause psicologiche, i soggetti affetti da questo disturbo sono associati presumibilmente dallo sforzo di salvaguardarsi dall'ansia generata dalla sessualità e, più specificatamente, dalle forti sensazioni erotiche che precedono l'orgasmo, e sono quindi incapaci di controllarlo. L'ansia alla radice di questo automatismo non può essere imputata ad un unico componente patogeno: fattori conflittuali che risalgono all'infanzia, avversione nei confronti della donna, prime esperienze sessuali traumatizzanti e divergenze di coppia, timore del rifiuto e ansia da prestazione possono concorrere con peso differente alla base psicologica di tale disturbo.

 


Quali sono i criteri per riconoscerla?
Il principio fondamentale per qualificare e precisare se l’uomo soffre di questo tipo di disturbo non è dunque la durata del rapporto, in quanto può avere rapporti sessuali brevi, ma ciò non significa inevitabilmente che soffra di eiaculazione precoce. Ad esempio la situazione più comune, nella quale un rapporto sessuale molto breve non è sintomo di eiaculazione precoce, è quando tale rapporto avviene dopo un intervallo di astinenza abbastanza prolungato. Ci sono dei periodi della vita di un uomo in cui ciò si verifica con una frequenza più assidua, come nell’età giovanile, dove molto spesso accade di avere un primo rapporto con una "eiaculazione veloce" e successivamente un secondo in cui la durata del coito è controllata. In questo caso, normalmente, non ci troviamo in presenza di un’ eiaculatio precox. Possiamo definire l’eiaculazione precoce in base al principio di “ragionevole controllo volontario” determinato in base a componenti che condizionano la durata della fase d’eccitamento :

• l’età
• l’emozione trasmessa dal partner sconosciuto
• la frequenza e la durata dell’amplesso
 
In definitiva non è poi così difficile capire quando la iaculazione precoce divenga un ostacolo in una relazione. L'eiaculazione precoce consiste nel venire prima di quando si voglia, prima di aver goduto dell'incontro. Lascia un senso di frustrazione. Non e una questione di venire in un certo numero di secondi o minuti, o addirittura prima che lei sia pronta ad assegnarvi una medaglia d'oro per la vostra prestazione. Si tratta di venire prima che voi lo vogliate. E necessario che la definiamo in questo modo, altrimenti potrebbe sorgere qualche confusione al riguardo.
 
Per esempio: supponiamo che lei non vi permetta di stimolarla abbastanza con i preliminari e insista per cominciare il coito molto prima che sia vicina all'orgasmo. Voi eiaculate dopo quindici minuti, mentre il suo orgasmo è ancora a dieci minuti di distanza. Dopo un quarto d'ora non si può certo parlare di eiaculazione precoce!" (fonte: "Sessualmente parlando" di R. Westheimer)
 

Quali sono le cause?
L’eiaculazione precoce può avere cause organiche e psicologiche. Tra le prime segnaliamo la prostata infiammata che si contrae più rapidamente, o anche la presenza di fimosi o di un frenulo breve, tutte difficoltà che stimolano in modo esagerato l’eiaculazione. Molte volte influiscono anche problemi psicologici, primo fra tutti, l’ansia da prestazione che sprona ad affrettare la chiusura del rapporto. Può anche capitare che convivano motivazioni psicologiche e fisiche. Tra aspetti del comportamento il fattore più frequente è comunque l’inabilità a riconoscere quello che generalmente viene chiamato il “punto di non ritorno”,ossia quel particolare attimo che precede l’eiaculazione che una volta superato non permette più di avere controllo su di essa. In parole povere una volta superato suddetto punto l’eiaculazione avviene in “automatico”.
 

Quali sono le ripercussioni nella coppia?
In molti casi possiamo contare un buon numero di donne che per le caratteristiche peculiari della coppia si sentono comunque soddisfatte sotto il punto di vista sessuale. Non ci troviamo di fronte quindi ad un problema di coppia, per cui, in casi particolari come questo, si può scegliere di non intervenire per non rompere quell’ equilibrio preesistente tra i due. In altri casi purtroppo non è così poiché durante il rapporto la penetrazione ha una durata troppo breve per dar modo alla donna di giungere all’orgasmo o anche soltanto ad un buon livello d’eccitazione. Subentrano qui sentimenti come frustrazione e delusione vissuti da entrambi.
 
La donna in particolare cerca sempre la strada della comprensione e del sostegno spronando il partner a rivolgersi ad un sessuologo. Dall’altra parte però, rendendosi conto della propria insoddisfazione, continua a desiderare di realizzarsi a pieno come donna intimamente con il proprio partner. Tale comportamento non deve spingere l’uomo a chiudersi sul problema ma ad accettare l’aiuto proposto.



Sintomi e diagnosi
Il rapporto sessuale e i tempi di raggiungimento dell’orgasmo vivono di una natura emozionale molto soggettiva. Un’eiaculazione “veloce” può non essere intesa da molte coppie come una difficoltà. Non sono stati però indicati rigorosi tempi nei quali l’uomo può considerare la sua eiaculazione “precoce” o “corretta”. In linea di massima, il tempo medio per l’eiaculazione si aggira intorno ai 5,5-6,5 minuti; un tempo inferiore, meno di un minuto, è sintomo di una sensazione di sofferenza e di difficoltà che porta molto spesso alla definizione di eiaculazione precoce

E' possibile guarire?
L’odierno metodo terapeutico sessuologico permette all’uomo di uscire da un problema che potrebbe durare da anni.
 

Quali sono le terapie?
I sintomi di tale disturbo si possono ridurre mediante una terapia sessuale coadiuvata all’assunzione di alcuni farmaci e da una psicoterapia finalizzata e funzionale. Tale terapia chiamata “stop & start” si concretizza fondamentalmente in una serie di esercizi, insegnati dal terapista, possibilmente da eseguire insieme al partner attraverso l’autostimolazione, per aumentare il livello di tolleranza sessuale e quindi acquisire un controllo eiaculatorio. Gli esercizi, da ripetere più volte per alcune settimane cercando di ottenere l’erezione fermandosi prima di giungere all’eiaculazione, aumentano la capacità di tolleranza all’eccitamento.
 
Il trattamento farmacologico migliora rapidamente il sintomo ma la sua efficacia è spesso limitata al periodo di assunzione del farmaco. Si consiglia per questo motivo di integrare al trattamento farmacologico anche una terapia sessuologica che garantisce un miglioramento più stabile e duraturo.
 
Il supporto della partner è essenziale: senza il supporto emotivo e la comprensione che può fornire per l’uomo è più ostico mantenere la tranquillità necessaria per avere una totale soddisfazione al livello sessuale. Il più delle volte il disturbo può essere innescato da uno scarso rapporto di comunicazione nella coppia. Peculiarmente le donne necessitano di un periodo di eccitamento più lungo prima di giungere all’ orgasmo, cosa che mancando può provocare risentimento e tensione nel rapporto.





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