Caratteristiche della coppia violenta e le modalità per uscire dalla dinamica della violenza

In questa prima parte di articolo vedremo alcune caratteristiche dei membri della coppia violenta, poi ci focalizzeremo su quali modalità possono essere utili per uscire da questo circuito disfunzionale della coppia.
Da diversi studi che sono stati fatti si è compreso come le donne considerino la violenza  subita come “un fatto della vita” da non denunciare, ma solo da dimenticare.
Si evidenzia come le donne in diversi momenti della loro vita subiscano violenza. Questo dimostrerebbe come lo stereotipo della casa come rifugio sicuro non trovi riscontro nella realtà, in quanto dai dati emersi da diverse ricerche si rileva come la maggior parte delle violenze avvengano proprio dentro le mura domestiche.
In genere gli atti violenti sono compiuti da padri, mariti, fidanzati, conviventi, ex partner e figli, ma tale fenomeno coinvolge anche altri componenti del nucleo familiare come i nonni e gli zii.

Caratteristiche dei partner abusanti
A differenza di quanto normalmente si penserebbe, le donne sono maltrattate da uomini di qualunque categoria sociale. Spesso tali uomini sono convinti che:
• nonostante gli abusi sulla compagna sono brave persone;
• hanno il diritto di dominare la partner;
• l’uso della violenza permetterà loro di ottenere ciò che vogliono;
• non subiranno conseguenze superiori ai vantaggi raggiunti attraverso l’abuso.
Diversamente da quanto spesso si pensa:
• l’ira non sempre è presente sin dall’inizio, ma, spesso, subentra quando la vittima non reagisce come dovrebbe alla sua minaccia
• molti maltrattatori sono abili comunicatori in grado di usare con efficacia sia il linguaggio verbale che quello non verbale.
Caratteristiche delle donne maltrattate
Spesso le donne stanno nel rapporto violento perché:
• hanno difficoltà ad interrompere il rapporto, in quanto spesso hanno perso la fiducia in se stesse
• sperano che il partner cambi,
• vivono una condizione di isolamento, generata dai comportamenti del partner che può arrivare a vietare l’uso del telefono ed allontanare la famiglia della vittima,  in queste circostanze la donna perde fiducia in se stessa e non crede nella possibilità di trovare aiuto.
• sono convinte che la veridicità di quanto accaduto verrebbe messa in discussione per il fatto di essere rimaste con il compagno
• vengono impedite dal  maltrattante a lasciarlo, il partner minaccia di tenere i figli con sé, taglia il mantenimento economico, la umilia di fronte alla famiglia.
• sono convinte che la separazione non metterà fine alla violenza. Dalle statistiche si evidenzia  come il tentativo di lasciare il partner inciti quest’ultimo alla violenza.
La donna che subisce violenza è più propensa a mettere in discussione se stessa anziché la relazione anche a costo della sua stessa sopravvivenza.
Da cosa si differenzia un abuso da un conflitto?
L’abuso non è mai uno scontro tra pari, a causa del differente potere tra i due della coppia, è sempre una parte che prende il sopravvento con l’intento di dominare. L’altra parte è costretta a subire. Ciò che contraddistingue il maltrattamento  vero e proprio è la ripetizione delle azioni e il continuo infliggere sofferenza all’altro, poi tutto ricomincia dopo la frase: “scusami non lo farò più”!
COSA FARE PER USCIRE DALLA DINAMICA VIOLENTA NELLA COPPIA?
L’intervento più efficace nei casi di violenze e abuso è la terapia con entrambi i componenti la coppia.
Durante la terapia si chiarirà come nulla giustifichi la violenza e  che non è la provocazione il fatto per cui l’aggressore perde il controllo, ma è l’aggressore che perde il controllo.
Se questa terapia non fosse realizzabile, è necessario che la donna vittima di violenza abbia un sostegno psicologico. Durante la terapia individuale si sostiene la donna nel superare il senso di impotenza , si lavora sui sensi di colpa e di responsabilità. Solo quando la vittima avrà sviluppato una buona autostima, riuscirà a sviluppare la capacità di difendersi da ulteriori abusi.
Anche l’uomo potrebbe chiedere aiuto individualmente, anche se è più raro che ciò avvenga. La violenza è una scelta, questi uomini possono essere aiutati a fare un’altra scelta. La violenza non è un gesto impulsivo sul quale non si ha potere. E’ un comportamento e come tale può essere modificato. Si ritiene che per ridurre il fenomeno delle violenze e per promuovere un reale cambiamento culturale sia indispensabile costruire degli spazi di ascolto e intervento sugli uomini maltrattanti, centri rari in Italia, volti a una prima accoglienza e presa in carico di coloro che sono motivati ad intraprendere un percorso di cambiamento attraverso un lavoro psicologico che li aiuti a gestire le proprie emozioni in modo adeguato.
 
Bibliografia:
Cicerone P.E. (2009), “L’amore violento”, Mente e Cervello, 53, VII, maggio.
Merzagora I. (2009), Uomini violenti, Cortina, Milano.

Articolo scritto da:
dott.ssa Laura Tavani
Psicologa-Psicoterapeuta

commenta questa pubblicazione

Sii il primo a commentare questo articolo...

Clicca qui per inserire un commento