Soffro di vaginismo, ma non trovo lo psicologo giusto per me

Imma

Ho letto attentamente la pagina riguarda il problema del vaginismo. Mi sono rispecchiata nel problema a livello psicologico. Ma sinceramente ho fatto anni fa della terapia di gruppo da uno psicologo in puglia, poi da quando vivo a Roma ho cambiato tre psicologi, uno adoperava la tecnica dell'ipnosi terapia, un altro la gestalt. Insomma come faccio a curarmi se non riesco a trovare lo psicologo giusto. Diventa quasi un trauma doversi affidare a qualcuno. Sono un attrice ma questo problema lo vivo profondamente da anni, adesso un po' meno. Mi piacerebbe avere un colloquio con uno psicologo più umano e professionale. Grazie

24 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Imma, comprendo la sua difficoltà , oltre a trovare persone preparate nel nostro campo è importante trovare lo psicologo, nel suo caso anche sessuologo, giusto. Come si fa? Purtroppo non c'è una ricetta, la psicoterapia è a mio avviso una vera e propria alchimia! A volte riusciamo (paziente e terapeuta insieme) a "fabbricare oro", altre viene fuori argento, altre ancora piombo...sono necessari l'impegno, l'empatia, la tecnica e quantaltro e, a volte, neanche tutto ciò risulta sufficiente. Bisogna che provi e s'impegni anche lei in un percorso che non è mai semplice ma ricco di soddisfazioni e sorprese. Io opero a Roma e sono sessuologa e gestaltica. Se vuole contattarmi 3480125450. Cordiali saluti e auguri!
Gentilissima Imma, mi ha colpito la tua frase "diventa quasi un trauma affidarsi a qualcuno". Forse il problema sta proprio in questo: bisogna sicuramente "fidarsi" della persona a cui chiediamo aiuto, ma non c'è bisogno di "affidarsi" completamente a nessuno. Questo tipo di problemi richiede a volte interventi su più fronti (sessuologo, ginecologo..), ma ho la sensazione che sarebbe importante per te riflettere sulla tua "diagnosi" e sulla tua aspettativa. Ti sei già sottoposta a tante terapie, sarai stanca e, ogni volta, più scoraggiata. A volte non serve "lo psicologo giusto", è importante capire cosa si sta cercando e soprattutto se per caso non si sta cercando nel posto sbagliato. Ti scrivo di seguito una storiella sufi a me molto cara: Una notte, un vicino trovò Nasruddin in ginocchio intento a cercare qualcosa. - "Cosa stai cercando?" - "La mia chiave. L'ho persa". E i due uomini s'inginocchiarono per cercare la chiave perduta. La cercarono a lungo, finchè, il vicino stanco, disse: "stiamo cercando da molto tempo, sei sicuro di averla persa proprio qui?" - "No" - rispose Nasruddin, - "L'ho persa a casa!" - "E allora perchè la stai cercando qui???" - "Perchè qui c'è più luce: la mia casa è molto buia!!" Buona giornata
Credo che alla base ci sia un problema di fiducia dell'altro: fidarmi o no? Lasciarmi andare o controllarmi? Nel rapporto che lei ha avuto con i colleghi è emerso questo problema che sicuramente vive anche nelle altre relazioni. Le propongo di rivolgersi ad uno psicoterapeuta ANALISTA TRANSAZIONALE o a uno che segue la TERAPIA INTEGRATA che porrà particolare attenzione alla relazione prima di intervenire sul problema sessuale specifico che ne è una conseguenza! Cordiali saluti
Dott.ssa Anna Loretta Spano

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Cagliari

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Gentile Utente, mi ha colpito molto la sua richiesta. Lei parla di difficoltà ad affidarsi e che quello che ricorda dei suoi passati terapeuti sono l'orientamento(ipnosi, o gestalt) tecnico e non il rapporto costruito con loro. Sicuramente affidarsi e fidarsi sono due aspetti importanti della sessualità. La diffidenza, la difficoltà ad aprire il proprio cuore non è un compito sempre facile. Riuscire a dare fiducia all’altro non è facile. Lasciarsi andare è una vera e propria arte che presuppone il credere di poter scoprire qualcosa di vitale nel volgersi verso l’altro. Occorre subito aggiungere che riuscire a “sporcarsi” nel gioco della vita non è cosa semplice ed è per questo che su moltissime persone incombe il susseguirsi della ripetizione, del vivere abitudini ritualizzate. L’accortezza diventa allora l’unica ancora di salvezza rispetto ad un mondo violento e spietato. La paura diventa un ostacolo al proprio processo di crescita e le abitudini rassicuranti impediscono ogni forma di esplorazione. Quando si dimentica cosa vuol dire credere e lottare per ciò che conta non si ha più bisogno del coraggio, perché non si ha più nessuna sfida da affrontare. L’unico obiettivo è quello di conservarsi più sano possibile, senza tracce di ferite ma anche senza tracce di vita. Comprendiamo allora perché la poetessa Alda Merini scrive che “Chi non ha paura della morte è il poeta. Chi la sfida ogni giorno. Chi la cerca. Chi mangia cibi sbagliati, si alza ad orari sbagliati, incontra persone sbagliate e decide di vivere in modo diverso è sempre e soltanto il poeta. Per la poesia la sua anima stravede, si appassiona e si doma”. Mettere poesia nella propria vita porta a darsi l’opportunità di costellare la propria esistenza di profondi coinvolgimenti emotivi senza essere spaventati dalle conseguenze inevitabili che succedono vivendo. Ed allora, è solo in quel preciso istante nel quale si scopre l’esperienza profonda dell’incontro che si riesce ad essere rapiti ed ispirati dall’esistenza stessa. Le crisi personali sono, in tal senso, una risorsa straordinaria, poiché solo attraversando momenti critici si possono scoprire le verità più profonde del proprio animo: la possibilità che ci viene offerta è quella di poter porgere l’orecchio a quei segnali che sollecitano un richiamo alla nostra dimensione interna. Io non so chi è per Lei il "terapeuta giusto", ma non smetta mai di porgere l'orecchio. Cordiali saluti
L’ipnosi “terapia” si divide in psicoterapia ipnotica direttiva e non direttiva, fra quelle non direttive vi è la psicoterapia neo-ipnotica Ericksoniana (è una specializzazione quadriennale post-laurea in psicologia o medicina) è probabile che lei abbia sperimentato un’ipnosi terapia di tipo direttivo e, non mi pare questa, dia buoni risultati nel “vaginismo” a differenza della psicoterapia neo-ericksoniana. Alcuni psicoterapeuti umanisti si rifanno a Rogers, potrebbe cercare “psicoterapia rogersiana” o “psicoterapia umanista” anche le psicoterapie a orientamento adleriano pongono il paziente e il suo contesto sociale al centro della psicoterapia. Un augurio sincero
Salve Imma, affidarsi a qualcuno è sempre difficile, soprattutto quando il problema riguarda aspetti così intimi. Chi è la persona più indicata? Non c'è una risposta valida per tutti, perchè il rapporto terapeutico è come ogni altra relazione umana: può esserci sintonia oppure no, può succedere che si sta bene dal primo momento, come quando si vive un "colpo di fulmine", oppure può capitare che all'inizio si faccia fatica a sentirsi a proprio agio, ma dopo un po' ci si apre a vicenda e si pensa che quella è proprio la persona giusta. Sicuramente scegliere un terapeuta specializzato nella problematica specifica è un buon criterio, ma io resto convinta che più che questo gioca un ruolo fondamentale, nella riuscita della terapia, la sintonia relazionale e comunicativa che si crea o che non si crea, questo non dipende tanto dalla bravura o meno dello psicologo, quanto da quell'alchimia che caratterizza ogni relazione umana. Un altro aspetto fondamentale è quello di "decidere di affidarsi", noi terapeuti siamo come tutti gli altri esseri umani: se qualcuno crede in noi funzioniamo molto meglio. Non la conosco, per cui potrei sbagliarmi, ma dato il suo problema, potrebbe essere che lei viva una difficoltà a "lasciarsi andare" a "lasciarsi guidare", e quindi anche ad affidarsi ad una persona specifica. Il suggerimento è quello di scegliere la persona con cui si sente più a suo agio e poi di decidere di fidarsi, vedrà che le cose andranno meglio. La saluto con affetto.
Cara Imma, sicuramente quando si è trovata a scegliere uno psicologo si è trovata male, questo mi sembra piuttosto chiaro. Mi sento di dirle una sola cosa al riguardo, a volte l'intimità dei "problemi psicologici" è tale per cui vorremmo che la persona davanti a noi si comportasse come vorremmo noi, o quantomeno come noi riteniamo essere per noi più utile. Vero è che se avessimo trovato la soluzione al nostro "problema" non saremmo andati dallo Psicologo per chiedere aiuto. Per cui in certi casi dovremmo accettare la situazione in cui il dottore ci chiede i sintomi, fa la diagnosi e ci prescrive la cura, noi da bravi pazienti...pazientiamo ed attendiamo i risultati collaborando sinceramente e profondamente. Certo è che cambiare a volte può essere doloroso, può mettere paura, se potessimo scegliere opteremmo tutti per la bacchetta magica. Queste sono cose reali, vere, che fanno parte del processo di cambiamento. La invito a considerare anche queste cose insieme all'idea che effettivamente potrebbe avere avuto solo sfortuna fino ad oggi. Un saluto ed in bocca al lupo
Salve Imma, in effetti comprendo che la scelta di uno psicologo non sia affatto facile, soprattutto se non si conoscono a menadito i modelli alla base dei vari orientamenti. In molti casi ci si fida della persona piuttosto che condividere una strategia terapeutica, ma quest'ultima opzione è indubbiamente la più adatta. Il coinvolgimento del paziente e la motivazione nell'attuare una terapia secondo la mia prospettiva, che è cognitivo comportamentale è indispensabile al fine di ottenere dei risultati. Il tuo problema di vaginismo è da intendersi come la manifestazione di un sintomo che esprime di per sé un disagio nel campo sessuale e relazionale, e lo dimostra la consapevolezza che hai riguardo al fatto che la natura del problema sia psicologica. Come e perchè riporti questo tipo di sintomo è da indagare, e in buona parte lo avrai sicuramente già fatto. Saluti
Cara Imma la lettera inviata chiarisce la posizione che molti colleghi si ritengono tuttologi e il risultato è il conseguente fallimento come ha sottolineato. Per i sintomi descritti non si è recata dal professionista giusto poichè se si rispecchia nel problema di vaginismo doveva e deve rivolgersi ad uno psicoterapeuta sessuologo il quale oltre a cercare di conoscere le sue emozioni, sensazioni, pensieri, conosce le tecniche per risolverli caso. Se abita a Roma c'è la scuola di sessuologia guidata da un ottima sessuologa Chiara Simonelli, quindi il mio consiglio è di rivolgersi a lei. La saluto affinchè trovi la risoluzione la suo problema
Cara Imma, è difficile rispondere ad un quesito come il suo, soprattutto perchè io non la conosco e non posso conoscere i suoi vari aspetti di personalità. Trovare uno psicologo che sia adatto alle nostre esigenze è lo scalino più difficile da salire nella scala che porta alla soluzione dei nostri problemi. Da quello che dice in questa lettera si può percepire come lei faccia fatica a fidarsi di qualcuno al cento per cento; quando dice infatti che cerca un colloquio con uno psicologo più umano e professionale lascia intendere che quelli che hanno cercato di aiutarla precedentemente non siano tali. La domanda che dovrebbe porsi, o che forse si è già posta, è se tutti questi psicologi veramente non hanno saputo come aiutarla o è lei che in qualche modo non vuole essere aiutata, come si potrebbe intendere dal fatto che dice "essere quasi un trauma doversi affidare a qualcuno". Quello che le posso consigliare, Imma, prima di prendere contatto con un altro psicologo, è quello di rendersi consapevole che nessuno, per quanto bravo e capace che sia, può aiutarci se noi non glielo permettiamo. Spero di esserle stato utile. Un saluto,
Salve Imma, in relazione al suo problema di vaginismo è innanzitutto importante focalizzare l'attenzione sul suo disturbo e capirne l'origine se organica e quindi fare una visita ginecologica e dal punto di vista psico-sessuale con l'aiuto di un sessuologo, in questo modo una volta trovata la figura giusta potrà finalmente iniziare il percorso giusto per attuare un cambiamento e sbloccarsi rispetto a questa chiusura verso il piacere e verso il mondo esterno in generale. in bocca al lupo. ps io mi occupo di questi disturbi presso il mio studio privato a Roma se ne avesse bisogno può contattarmi via mail bmattei@hotmail.com
A volte si ricercano i motivi profondi di un sintomo .... si fanno anni di terapia alla ricerca dei perchè, delle cause del problema. In questi lunghi percorsi ci si rende conto che le cause possono essere una, nessuna o centomila: e dopo, questa affannosa ricerca, siamo sicuri di risolvere il problema? L'orientamento giusto è quello, invece, di trovare il modo come risolvere il problema investendo, magari, la metà delle energie che si investono nella precedente ricerca. Per le disfunzioni sessuali è accertato che sono utili le psicoterapie brevi che concentrano i loro sforzi sulla soluzione del problema. Il vaginismo abbisogna di questo tipo di approccio senza che si creino eccessivi sensi di colpa nell'utente. Non c'è peggior cosa che possa avvenire in psicoterapia che quello di far sentire l'utente macchiato di una indicibile colpa per il suo sintomo. Io credo che lei abbia vissuto situazioni di questo tipo nelle precedenti terapie e che sia stanca di sentirsi chiedere perchè, perché ed ancora perché. Se è interessata, può far visita al mio sito (www.dottindelicato.it) e vedere la tecnica che propongo per le disfunzioni sessuali. Può anche richiedere se vuole un consulto gratuito.
Buon giorno Imma, ho letto la sua mail, mi dispiace leggere delle difficoltà che ha incontrato nel trovare un collega "umano e professionale" come lei stessa lo definisce. Io ed un mio collega siamo Analisti Transazionali e ci piace pensare che il rapporto terapeutico è soprattutto un rapporto umano, chiaramente con le sue regole di buon funzionamento. E affinché questo si realizzi riteniamo che la professionalità sia fondamentale. Se lo ritiene opportuno può chiamare a studio al numero 06.5740466 e prendere un appuntamento. La saluto.
Salve Imma, sono il dr. Francesco Montefinese, da quanto ho letto della tua risposta sulla ricerca di uno psicologo e sull' affidarsi, mi sembra che tu abbia toccato un tema fondamentale e piu' precisamente un diritto di ogni persona e dunque di ogni (cliente) che voglia intraprendere un percorso anche di tipo psicologico per cambiare o quanto meno provare a sperimentarsi in modo nuovo e diverso in alcune aree della sua vita, quando poi non ci sono appunto delle necessità dettate anche da una sintomatologia precisa e riconoscibile. Penso che sia utile per te non preoccuparti di trovare a priori lo psicologo ed il percorso psicologico giusto per te, ma, di iniziare a trovarlo nel senso di fare diversi incontri con diversi professionisti e semplicemente scegliere e stare nella situazione che più senti utile per te e per i tuoi obiettivi di cambiamento.
Salve Imma, è importante, prima di iniziare un percorso psicoterapico, capire il tipo di formazione dello psicologo che si è incontrato. Se si segue un percorso si affronteranno alcune tematiche piuttosto che altre. La nostra presenza su siti come "Psicologi-Italia" è motivata dalla considerazione che non è facile per un utente orientarsi. Dalle poche informazioni che ha inviato, non è facile fare una diagnosi corretta. Lei fa l'attrice (a proposito, Imma è il suo vero nome o un nick-name?) e convive da anni col problema del vaginismo che, suppongo, le impedisce di vivere pienamente la sua sessualità. Il vaginismo non è un problema solo localizzato alla muscolatura vaginale, così come la sessualità non si esaurisce nell'unione di due organi genitali e non si identifica con la procreazione. Sarebbe importante capire quale è il suo rapporto con gli uomini e soprattutto, a cosa serve ora quel sintomo nell'economia psichica. La psicoanalisi è nata dalle geniali intuizioni di Sigmund Freud che aveva in trattamento delle pazienti che allora venivano definite "isteriche". L' osservazione, l'ascolto attento del racconto che via via si dipanava, ha rivelato la natura sessuale quale eziologia della nevrosi isterica e delle nevrosi in generale. Oggi le "nevrosi isteriche" non ci sono piu', ma al loro posto si trovano disturbi della sfera sessuale, anoressia, disturbi di personalità. Posso consigliarle, se lo desidera, leggere gli "Studi clinici" di S. Freud. E' un testo che risale a fine '800, ma mantiene ancora il suo fascino e, con i dovuto distinguo, puo' permetterle di valutare quanto ci trova di se', e quanto la psicoanalisi, che io pratico, possa aiutarla. Saluti.
Salve Imma, senza addentrarmi troppo, la cosa che posso invitarla a seguire è rivolgersi ad una specialista, cioè una sessuologa o ad un sessuologo. Questo chiaramente dopo una visita ginecologica se non è stata già fatta. Potrei inoltre invitarla a valutare un professionista che si occupa di terapie corporee che la potrebbe aiutare a lavorare sul rilassamento corporeo. Un abbraccio
Gentile Sig.ra Imma, dico spesso ai miei pazienti che la salute è anche questione di fortuna. Sì, la fortuna di trovare un terapeuta competente per il disagio che gli si porta. La fortuna di non girare tra uno specialista e l'altro nella speranza di trovare quello giusto. Nel suo caso credo che la diagnosi da lei fatta sia chiara, bisogna solo indirizzarsi al professionista adatto. Il vaginismo, altra cosa della dispareunia la quale comprende la presenza del dolore, è una disfunzione sessuale. Pertanto deve essere affrontata da chi ha titoli e competenze sessuologiche. Credo non avrà difficoltà a trovare a Roma, dove tra l'altro esiste una scuola di sessuologia, uno psicosessuologo. In caso contrario mi contatti e le farò avere il recapito di un collega. Cordiali saluti.
Cara Imma, mi dispiace che il lavoro profondo e immagino faticoso che hai fatto fino ad oggi su di te non abbia risolto il tuo disagio, sicuramente trovare un professionista valido è fondamentale per la riuscita del lavoro terapeutico. Sentire fiducia, instaurare una buona alleanza con il proprio psicoterapeuta sono alla base per sviluppare un lavoro su di sé. Nonostante i fallimenti ti invito ad andare dietro il tuo bisogno, di acquisire una serenità di vita. Il problema del vaginismo è solo il sintomo, quindi diventa importante capire perché noi funzioniamo in un certo modo nella nostra vita. La sessualità è una sfera molto delicata ma anche complessa e integrata del nostro modo di essere. Mette in gioco diversi aspetti di noi come la capacità di lasciarsi andare, il contatto, la tenerezza, le fantasie e i desideri, l'amore, la vitalità.... ed è importante che nella nostra vita avere la possibilità di recuperare pienamente queste esperienze. Sono la dott.ssa Cristiana Salvi, esercito la mia professione a Roma. Ti invito a consultare il mio sito, dove puoi avere un'idea delle mie esperienze e del metodo da me usato, www.cristianasalvi.it. Inoltre se sei interessata a un colloquio conoscitivo puoi contattarmi direttamente al seguente recapito Cell. 329.92.63.039 Un saluto
Gent.ma lettrice, sono la dott.sa Maria Mirabelli psicologa-psicoterapeuta. Purtroppo sono molte le donne che soffrono di vaginismo. Il non lasciarsi andare, il non fidarsi del partner, il voler gestire il potere o il non esprimere la rabbia verso l'altra persona porta ad assumere un atteggiamento rigido a livello sessuale che non le consente di raggiungere il piacere della sessualità. A Roma c'è l'Istituto di Sessuologia Clinica della prof.ssa Simonelli che è molto valido, può chiedere della dott.ssa Roberta Rossi. Psicologa-sessuologa molto esperta e professionale. In bocca al lupo.
Salve Imma, mi spiace che lei nonostante i tentativi fatti non sia riuscita a risolvere il suo problema. A mio avviso potrebbe trattarsi di un problema più esteso che riguarda la sessualità in relazione alla persona che lei frequenta, potrebbe pertanto ottenere miglioramenti da un intervento che vada a esplorare il modo in cui lei vive la relazione e il rapporto che avete entrambi con la sessualità. Io mi occupo di queste problematiche, se avesse bisogno del mio aiuto dato che ho lo studio a Roma può contattarmi al 3472948154
Cara Imma hai chiamato in causa umanità e professionalità, non posso non risponderti, ma vorrei avere un colloqui più personale con te, scrivi pure alla mia emeil, maria.alecci@email.it cercherò di provare a darti quello di cui hai bisogno. Purtroppo io vivo in Sicilia, siamo lontani per un incontro, comunque sono a tua disposizione per aiutarti ho alcuni colleghi che lavorano con l'E.M.D.R. che fanno al tuo caso .
Dott.ssa Maria Alecci

Dott.ssa Maria Alecci

Catania

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Cara Imma, mi spiace che abbia cambiato tanti psicologi senza risolvere il suo problema, ma sarebbe più facile comprendere ciò che le è successo se avesse spiegato i motivi per cui le terapia a cui si è sottoposta non hanno avuto risultati. Comunque cancellando il passato e ricominciando da capo, se decidesse di avere ancora fiducia nei professionisti del settore e intraprendere un'altra terapia, faccia una ricerca più oculata su chi rivolgersi. Gli psicologi non si occupano tutti di tutte le patologie, ognuno si specializza o comunque è più capace ed ha maggior esperienza in un determinato settore di questa vasta disciplina. Pertanto cerchi un "psicoterapeuta e sessuologo", quindi specializzato proprio nel suo problema e faccia tutti gli esami medici che possano escludere prima di tutto una causa fisica del suo problema. Se abita a Roma e se lo desidera mi scriva e potrò fornirle un nominativo che sono certa potrà aiutarla in quanto esperto da moltissimo tempo nel settore. Le auguro buona fortuna.
Ciao, a mio avviso dovresti consultare un terapeuta con indirizzo analitico, che ti faccia comprendere le radici profonde del tuo problema. Un abbraccio
Gentile signora Imma, se di "vaginismo" veramente trattasi (solo una competente valutazione clinica sessuologica, corredata di test specifici è in grado di diagnosticare, o escludere la diagnosi di vaginismo)la cura INDIVIDUALE con terapeuta di orientamento sessuologico comportamentale è impegnativa (ci sono "compiti per casa"), ma breve (solitamente due/tre mesi circa) per risolvere il disturbo per sempre e poter così fare sesso felicemente senza problemi per tutta la vita. Prima comunque vale la pena di documentarsi competentemente sul recentissimo "Il manuale pratico del benessere" edizioni Ipertesto alle pagine 322, 323, 326, 513, 531 e 551 in particolare