Come affrontare la delusione d'amore?

Se siamo fortunati, e la premessa è quanto mai doverosa, una coppia inizia con quella fase meravigliosa della vita che è l’innamoramento corrisposto. Quando una persona che ci piace corrisponde le nostre attenzioni accade qualcosa di molto potente, improvvisamente sentiamo un forte benessere, ci sentiamo vivi, ci sentiamo forti. L’amore è affare di poeti e psicologi.

In Italia si è molto interessata dell’argomento la professoressa Marisa Malagoli Togliatti, per la cronaca figlia adottiva di Palmiro Togliatti e Nilde Iotti. Io ho studiato sui suoi libri ed uno in particolare, “La psicoterapia con la coppia” in cui parla di ciò che accade in una relazione sentimentale e del lavoro di noi psicoterapeuti.

La professoressa sostiene che quando due persone decidono di avere una relazione, a prescindere dalla forma che decidono di darle, è come se stipulassero un contratto che metaforicamente assomiglia ad un iceberg: la parte visibile è ciò che viene detto, cioè che sappiamo di quella persona, la parte nascosta sono tutti gli impliciti, ciò che non sappiamo, le aspettative inespresse che nutriamo nei suoi confronti. Magari noi immaginiamo che il nostro partner si comporterà sempre nello stesso modo, che sarà cortese, che sarà fedele, che sarà presente nel momento delle difficoltà, etc etc. Ci creiamo una rappresentazione mentale della persona amata sulla base dei momenti vissuti insieme. Non sappiamo che questa operazione della nostra mente e del tutto arbitraria, non si basa su evidenze logiche, in pratica è un’illusione. La professoressa sostiene che, ahimè, arriva per tutti, prima o poi, il confronto con la realtà. È il momento doloroso in cui scopriamo che la persona che amiamo non è come noi ce l’aspettavamo. È il momento della delusione o, per meglio dire, della dis-illusione. A questo punto, dice la prof, ci sono 3 possibilità per la coppia.

Uno: lasciarsi. (c’è anche la variante ), . Amen.

Due: si inizia a litigare. Iniziano lunghe ed estenuanti discussioni senza fine a volte per motivi futili. È un calvario. Una coppia può andare avanti così per anni, alcune coppie vanno avanti così tutta la vita. C’è qualcosa che li tiene uniti e che li impedisce di rompere il legame ma, allo stesso tempo, c’è la rabbia insaziabile di tutte le aspettative deluse ed una frustrazione che quotidianamente si rinnova. Se una coppia si rivolge ad uno psicoterapeuta, senza ombra di dubbio è in questa condizione.

Tre: Ci accetta la delusione e da lì si inizia a costruire. Sarebbe. Il primo contratto, quello che somigliava ad un iceberg, viene strappato e se ne scrive uno nuovo, che parte da premesse differenti.

Quando studia questa teoria restai un po’ deluso: la possibilità che un amore possa restare intatto nel tempo non è neppure contemplata. Quei due vecchietti che andavano in televisione a dire che si amavano come il primo giorno erano dei cazzari.

C’è poi un aspetto in questo sistema che trovo illuminante: la crisi della coppia non solo è inevitabile ma addirittura necessaria. La disillusione è sempre un momento di crescita. Le coppie in crisi, quelle che litigano, quelle insoddisfatte, spesso arrivano in psicoterapia con l’aspettativa implicita di tornare ai primi tempi, più o meno inconsciamente affidano al “dottore” il compito in cui loro stanno fallendo: far ritornare tutto come prima. Ma non si può. Bisogna essere ben chiari per non generare aspettative illusorie. Non si può far finta che non sia successo quello che è successo, non si può cancellare il tempo.

Ai dottori tocca spesso dare le brutte notizie, però se un paziente capisce la malattia e la accetta può imparare a curarsi e migliorare di molto il suo tenore di vita. Fuor di metafora, una coppia può uscire da una crisi e crescere solo se entrambi sono disposti a rinunciare a ciò che un tempo immaginavano.     

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