Come aiutare una persona che subisce condizionamento da parte di un movimento religioso?

Francesco

Gentili specialisti di Psicologi Italia,

ho un problema apparentemente irrisolvibile. Qualche tempo fa ho conosciuto una ragazza e ci siamo molto innamorati. Ci siamo dichiarati un interesse e sentimenti importanti, e che stiamo insieme.
Lei frequenta un movimento religioso che l'ha presa in carico da una vita totalmente disastrata.
In un primo momento, le ho riferito il mio fastidio rispetto alla presenza invadente nel nostro rapporto del suo responsabile nel movimento, a cui riferisce ogni cosa.
A un certo punto, è successo che, ogni qual volta avevamo appuntamento per vederci, usciva fuori un impegno con questo gruppo a cui non si poteva sottrarre, finché praticamente non ci siamo più visti per settimane o più. Ciononostante, siamo rimasti in contatto telefonico e lei non ha mai smesso di sostenere che le manco e che vorrebbe tanto vedermi, al punto da proporre di trasferirsi nella mia città per rendere compatibili le due cose, eventualità da cui l'ho distolta perché ritenevo che fosse giusto prendere una decisione così personale per se stessa e non perché condizionata. Al momento attuale, dopo l'ennesima volta che le ho manifestato la mia preoccupazione, soprattutto perché sta decidendo di lasciare il lavoro e di vivere a tempo pieno in questa comunità, mi ha bloccato ovunque, da Whatsapp a Facebook, ma fino al giorno prima ha continuato a dire che le manco, che vorrebbe stare con me, che non ha mai incontrato una figura maschile con la mia dolcezza, ma che c'è "qualcosa che non va in me" che non sa definire.
Da ricerche che ho effettuato sul passato del movimento sono giunto a conclusione, paranoie a parte, che l'allontanamento sia stato intenzionale. Inutile dire che le sconsigliano una psicoterapia, sulla quale invece io ho insistito molto dato che non ha un'identità solida e date le difficoltà relazionali/affettive di cui mi rendevo bene conto quando si relazionava con me. Ora la situazione è questa: io la amo davvero, non a chiacchiere, per cui per me è assolutamente secondaria la possibilità di stare insieme, le ho persino detto: <>. So che l'argomento delle sette è controverso e che si tratta pur sempre di una scelta della persona che andrebbe rispettata, tuttavia certamente c'è qualcosa che non va nel fare leva sulla paura di non farcela e di non uscire ad esprimersi nel mondo là fuori. Chiunque dovrebbe avere il diritto di sapere che non è costretto a fermarsi alle prime sensazioni decenti che ha provato nella sua vita, ma che si può evolvere e si possono scoprire più prospettive e più sfumature, che rendono possibile una vita più ricca e l'indispensabile spinta vitale alla crescita. Tenere intenzionalmente nascoste le reali potenzialità della vita di una persona e manipolarla a piacimento attraverso abbracci "amorevoli" mai conosciuti nei contesti in cui purtroppo ci si è trovati e promesse di felicità eterna, è a dir poco disgustoso, ed è una violenza pari ad altre altrettanto gravi, ma per la quale la legge, lo Stato, non hanno sviluppato strumenti per individuare il fenomeno e combatterlo. In più, tutti se ne fregano, non ci sono giornalisti o persona di cultura che si interessano di indagare seriamente. Ho le mani molto legate e, sebbene io sia uno che non si arrende e che cerca le soluzioni quando si trova in un impasse, questa cosa è davvero più grande di me, per cui mi devo guardare intorno, cercare confronti... Voglio davvero bene a questa persona che nella sua vita è stata sempre puntualmente abbandonata. Io non lo farò. Se vi ha colpito la mia storia e avete spunti per me, vi ringrazio. :-)

F

1 risposta degli esperti per questa domanda

Ci sono tanti movimenti religiosi e ci sono dei movimenti "religiosi" che sono sette. La discriminante come in ogni situazione sta nel proverbio" l'albero buono si vede dal frutto".

Se la partecipazione ad un movimento aiuta a creare serenità, pace interiore, ossia ha una ricaduta positiva sul resto della propria vita, allora è un buon movimento. Ma se chiude, intristisce, 

isola la persona da tutti, allora siamo dentro una setta. C'è la Comunità Papa Giovanni che combatte da anni contro il fenomeno delle sette, provi a rivolgersi a loro su come fare.

E ci sono anche dei giornalisti che si occupano da anni di questo fenomeno. Michelle Hunziker ha scritto un libro sulla sua esperienza personale in una setta ad esempio.

E' vero che ha le mani legate e che poi di fronte alla libertà dell'altro c'è poco da fare. Ma è anche vero che nelle sette cade proprio la persona fragile, con storie passate difficili, con poca autostima e che quindi è più facile da condizionare, manipolare mentalmente tanto da non riuscire più a discriminare ciò che è giusto, arrivando nei casi estremi a non essere più in grado di intendere e volere.

Non si arrenda.