Mamma di un bimbo di 3 anni

Alessia

Salve sono una mamma di un bimbo di 3anni. Ho 30 anni. Il papà di mio figlio mi ha lasciata quando ero alla 7 settimana di gravidanza. Voleva che io abortissi. Il bimbo ha il cognome mio e di lui non so più niente. Mai più fatto vivo. Mio figlio si sta facendo grande, sa parlar bene ed è molto sveglio. Vorrei essere pronta a fare delle risposte e spiegazioni qualora mi facesse domande del tipo mamma ma io ce l ho un papà? Perché non vive con noi? Dov'è ora?
Non saprei cosa rispondere. Grazie in anticipo a chi risponderà

7 risposte degli esperti per questa domanda

Quando il piccolo incomincerà a fare domande è bene rispondere con parole adatte alla sua età ma risposte “vere”:

” si tu il papà ce l’ha, tutti hanno un papà “

” ma ci sono dei papà che non sanno fare i papà e lasciano il bambino alla mamma”

Questi sono esempi di risposte 

Ci sarà un tempo in cui il bambino sarà soddisfatto di queste risposte ma sicuramente progredendo con l'età vorrà saperne di più, importante è non ingannarlo mai 

Buongiorno mamma, comprendo il disagio.

Penso che ora tuo figlio sia piccino, ma che ha il diritto di sapere come sono andate realmente le cose, senza colpevolizzare nessuno, parlando di un ragazzo giovane, forse impreparato a fare il padre...

Se ti poni il problema immagino tu sia capace anche di gestirlo quando verrà il momento, intanto dagli tutto l'amore che puoi, così che possa sentirsi accolto e protetto....Non sentirti sola ne responsabile, goditi tuo figlio e pensa che esistono al mondo tante famiglie monoparentali.

Ripeto: la tua consapevolezza mi da la certezza che sarai capace ed adeguata, metterai al primo posto tuo figlio e lascerei indietro rabbia e delusione.

Un caro saluto.

 

 

Carissima Alessia, 

Sono contenta che hai saputo combattere per tuo figlio e che non hai accettato di abortirlo. Ti sei assunta la tua responsabilità e di questo devi gioire. Sei una mamma che ha dato la sua vita per amore di una creatura, sfidando anche il non volere di uomo. Tuo figlio merita di sapere che la mamma ha lottato a tutti costi per lui. Si sentirà amato. Per la figura paterna è necessario che possa avere un padre. Per cui potrebbe essere utile che tu trovassi un uomo con cui condividere la tua vita e che possa accettare anche il tuo bambino.

Cordiali saluti

Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Roma

La Dott.ssa Iolanda Lo Bue offre supporto psicologico anche online

Quando sarà il bambino a porle la domanda, lei risponda dicendo la verità. E' fondamentale che lei usi un linguaggio 

chiaro, semplice e non svalutante nè per il bambino nè per il padre.

Tipo "il tuo papà non ha avuto il coraggio di prendersi cura di te, è andato via, non so dove è, ma ci sono io che ti ho voluto bene

e te ne voglio e mi prendo cura di te"

Salve

un bambino piccolo non sa e non conosce le cose che si debbono o non si debbono fare, la morale, l'etica... Pertanto conviene essere sempre molto semplici ed espliciti usando un linguaggio ed esprimendo dei concetti alla sua portata. Conviene dire la verità ed esplicitare quello che è accaduto senza drammatizzare ma trovando alternative a ciò che va fuori dal contesto comune. Ad esempio dire che il papà ha deciso di andare via lasciandolo solo ma la mamma sarà sempre con lui e insieme vivranno felici anche senza il papà. Anche se lui si sentirà diverso dagli altri non è una cosa brutta ma solo diversa e che nella vita si può vivere bene quando ci si vuol bene con quelli con cui viviamo. Rasserenare sempre, trovare alternative a ciò che non è possibile e non anticipare problemi o difficoltà future. L'importante è che il bimbo possa esprimere sempre quello che sente e trovare risposte alle sue domande.

Cara Alessia, i bambini, anche i più piccoli, sono in grado di comprendere ed accettare , oltre ad avere diritto di conoscere, qualsiasi realtà se loro rivelata con tatto, dolcezza e semplicità. Il problema è più degli adulti che, spesso, hanno, per primi, difficoltà a parlare di alcune realtà dolorose, poco 'digerite' ed elaborate da loro stessi.

Ti consiglio, pertanto, di parlare con tuo figlio nel momento in cui ti sentirai emotivamente pronta a farlo, solo dopo, in altre parole, in cui tu sarai stata in grado di dare un senso e fare in un certo senso pace con l'esperienza vissuta. A volte, può rendersi necessario un lavoro lungo e duro su se stessi, magari con l'aiuto di un esperto.

Tengo a precisarti che in futuro, che tu lo voglia o no, non parlerai a tuo figlio del padre solo direttamente, a parole e quando lui te lo chiederà ma anche con ogni tuo gesto, comportamento, modo di vivere come donna (single o meno) e madre, influenzandone intenzionalmente o no, l'immagine e l'atteggiamento.

Per chiarimenti puoi contattarmi.

Dott.ssa Cinzia Cefalo

Dott.ssa Cinzia Cefalo

Roma

La Dott.ssa Cinzia Cefalo offre supporto psicologico anche online

Buonasera Alessia,

la sua pur breve lettera, mi sembra emotivamente molto intensa.

MI domando se lei abbia fatto qualche ipotesi rispetto al tipo di risposte da dare a queste possibili domande di suo figlio e su quali aspetti, più precisamente, chieda un riscontro.

Mi domando quali siano i suoi vissuti rispetto alla relazione con suo figlio rispetto a questo padre assente, alla relazione finita con questo uomo, ai motivi per cui quest’uomo sia sparito.

Accanto alla domanda di suo figlio rispetto al suo papà, mi sembra sia nell’ombra anche una sua domanda rispetto a lei, con un figlio, senza però un marito o un compagno.

Ha pensato di rivolgersi ad uno psicologo per lavorare all’elaborazione di questa assenza per lei e suo figlio?

Non credo che ci siano delle risposte pronte da usare per questo tipo di quesiti, ma che ci sia invece da fare un percorso di rielaborazione del suo senso di sé in relazione a questa situazione, per poter affrontare meglio la relazione con suo figlio, anche senza un papà.