Ansia e Attacchi di Panico - Riconoscerli e affrontarli

L’ansia, intesa come emozione “primaria” della paura, è certamente un’esperienza che fa parte dell’esistenza umana e utile all’adattamento. Infatti, senza ansia e paura l’essere umano sarebbe esposto a situazioni pericolose senza riconoscerne l’effettiva gravità: è dunque vitale perché garantisce la sopravvivenza.
In tal senso quindi l’ansia è un’alleata nel momento in cui bisogna affrontare una situazione in cui è necessaria una notevole dose di attenzione e concentrazione. Una certa quota di ansia è dunque utile ma, in alcune situazioni, quando è eccessiva e inopportuna può bloccare l’individuo, trasformarsi in panico e può diventare patologica, generare malessere e interferire con le attività e le relazioni interpersonali.
L’ Ansia quando aumenta può trasformarsi in Panico e si presenta attraverso dei segnali o sintomi ben conosciuti: le persone con Disturbi d’Ansia e Panico solitamente presentano pensieri ossessivi, ricorrenti e preoccupazioni. Inoltre, possono evitare alcune situazioni come tentativo di gestire (o non affrontare) le preoccupazioni. I sintomi fisici dell’ansia più frequenti sono sudorazione, tremolio, tachicardia e vertigini/capogiri.

Per capire qualcosa di più su questo disturbo è utile porsi le seguenti domande:
• Siete costantemente tesi, preoccupati, sulle spine?
• L’ansia che provate interferisce con il lavoro, la scuola o le responsabilità familiari?
• Siete condizionati da paure – fobie che sapete essere irrazionali, ma non riuscite a liberarvene?
• Pensate che qualcosa di negativo stia per accadere se alcune cose non sono andate come avrebbero dovuto?
• Evitate situazioni o attività quotidiane perché vi rendono ansiosi?
• Sperimentate sensazioni improvvise ed inaspettate di panico?
• Soffrite di ossessioni e compulsioni?
• Pensate che pericoli e catastrofi sono dietro ad ogni angolo?

Vediamo 3 semplici strategie di stampo cognitivo comportamentale per affrontare e gestire l’ansia:

- Se dovessimo cominciare a percepire malessere, paura e ansia in generale è importante cercare di mantenere una lucidità mentale e ricordare a se stessi che noi non siamo la nostra ansia ,cioè che solo una parte di noi è ansiosa o ha paura: in tal senso cominciamo a dare un limite, a circoscrivere il malessere evitando di estenderlo a tutta la persona nella sua totalità.
- - l’ altro punto è per certi versi paradossale: anche se in quel momento il mio corpo mi sta dando segnali negativi, io devo pensare invece di fidarmi del mio corpo, che cioè il mio corpo è mio amico e che se sta reagendo cosi c’è una ragione, non sempre subito e facilmente identificabile ma c’è…
In un certo senso è in atto un meccanismo di difesa.
- Infine cercare di ripartire a ripristinare uno stato di minor tensione partendo sempre dal corpo: eseguire una serie di respirazioni profonde, sciogliere i muscoli delle spalle , della mandibola e del corpo in generale.

Non si vuole di certo semplificare il problema dell’ ansia che per molte persone rappresenta un elemento che condiziona pesantemente la qualità della vita. Per casi di questo tipo ricordiamo che l’ansia si può affrontare, curare e gestire attraverso una psicoterapia che ha l’obbiettivo di andare alla radice della causa del malessere e far acquisire la consapevolezza che sono i nostri pensieri e non gli eventi esterni, che influenzano il modo in cui ci sentiamo. Non sono le situazioni in cui ci troviamo a determinare le nostre emozioni, ma come noi interpretiamo e percepiamo le situazioni stesse. Nei casi più resistenti risulta indicato associare una terapia farmacologica.

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