Diventare genitori dopo i 40 anni, pro e contro di una scelta difficile

Numerosi anni fa, decidere di diventare genitori dopo i 40 anni, era considerato un atto di incoscienza e un fatto eccezionale, per via della diversa qualità e aspettativa di vita. Al giorno d’oggi le cose sono cambiate, la vita dura più a lungo, la stabilità economica è diventata un importante indice di affidabilità, la medicina è andata  avanti e il desiderio di mettere su famiglia si è uniformato ai cambiamenti sociali. 
Molte coppie decidono di rimandare questo progetto a quando avranno raggiunto una buona stabilità economica ed emotiva, sicuri di poter garantire quella sicurezza (che spesso a loro è mancata), che sembra diventata fondamentale per poter affrontare il futuro in modo sereno, aiutati anche dalla crescente fiducia nella medicina, che grazie ai potenti passi fatti in termini di prevenzione e cura, sembra diventata capace di fornire quel supporto necessario al raggiungimento di questo obiettivo. 
Il raggiungimento di un’età matura e la consapevolezza  di un orologio biologico che sta per scadere,  porta le coppie a dover scegliere tra il decidere  di mettere al mondo un figlio o proseguire il percorso di vita insieme senza averlo; questa risulta essere una scelta difficile, per via delle numerose implicazioni sia fisiche che psicologiche che comporterà, e non sempre entrambi i partener sono d’accordo, tanto che se non condivisa può portare alla separazione della coppia. 
Dal punto di vista psicologico è importante ponderare bene la scelta di diventare genitori, perché porterà un cambiamento nella visione della vita, nel modo di vivere il tempo e le relazioni, occorrerà pertanto capire bene le motivazioni più profonde che spingono a questa scelta, e valutarne obiettivamente i numerosi pro e i contro. 
Pro: Decidere di avere un figlio dopo i 40 anni per una coppia, può essere considerato come l’inizio di una nuova giovinezza, un nuovo obiettivo verso cui tendere insieme e lo stimolo a mantenersi in forma e ad avere maggiore cura di se stessi e del futuro nascituro. Una volta raggiunta una buona maturità sia individuale che di coppia, è possibile valutare adeguatamente l’impegno di questa scelta, poichè è frutto di una decisione ponderata e consapevole, che avviene in una fase della vita in cui ci sono una maggiore stabilità economica, emotiva e affettiva,  che influiscono positivamente sullo sviluppo e crescita del futuro figlio. Con l’avanzare dell’età si diventa più saggi e maturi, e per questo madre e padre saranno più attenti nel scegliere un educazione adeguata al loro figlio. Quasi sempre un figlio primogenito nato da genitori over 40 e’ un bambino fortemente voluto e questo inciderà molto sulla tranquillità della gestazione, sull'equilibrio e sulla consapevolezza della coppia, che la vivrà sicuramente con meno ansia e frustrazione, rispetto a una giovane coppia che ancora sta completando le sue scelte. Per la donna i benefici a livello psico-fisico legati alla gravidanza sono presenti a qualsiasi età e la particolare situazione ormonale la protegge nei confronti di alcune forme di patologia del seno e ha effetti positivi sull'equilibrio psico-affettivo in quanto può sentire un’ondata di giovinezza biologica e un senso di felicità profonda, per aver completato una fase essenziale del ciclo vitale, dopo aver realizzato altri obiettivi professionali. Per l’uomo è altrettanto importante saper di poter avere un erede che porterà avanti la propria “stirpe”, ciò inciderà sulla sua autostima e gli darà la forza per contribuire alla creazione del nido e lo stimolo a migliorarsi per proteggere ed essere un punto di riferimento a cui il proprio figlio, potrà attingere per sempre.
Contro: I numerosi aspetti positivi dovuti alla maturità, presentano di contro, anche diversi aspetti negativi, soprattutto legati al fisico non più giovane. In primis la difficoltà a concepire un figlio, legata a una ridotta capacità riproduttiva che i futuri genitori presentano con l’avanzare dell’età, poiché emergono maggiori probabilità di manifestare problematiche da punto di vista genetico. Per questo sono necessarie maggiori attenzioni soprattutto nella diagnosi prenatale, relativa alla valutazione di possibili rischi di anomalie cromosomiche (per es: l'età della madre rappresenta un fattore di rischio per l’insorgenza di anomalie cromosomiche come la Sindrome di Down). C’è un maggior rischio di aborto spontaneo e di gravidanze extrauterine, e la possibilità di sviluppare complicanze legate a ipertensione, gestosi, disfunzioni della tiroide, problemi di coagulazione del sangue e diabete e tutta un’altra serie di problematiche mediche che potrebbero insorgere, legate sia al feto che alla madre. 
Dal punto di vista psicologico, è importante essere ben consapevoli della scelta fatta, e non confondere il bisogno di realizzare la famiglia con un bisogno egoistico di realizzazione personale o come un modo per tenere legato a se l’altro, perché implicherebbe meno attenzione per il figlio e più per se stessi, vivendo il figlio come uno strumento per realizzare i propri obiettivi. A 40 anni  la psiche è ormai strutturata in modo solido e dato che l'orologio biologico si avvicina alla menopausa, se non si è ancora emotivamente pronti, può esser vissuto come un dovere e non come un piacere, con tutte le conseguenze di pesantezza e forzatura che ne derivano. 
Prendersi cura di un bambino é più faticoso dopo i 40 anni e per quanto si cerchi di essere giovanili e dinamici, si hanno meno energie mentali e fisiche, questa differenza di generazioni fra genitori e figli si sente nel tempo e spesso può rendere difficoltoso il rapporto in quanto non ci si riesce a capire reciprocamente.
Avere una chiara consapevolezza dei diversi pro e contro che si presentano, nel momento in cui si deve scegliere  di provare a diventare genitori in età matura, non è semplice. Per chi avesse dei dubbi, può chiedere un consulto sia medico che psicologico, per fare chiarezza sulle proprie incertezze e trovare la chiave per proseguire serenamente il proprio processo di crescita.
 

 

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