Ogni giorno nel mio studio arriva qualcuno che inizia con: "Dottore, ma sono normale? Ieri al supermercato ho avuto un attacco di panico perché non riuscivo a scegliere quale yogurt comprare". E ogni volta rispondo la stessa cosa: sì, sei normalissimo. Il tuo cervello sta solo facendo il suo lavoro con un po' troppo entusiasmo.
L'ansia: il coinquilino che non hai mai invitato
Immaginate di avere un coinquilino iperprotettivo che vi sveglia alle tre di notte urlando "ATTENTO! Ho sentito un rumore!" Solo che il rumore era il frigorifero che si accendeva. Questo coinquilino è la vostra ansia, e come ogni coinquilino fastidioso, più cercate di cacciarlo via più si attacca al vostro divano.
L'ansia è il vostro sistema di allarme personale che ha perso il manuale delle istruzioni. Nasce con le migliori intenzioni: proteggervi dai pericoli. Il problema è che nel 2025 i nostri cervelli operano ancora con il software dell'età della pietra, quando i pericoli avevano denti affilati e artigli, non scadenze lavorative e notifiche WhatsApp.
Perché il cervello confonde un esame con un leone affamato
Il nostro cervello primitivo non fa distinzioni sottili. Pericolo è pericolo, che si tratti di un predatore o di una presentazione PowerPoint. Quando dovevate affrontare un mammut, battito cardiaco accelerato e sudorazione avevano senso. Meno utile quando dovete presentare il budget trimestrale.
Quando l'ansia normale diventa problematica
L'ansia normale è quella che vi fa controllare due volte di aver chiuso la macchina. L'ansia problematica è quella che vi fa tornare indietro sette volte e poi decidere di non entrare proprio in banca.
Il circolo vizioso dell'evitamento
L'ansia si autoalimenta così: provate ansia per qualcosa, iniziate ad evitare quella cosa, l'evitamento vi fa sentire meglio temporaneamente, ma rinforza la convinzione che sia davvero pericolosa. La prossima volta l'ansia sarà più forte.
È come avere paura dei cani e cambiare strada ogni volta che ne vedete uno. All'inizio vi sentite sollevati, ma col tempo la paura cresce perché non scoprite mai che la maggior parte dei cani vuole solo essere grattata dietro le orecchie.
Tre strategie immediate per l'ansia quotidiana
Quando l'ansia bussa alla vostra porta (e sappiamo che non aspetta mai il momento giusto), avere delle strategie immediate a portata di mano può fare la differenza tra una giornata gestibile e una giornata che sembra un episodio di un reality show chiamato "Sopravvivenza emotiva".
1. Diventate investigatori della vostra ansia
Immaginate di essere Sherlock Holmes, ma invece di risolvere crimini, investigate i pattern della vostra ansia. Prendete un quaderno o usate il telefono e iniziate a tenere un "diario dell'ansia". Non per giudicarla o combatterla, ma per conoscerla come conoscete il carattere del vostro coinquilino fastidioso.
Annotate:
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L'ora: L'ansia vi visita sempre alle 15:00 dopo il caffè? Oppure vi sveglia puntualmente alle 3 di notte?
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Il luogo: Supermercati? Ufficio? Sui mezzi pubblici?
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La situazione: Prima di una riunione? Quando controllate i social? Durante i silenzi nelle conversazioni?
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I pensieri: Cosa frullava nella vostra mente poco prima che l'ansia arrivasse?
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Le sensazioni fisiche: Nodo allo stomaco? Battito accelerato? Sudorazione?
Dopo una settimana inizierete a vedere pattern che prima erano invisibili. Forse scoprirete che l'ansia arriva sempre dopo aver scrollato le notizie, o che si intensifica quando avete fame. È come scoprire che il vostro sistema d'allarme ha orari fissi e trigger prevedibili.
2. Il respiro consapevole: il vostro ancora nel presente
Quando l'ansia vi travolge, è come essere su una barca in tempesta. Il respiro diventa la vostra ancora. Non serve diventare maestri zen, basta ricordarsi di respirare... consapevolmente.
La tecnica del 4-7-8 semplificata:
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Inspirate con il naso contando fino a 4
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Trattenete il respiro per 7 secondi (se è troppo, fate quello che riuscite)
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Espirate con la bocca per 8 secondi
Oppure, ancora più semplice - la tecnica "Solo osservare":
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Portate una mano sul petto e una sulla pancia
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Notate quale si muove di più quando respirate
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Non cercate di cambiare nulla, solo di osservare
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Seguite il respiro come seguireste le onde del mare
Il trucco è nell'atteggiamento: non state cercando di "aggiustare" il respiro, ma di fargli compagnia. È la differenza tra dire a qualcuno "calmati!" e dire "ti sto qui accanto". Il primo irrita, il secondo consola.
3. Movimento: liberate l'energia intrappolata
L'ansia è energia pura che resta bloccata nel corpo. È come avere un'auto con il motore acceso ma il freno a mano tirato. Il movimento libera questa energia e dice al vostro cervello primitivo: "Ok, messaggio ricevuto, sto scappando dal pericolo immaginario".
Opzioni pratiche:
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La passeggiata anti-ansia: 10-15 minuti fuori casa, senza musica, solo voi e l'ambiente circostante. Notate i colori, i suoni, l'aria sulla pelle.
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La danza in salotto: Mettete una canzone che vi piace e muovetevi come vi pare. Nessuno vi vede, nessuno vi giudica.
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Le scale: Se siete in ufficio e non potete uscire, fate su e giù per le scale qualche volta.
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Stretching consapevole: Anche solo stiracchiarvi alla scrivania, ma fatelo prestando attenzione alle sensazioni.
Il movimento non deve essere intenso o perfetto. L'ansia non ha bisogno di una maratona, ha bisogno di sapere che state "facendo qualcosa" per gestire l'energia che ha creato.
Perché queste strategie funzionano
Queste tre strategie hanno qualcosa in comune: tutte vi portano nel momento presente. L'ansia vive nel futuro ("e se succede questo?") o nel passato ("avrei dovuto fare diversamente"). Il presente è l'unico posto dove l'ansia non può proliferare.
Osservare i pattern vi dà potere predittivo. Respirare consapevolmente attiva il sistema nervoso parasimpatico (quello della calma). Muoversi completa il ciclo di stress che l'ansia aveva iniziato.
Un importante promemoria
Queste strategie non sono bacchette magiche. Non trasformeranno l'ansia in serenità istantanea. Sono piuttosto come degli attrezzi in una cassetta: più li usate, più diventano automatici. E soprattutto, usateli senza aspettarvi la perfezione. Anche se funzionano solo un po', è già un successo.
L'ansia non è il vostro nemico
L'ansia è un sistema di protezione mal calibrato che ha bisogno di essere compreso, non eliminato. L'obiettivo non è mai più provarla, ma sviluppare una relazione più sana con essa. Come un cane da guardia troppo zelante, ha bisogno di essere addestrata a riconoscere i veri pericoli dai falsi allarmi.
Se vi siete riconosciuti in queste parole, siete già sulla strada giusta. Riconoscere l'ansia è il primo passo verso un rapporto più sereno con essa.
Nel prossimo articolo esploreremo come l'ansia si camuffa nelle nostre abitudini quotidiane, scoprendo perché scrollare Instagram fino alle tre di notte potrebbe essere il suo modo di dire "aiuto".
Per una consulenza gratuita o per maggiori informazioni sui percorsi di supporto per l'ansia, sono disponibile ai contatti in evidenza o al link in bio: https://linktr.ee/dottgiampaolo
Il Dott. Francesco Giampaolo è psicologo iscritto all'Albo degli Psicologi del Lazio (n° 30933) e istruttore certificato di Mindfulness. Riceve a Roma e online, adolescenti ed adulti, specializzandosi nel supporto a chi affronta ansia, stress, disregolazione emotiva e processi di elaborazione del lutto.
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