L'ansia come comunicazione
L'articolo pone l'accento sulle potenzialità comunicative dell'ansia, legate alla spinta al cambiamento e agli aspetti evolutivi e di crescita presenti in ogni individuo.
RM
Nella nostra cultura c'è la tendenza a credere che l’infanzia sia un periodo sereno, felice, privo di preoccupazioni e rimane difficile pensare che anche i bambini, come gli adulti, possano soffrire di ansia e avere pensieri e preoccupazioni tali da compromettere il loro equilibrio e la loro serenità.
Eppure il disturbo d’ansia è la diagnosi più ricorrente in età evolutiva.
Nei bambini ansiosi, le paure vengono intensificate sia dai pensieri e dalle immagini del mondo interno, che dagli eventi del mondo esterno; in alcuni casi, quando lo stato di ansia e di paura sono molto forti e il bambino non riesce ad affrontarli possono insorgere disturbi affettivi o dell’interazione sociale.
Tra questi si annovera il "mutismo selettivo", fenomeno poco conosciuto e apparentemente raro.
Il "mutismo selettivo" è un disturbo d’ansia, in cui l’angoscia inibisce il bambino. Il piccolo si sente “bloccato” e impossibilitato ad esprimersi verbalmente in alcuni contesti (tra cui il più frequente è la scuola) come se davvero in quella situazione non gli fosse possibile farlo.
Come abbiamo visto, si tratta di un disordine di origine ansiosa e non è legato in alcun modo a disturbi della comunicazione, ritardi mentali o deficit uditivi; ne rappresenta un sintomo di situazioni a rischio, di abusi e di traumi, di realtà difficili con famiglie disagiate.
Parliamo di bambini ipersensibili, estremamente fragili e ricettivi, limitati nella parola da un esasperato stato d’ansia.
Il linguaggio corporeo è goffo, molti bambini abbassano la testa, si rifugiano in un angolo quando l'attenzione è rivolta verso di loro; alcuni assumano un'espressione assente come se non prestassero attenzione all'altro, in realtà è l'alto livello di ansia che provoca il blocco del linguaggio e l'atteggiamento di "chiusura".
Spesso si pensa che l’atteggiamento del bambino sia dovuto a un carattere chiuso e introverso, che gli impedisce di socializzare con i coetanei o col prossimo e si è inclini a confondere e scambiare per timidezza o riservatezza, tale comportamento.
Il M.S. non è una patologia grave ma si tratta comunque di un disagio che nega al bambino quella parte di serenità e di spensieratezza che dovrebbero caratterizzare la sua prima fase di vita, quando la scoperta del mondo, degli altri e delle cose suscita in lui stupore e meraviglia.
Proprio come nella favola della “Sirenetta” quando Ariel, una principessa sirena desiderosa di esplorare il mondo umano, si appresta a salire in superficie … arriva Ursula, la strega cattiva che le ruba la voce.
Ma, come in tutte le favole c'è sempre il lieto fine... Ariel riuscirà a ritrovare la sua voce e spezzare il sortilegio.
Allo stesso modo, anche nei bambini selettivamente muti, si può rompere l'incantesimo e sconfiggere la “strega cattiva” (ansia).
Un intervento terapeutico combinato, che prevede la collaborazione di insegnanti, genitori e psicoterapeuta è la giusta via, per liberare questi bambini dal silenzio e restituire loro la serenità negata.
Ciao a tutti.. mi sono iscritta in questo forum perché ho bisogno di parlare con qualcuno che ...
Buonasera, sono una ragazza di 29 anni... da 12 anni ho disturbi d'ansia generalizzata, iniziati da ...
Buongiorno, ho 34 anni, nel 2014 ho avuto un bambino di nome Alessandro, poi ho fatto per qualche ...