Continua ansia, che peggiora

letizia

Buonasera, è la prima volta che scrivo qui e spero di trovare qualcuno che possa aiutarmi. Ho 20 anni e soffro d’ansia e ipocondria. Da mesi, e in realtà da anni, ho episodi ricorrenti di ansia molto forte e sintomi fisici intensi che mi spaventano ogni volta come se fosse qualcosa di grave. Provo spesso: bruciore e nodo alla bocca dello stomaco, nausea, fitte allo stomaco che a volte partono da lì e mi buttano nel panico, tachicardia o cuore debole ma veloce, sudorazione fredda, tremori, sensazione di debolezza alle gambe e alla testa come se stessi per svenire, brividi, freddo improvviso e difficoltà a concentrarmi. A volte mi sembra che il respiro si blocchi anche se in realtà respiro, e ho una sensazione di testa leggera e di irrealtà, come se tutto fosse strano o finto. Ogni volta che ho un malessere fisico, anche piccolo, il mio corpo reagisce in modo esagerato: vado subito in allarme, penso che stia succedendo qualcosa di serio e mi spavento tantissimo. Anche quando ho fatto visite ed esami che risultano normali, dentro di me resta sempre la paura che ci sia qualcosa che sto sottovalutando. Questo mi consuma e mi limita nella vita di tutti i giorni. Negli ultimi tempi i sintomi allo stomaco sono aumentati e spesso proprio da lì parte tutto: il nodo, il bruciore o una sensazione improvvisa che mi fa precipitare in un picco di ansia. Durante questi episodi sento di perdere il controllo, la paura prende il sopravvento e a volte dura anche mezz’ora o più. Poi mi calmo, ma rimane la paura che possa tornare da un momento all’altro. Mi rendo conto che tutto questo sta influenzando molto la mia vita, il mio benessere e la mia tranquillità. Vorrei capire meglio cosa mi succede, perché il mio corpo reagisce così e come posso imparare a gestire l’ansia, la paura costante che ci sia qualcosa di grave e la sensazione di non avere il controllo sulle mie reazioni fisiche. Non capisco appunto se è il cuore o qualcosa di grave oppure è tutto di mente, perché io la visita cardiologica l’ho fatta 3 mesi fa ed è tutto sano, ho la simpaticotonia, però ho sempre questi forti sintomi che non capisco se siano dati da ansia oppure no. Ci tenevo anche a dire che ormai quest’ansia va da quattro anni e che è tutta partita da una sera quando io avevo litigato col mio ragazzo e la mia mente mi diceva che io non lo amavo più quando in realtà io mi sentivo che non era così, quindi ho iniziato a avere questi pensieri intrusive, dove dicevano che io non lo amavo, ma in realtà sì e sono stata male poi in seguito ho avuto anche paure di far del male a qualcuno cosa che non vorrei mai fare, però mi fa mi terrorizza poi altri tipi di paure fino ad arrivare all’ipocondria che mi insegue ogni giorno ormai. Il fatto cruciale è che io non capisco mai se si ansia o meno e soprattutto in questo periodo mi chiedo quale sia la motivazione. Che sento ogni giorno ormai soprattutto appunto in questo periodo vengo da un periodo dove eravamo in hotel perché non avevamo ancora una casa adesso siamo in un appartamento e a fine dicembre andremo in un’altra casa con gli animali e la famiglia tutta la famiglia tranne Mia Sorella che abita in un altro luogo, ma quello che voglio dire è che io non so se quest’ansia è data dal fatto che io ho molti episodi stress accumulato, non lo so. Ogni giorno ho delle sensazioni diverse che mi scatenano agitazione e mi portano a non voler uscire perché ho paura di uscire ancora possa succedere qualcosa a me a livello fisico mentre sono sola e lontana da casa, ma adesso sta succedendo anche qui in questo appartamento, dove sento delle sensazioni che mi portano allo star male, soprattutto adesso a livello di stomaco, anche appena mangio io sento che sono già piena e mi sento questo senso di pienezza che poi mi porta a cacciare aria dalla bocca e mi porta in uno stato di agitazione, ma in qualsiasi momento io ho dei pensieri dove mi dico e se adesso mi succede qualcosa di grave, perché io ho paura della morte e solo a parlarne mi terrorizza tanto io però, per il momento non posso seguire una uno psicologo o psicoterapeuta, perché abbiamo veramente pochi soldi, quindi per il momento non posso, ma proprio in questo momento io avrei bisogno di qualcuno che mi aiuti, ma purtroppo non ho soldi. Un anno e mezzo fa, io sono stata dallo psicoterapeuta e ho fatto soltanto cinque sedute, ma mi hanno aiutata da un lato però non potevo più pagarmele e quindi ho smesso però mi stavano aiutando da un lato. Io vi chiedo un aiuto e una risposta per favore e scusate il mio messaggio lungo. Vi auguro una buona serata e grazie per la lettura.

6 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno, la sua descrizione mostra un evidente stato sintomatico nell'area ansiogena e somatica che richiederebbe un intervento psicoterapico con frequenza settimanale e approfondimento clinico diagnostico integrato a eventuale report testistici. Se è interessata può contattarmi al mio numero telefonico dello studio. Cordiali saluti, dr.ssa Ferrara 

Buongiorno serve un percorso di psicoterapia, preferibilmente con psicoterapeuta cognitivo-comportamentale o strategico breve. Se ha difficoltà economiche può cercarlo sfruttando il bonus psicologico o attraverso la struttura pubblica. Inoltre, le consiglio vivamente di leggere il mio libro "Faccio di tutto per stare peggio", poiché affronto esattamente questa tematica di ansia, panico e ipocondria e la lettura vedrà che l’aiuterà a fare chiarezza ed evitare di fare di peggio come sta facendo, ascoltandosi, monitorando i sintomi, spaventandosi tanto da innescarli ... Lo può ordinare in qualsiasi libreria o qui: https://tinyurl.com/3n9kezju. Dott. Gaetano Tizza

Dott. Gaetano Tizza

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Ragusa

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Buongiorno, la situazione che descrivi sembra essere la conseguenza di un complessità di situazione di incertezza perpetuata nel tempo. Descrivi molto i sintomi ma occorre andare a vedere le cause. Visto che non hai molta disponibilità economica suggerisco di rivolgersi al consultorio famigliare o centro di salute mentale al fine di avere colloqui gratuiti. Credo sia il caso anche di confrontarsi con uno psichiatra che possa valutare se è il caso di un sostegno farmacologico in questa situazione di vita così gravosa. Ti faccio i miglior i auguri.

Ansia!!! In polemica position tra i casi di noi professionisti della salute mentale.

Cara, lei è in buona compagnia e ciò che esperisce sino picchi di ansia, che a volte va sopra soglia, attivando suo malgrado il sistema simpatico.

Nel suo caso, l'ha incanalata nella preoccupazione per la salute, e anche occasionalmente in altri ambiti.

Che fare? Si impara a riconoscerla e a gestirla insieme ai pensieri intrusioni disfunzionali che l accompagnano. Con l aiuto di un bravo professionista a cui affidarsi. 

Cordialmente, dr.ssa Daniela Benvenuti 

Ricevo a Padova, a Feltre e online

danielabenvenuti@yahoo.it 

Dott.ssa Daniela Benvenuti

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Padova

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Buongiorno Ho letto il suo messaggio e mi dispiace per la situazione che sta attraversando. Ha bisogno di un percorso di terapia cognitivo comportamentale dove imparerà a gestire l'ansia in modo particolare l'ansia di malattia detta ipocondria. Quando stiamo male cerchiamo di trovare cura. Nel suo caso è necessario un percorso appena nominato. Non è un percorso che viene risolto con 4 5 sedute. Prima di tutto devi stabilizzare il proprio umore che in questo momento è disforico lavorare sull'ansia e sui propri pensieri che determinano emozioni e comportamenti disfunzionali. 

Resto a disposizione dort.ssa Claudia Mosneagu

Dott.ssa Claudia Mosneagu

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Padova

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Buongiorno Letizia,leggendo il suo messaggio viene voglia solo di dirle: deve essere davvero stancante vivere così. Stancante e spaventoso. Perché ogni giorno il suo corpo le manda segnali fortissimi e lei non sa mai se può fidarsi o se sta per succedere qualcosa di grave. È come vivere sempre con il fiato sospeso. Quello che fa più male, secondo me, non sono nemmeno i sintomi in sé, ma il dubbio continuo: “E se questa volta fosse diverso? ”. Ogni volta spera che passi, ogni volta ha paura che non passi. E anche quando passa, resta la paura che torni. Questo logora chiunque. Lei non è una persona che “si agita per niente”. Se fosse così, quattro anni fa tutto questo sarebbe già finito. Invece va avanti perché il suo corpo ha imparato ad avere paura. Non per un motivo preciso, non per una malattia nascosta, ma perché qualcosa, nel tempo, l’ha messo in allarme e non è più riuscito a calmarsi davvero. Quando descrive lo stomaco, si sente chiaramente quanto sia diventato un punto delicato per lei. Basta mangiare, basta sentirsi piena, e subito arriva il pensiero: “E se sto male?”. E da lì parte tutto. Non perché lo stomaco sia pericoloso, ma perché lei ormai associa quelle sensazioni alla paura. È come se il corpo ricordasse prima ancora della mente. Lei continua a chiedersi se è ansia o se c’è qualcosa di grave. Questa confusione è una delle cose più dure da sopportare. Perché se fosse “solo ansia” sarebbe già difficile, ma il dubbio la terrorizza. Eppure c’è una cosa che mi sento di dirle con molta semplicità: se fosse stato qualcosa di grave, in quattro anni sarebbe successo. Il fatto che i sintomi cambino, vadano e vengano, peggiorino nei periodi di stress, è già una risposta, anche se lei fa fatica a sentirla. I pensieri che racconta,quelli sul suo ragazzo, sulla paura di far male, sulla morte non La descrivono. Descrivono solo quanto lei tenga alle persone, alla vita, a fare le cose giuste. Proprio per questo la mente la colpisce lì. Non perché lei voglia quelle cose, ma perché le fanno paura. 

Mi ha colpito molto quando ha scritto che avrebbe bisogno di aiuto ma non può permetterselo. Si sente tutta la solitudine di chi dice: “Sto male, ma devo cavarmela da sola”. E non è giusto. Nessuno dovrebbe affrontare tutto questo da solo, soprattutto a 20 anni. Per adesso, se posso dirle una cosa semplice, senza tecniche o consigli complicati: quando arrivano i sintomi, non cerchi di capire cosa sono. Non si metta a controllarsi. Provi solo a restare dove si trova e a dirsi: “Sono spaventata, ma questo momento passerà”. Anche se non ci crede. Anche se la paura resta. È già abbastanza. 

Lei non è fragile. È una persona che ha resistito tantissimo. E se oggi scrive qui è perché una parte di lei vuole stare meglio, anche se è stanchissima. Quella parte esiste ancora. Ed è da lì che, piano piano, può ripartire. 

Un caro saluto

Dott. Fabiano Foschini

Dott. Fabiano Foschini

Milano

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