Da 5 anni a questa parte vivo un amore malato con un ragazzo di 29 anni.

Giovanna

Salve, sono una ragazza di 23 anni. Da 5 anni a questa parte vivo un amore “malato“ con un ragazzo di 29 anni. Ogni volta che litighiamo, lui non parla, si nasconde dietro chiunque pur di evitare lo scontro. Spesso sparisce per mesi incolpando me di tutto, anche di cose accadute quando io non facevo parte della sua vita. E' ossessionato dal fatto che io l'abbia tradito e che non gli ho mai permesso di fare nulla quando invece preferivo negarmi una pizza con gli amici pur di non litigare con lui. Ultimamente, quando provo a parlarci, mi sbraita contro dicendomi che sono pazza, che gli ho rovinato la vita, che se non fosse per me a quest'ora lui già avrebbe una famiglia ecc. Io non sono mai stata la fidanzata ossessiva che lui vuole farmi credere, qualunque cosa voleva fare non gli ho mai negato nulla, a parte parlare con una ragazza (sarebbe la sua ex) e pretendevo che mi dicesse sempre dove fosse, ma per una mia sicurezza, spesso mi sono trovata a dover chiamare tutti i suoi amici per sapere dove fosse perchè non mi rispondeva a telefono o evitava di dirmi dove si trovasse. Spesso mi portava alle feste con i suoi amici e, per una parola di troppo, mi lasciava lì e andava via e spesso ero tenuta a chiedere passaggi a destra e a manca. Ho sempre saputo che non sarebbe stato facile stare con lui e ho sempre accettato le situazioni di merda in cui mi faceva trovare. Spesso per la rabbia sono arrivata a tirargli un po' di schiaffi, ma me ne sono sempre pentita e ho sempre trovato il modo di farmi perdonare. Quando l'ha fatto lui, ha sempre negato tutto e ha fatto passare me per la pazza della situazione che inventa le cose. In questi cinque anni ho iniziato ad avere paura di parlare con le persone, di uscire da sola, di essere a casa quando mia madre organizzava una serata con gli amici perchè lui non voleva venirci e se io mangiavo con loro significava che qualcuno di loro era il mio amante. Ogni volta che è andato via io l'ho sempre aspettato, per mesi interi. Lo cercavo ma lui si nascondeva dietro la madre, se provavo a parlarci a casa si chiudeva in camera, se ad una festa eravamo invitati entrambi, metteva in condizione le persone di invitare o lui o me. Se ne va, io ci sto male, ho crisi di panico, ho paura di uscire, di parlare con la gente (anche se non stiamo insieme, quando parlo con qualcuno, uomo o donna che sia, lui pensa che sia il mio/a nuovo/a amante) inizia ad insultarmi per messaggio e io poi scoppio e gli do qualche schiaffo. 29 giorni fa ci siamo visti per l'ultima volta e io gli avevo gentilmente chiesto di smetterla di fare il bambino e di prendere una decisione, lui piangendo, mi ha detto che tutto quello che voleva era stare con me, poi, il giorno dopo è sparito. L'ho cercato per chiedergli cosa fosse successo e, mentre io parlavo, lui mi guardava, rideva e non rispondeva. Ho cercato di fargli capire che in una coppia, quando si litiga, la colpa è di entrambi, ma lui insiste che la colpa è sempre stata solo la mia perchè sono pazza e devo farmi curare. Non so proprio più come comportarmi, mi manca da morire, ne sono innamorata pazza, ma non sono fatta di ferro. Sono addirittura arrivata a pensare che davvero la colpa sia solo mia. Scusate per la lunghezza del messaggio... Grazie in anticipo a chi mi risponderà.

2 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Giovanna,

penso debba consultare uno psicologo di persona, meglio se psicoterapeuta. Infatti si dovrebbe vedere se è sufficiente migliorare la comunicazione tra voi o se ci sono anche difficoltà più basilari che richiedono altri strumenti.

Potrebbe essere in gioco anche una vecchia relazione con la ex; al riguardo le segnalo un articolo sulle storie sentimentali sul mio sito professionale

Sarebbe inoltre importante capire cosa la spinge verso questa persona contraddittoria.

Cordiali saluti

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online

Salve in merito al suo racconto da quello che scrive lei vive davvero una relazione "malata", le domando se vuole continuare a sopportare tutto questo che racconta o vuole cambiare vita e compagno. Questo non è amore, ma una prigione! Mi rendo conto che non è facile finire cinque anni di vita insieme, ma meglio tardi che mai, a lei la scelta di continuare o di cambiare. Se non riesce a prendere una decisione si rivolga ad un collega nella sua città per un periodo di sostegno nel quale potrà essere aiutata a voltare pagina. E' folle accettare di vivere in una relazione "malata" ci pensi a lei la scelta. Spero di esserle stata di aiuto, cordiali saluti.