Ho conosciuto un uomo che per la prima volta dopo la separazione mi ha fatto rivivere

CINZIA

Ciao a tutti, è la prima volta che entro in un forum, ma mi sento davvero in difficoltà….sono separata da 2 anni e mezzo, separazione difficile e sofferente come tutte credo, ma ho affrontato tutto da sola, con i miei due figli che hanno sofferto ma che ora stanno bene…il mio ex si è rifatto una vita e convive da un anno ed io dopo aver ritrovato la mia serenità con tanta fatica, 6 mesi fa (oggi anniversario) ho conosciuto un uomo che per la prima volta dopo la separazione mi ha fatto rivivere, battere il cuore e mi ha dato tutto ciò che ho sempre desiderato, mi ha preso di testa…tra noi va benissimo stiamo bene insieme, è venuto a casa mia, ha conosciuto i miei figli, una persona seria, un imprenditore molto impegnato ma che mi ha dedicato tanto tempo anche se abitiamo ad un’ora di distanza…la nota dolente??? Esiste purtroppo….all’inizio mi disse che viveva solo da tre anni, mi ha portato a casa sua parecchie volte, ho capito che non la ama più e la sua storia è finita ma in realtà ho saputo che legalmente è ancora sposato….questa cosa mi fa stare male, non mi fa sentire apprezzata, perchè se sono davvero importante per lui dovrebbe chiudere con il passato, a mi avviso, lui invece dice che ha un blocco perchè molto protettivo con la sua famiglia, e dato che sua moglie ha avuto problemi seri di salute, non vuole essere lui a fare il primo passo e cmq non ha voglia di affrontare litigi e ricatti economici….dice che ha bisogno di più tempo, anzi, più gli ricordo questa cosa, e più scappa….il mio enigma è questo…mi starà prendendo in giro, starà traccheggiando per farmi stancare oppure davvero un uomo, tra l’altro imprenditore, può avere questo blocco con il quale rischia di perdere me? Vi ringrazio se qualcuno mi darà il suo parere………

7 risposte degli esperti per questa domanda

Carissima, la situazione appare alquanto “ingarbugliata“. Vedo se ho capito: lei sta con un uomo sposato, che frequenta casa sua e i suoi figli, che di fatto ha una relazione con lei e che non ha intenzione di far presente la situazione alla moglie, a causa dei problemi di salute di lei, non solo, dice anche, di non voler essere lui a fare il primo passo. Secondo lei chi lo dovrebbe fare a questo punto? Chi ha la responsabilità? Chi è che sta con un piede in due scarpe? Soprattutto questa situazione a chi fa bene e a chinmale? Rimango a sua disposizione.

 Barbara De Luca

Barbara De Luca

Catanzaro

Barbara De Luca offre supporto psicologico anche online

Salve Cinzia,
leggendo la sua email mi colpiscono i suoi stati contrastanti. Da una parte il suo ritrovato entusiasmo, la sua gioia nel sentire di aver ritrovato intimamente, attraverso questa nuova relazione, una vitalità forse oscurata da una separazione che le è costata dolore e fatica. Dall’altra parte, emerge la sua preoccupazione verso lo stato civile dell’uomo di cui è innamorata.
Nella sua lettera infatti dice che quest’uomo è sposato, pur vivendo da tre anni da solo. Aggiunge anche che quest’uomo, che frequenta da 6 mesi, le ha espresso la volontà di continuare a rimanere coniugato (per motivi economici, per salute della moglie, per evitare conflitti e per senso di protezione nei confronti della famiglia).  Insomma, l’uomo che frequenta ci tiene a tutte queste ragioni.
Da come ha descritto la situazione, dunque mi sembra che questa coppia di coniugi sia alquanto particolare.  Sia il marito che la moglie vivono separati fisicamente da tre anni e non hanno alcuna intenzione di affrontare lo stato della loro coppia (lei, infatti, non ci ha descritto la storia di una coppia che è in crisi e che sta lavorando per ricostruirsi né la storia di una coppia che ha voglia di affrontare la separazione realmente, per giungere quindi ad una separazione legale). 
A entrambi i coniugi, insomma, sembra che va bene così (non entro nel merito di questo né intendo proiettarmi in interpretazioni psicologiche… mi  limito ad analizzare i fatti che sono stati descritti nella sua lettera).
Questo dato di realtà è l’unico aspetto certo che mi ha colpito e che le rimando come elemento su cui riflettere.
Quest’uomo le ha fatto vedere quali sono i confini entro cui intende oggi muoversi nella relazione con lei.
Ora dunque sta a lei scegliere se tali confini la soddisfano.
 
Spero d’ esserle stata d’aiuto!

Salve,

La situazione che lei descrive e' molto frequente tra le  separate che devono affrontare il distacco definitivo, che poi si conclude normalmente con il divorzio. La separazione infatti e' una sorta di limbo per alcuni nel quale restare in attesa che qualcosa accada, qualcosa cambi o che qualcuno trovi il coraggio di prendere una decisione....questo naturalmente crea uno stato di incertezza e insicurezza in chi invece ha già chiarito dentro se stesso cosa realmente desidera intraprendere. E' percio' molto probabile che non ci sia il desiderio di prendere in giro o di ingannare in questo caso, ma più probabilmente una confusione in merito a ciò che si desidera portare avanti. 

La richiesta di avere più tempo e' però rischiosa al fine di giungere ad una decisione chiara su cosa fare del proprio futuro, poiché e' come chiederle di restare passivamente ad attendere che qualcosa accada miracolosamente. E' si questo che sarebbe il caso di riflettere, ossia su quanto questa richiesta possa essere accolta, vista l'insicurezza evidente nel prendere una posizione. Si tratta percio di negoziare dentro se stessi e chiedersi fino a che punto sia possibile attendere e soprattutto attendere cosa o chi....più che pensare all'inganno, percio, provo a pensare cosa lei può ancora tollerare e quanto per lei e' possibile sostenere questa incertezza.

Gentile Cinzia, chiedo scusa in anticipo se il mio parere potrebbe risultare poco gradito in quanto, reduce da una sofferta separazione, Le si sta presentando ora l'opportunità di ricrearsi una relazione appagante che non vorrebbe assolutamente perdere. D'altronde però mi sembra che il rapporto così impostato, rischi di essere progressivamente deteriorato dalle richieste che inevitabilmente lei sarà costretta a fare. Se quest'uomo necessita di più tempo, secondo me gli andrebbe concesso ma rinviando la frequentazione a quando avrà chiarito la situazione con sua moglie. Non credo sia animato da cattive intenzioni, pur essendo un impegnato imprenditore credo tuttavia abbia bisogno, in questo specifico caso, di essere aiutato a responsabilizzarsi nell'unico modo che lo metterebbe difronte al bivio di una vera e propria scelta. Resto a disposizione per ulteriori approfondimenti.

Dott.ssa Angela Fortini

Dott.ssa Angela Fortini

Perugia

La Dott.ssa Angela Fortini offre supporto psicologico anche online

Carissima, le riporto una breve parte di un articolo che può trovare per intero nel mio blog http://psicoterapeutamilano.blogspot.it/  Quando l'amore si trasforma in qualcosa di malsano? L'amore è malsano quando essere innamorati significa soffrire. Quando si arriva a mancare di rispetto a se stessi per dedicarsi completamente a cercare di cambiare una persona sbagliata per noi. Ecco, cara Cinzia, se per amare e accettare il "blocco" del suo compagno deve accettare qualcosa di incompleto (amore è intimità, sincerità. progettualità, non solo passione) e mancarsi di rispetto, mettendo a rischio anche i suoi figli che potrebbero affezionarsi a una persona che la ferisce, allora probabilmente questo non è un rapporto sano. Il mio suggerimento è di mettere al primo posto l'amore per se stessa e per i suoi figli. Cordiali saluti.

Cara Cinzia, una situazione la sua, ingarbugliata, e creda, ce ne sono tante. Ma le risposte possono essere tante e tutte contrastanti tra loro. Andiamo a vedere i fatti. Lei vorrebbe rifarsi una vita con una persona che non vuole lasciare la sua, qualsiasi ne siano le motivazioni. Molte coppie,  per paura o vigliaccheria, lasciano che le cose vadano. Nessuno dei due  ha il coraggio di dire “ è finita” ma allo stesso tempo cercano altrove un pò di felicità. Lei chiede un consiglio… ma questa deve essere una sua decisione dopo aver sentito il suo cuore, dopo aver valutato i pro ed i contro della relazione, non solo per lei ma anche per i suoi figli.

Alla fine risulterà che lui ha salvaguardato la sua famiglia ma non la sua.

Riflettere e valutare sarà la cosa migliore.

Le auguro una vita felice

Salve Cinzia, non è mai facile esprimersi su situazioni in cui sono in ballo terze persone e non sarebbe neppure corretto, perciò mi limiterò a parlare di lei. Le chiedo se è mai arrivata a definire cosa vuole per se stessa, in che modo desidera essere amata, che tipo di uomo vuole accanto e dunque che tipo di relazione tenendo conto della persona che è lei, della sua storia e del suo ruolo di donna e di mamma. Solo dopo aver fatto chiarezza in se stessa su quanto lei vuole (non sia frettolosa, si prenda almeno qualche settimana per lasciarsi interrogare da questi quesiti) potrà passare allo step successivo che è chiedersi se è questo l'uomo con cui PUO' realizzare il tipo di relazione che vuole per se.

Osservi, osservi molto: se stessa, quando è da sola, quando è con lui, quando siete tutti e quattro insieme. Si prenda tempo ed una volta trovate le sue risposte solo allora sarà il momento di chiedere a lui se lui vuole veramente condividere con lei la sua vita e come pensate di organizzarla nel rispetto delle idee e dei bisogni di ciascuno.

Infine può essere doloroso è vero, ma la vita è spesso così, se il bisogno dell'uno non incontra quello dell'altro la relazione non può continuare.

Cordialmente