È disamore verso mia moglie?

daniel

Gentilissimi,

ho 35 anni e sono sposato da 2 anni con mia moglie, dopo una convivenza di 4 anni. Non abbiamo mai avuto (almeno apparentemente) problemi particolari e tutto sembrava procedere per il meglio. Mia moglie ha mostrato nei confronti sempre tantissimo amore, a volte con qualche punta di esagerazione “materna”. Qualche mese fa conosco una ragazza 27enne e la mia fede quasi incrollabile verso l’amore monogamo per mia moglie inizia a vacillare, per la prima volta. La ragazza in questione non dà alcun segno di interesse dei miei confronti, mentre io la ritengo irresistibile. Dopo un paio di mesi in cui cerco di contenermi, esplodo, e inizio a provarci spudoratamente. La ragazza, cede alle mie avances verbalmente, e si dichiara interessata a me a sua volta. Dopo qualche freno legato al mio status di uomo sposato iniziamo una relazione clandestina. Le settimane scorrono, l’attrazione cresce e appena c’è un momento libero ci vediamo. Ed è bellissimo.

Tuttavia, io inizio a essere divorato dal senso di colpa, dall’ansia e a casa cambio completamente: dopo il primo rapporto sessuale consumato dichiaro a mia moglie che ci sono problemi tra noi e che non mi sento piu’ innamorato come prima. Lei crolla, ma accetta la cosa e spera che possiamo andare avanti e risolvere. Nel frattempo io vado in psicoterapia, dove viene fuori che mi trovavo da anni in una relazione simbiotica con mia moglie, alla quale mi sto evidentemente ribellando. Passano i mesi, l’ansia c’è il dubbio anche, ma la voglia di andare avanti a vedere la mia amante è irrefrenabile.

Cosi’ via via, i rapporti sessuali con mia moglie si annullano e dallo scorso novembre il mio atteggiamento diventa sempre piu’ freddo, si azzera la progettualità, mi infastidisce se mi accarezza o mi tocca: si inizia parlare (su mia proposta) di possibile separazione. Mia moglie non sospetta nulla di questa relazione, anche se forse incosciamente, con le mie continue uscite e rientri a orari improbabili è come se volessi darglielo a far capire, ma zero.

A gennaio ho provato anche farmi le valigie per trasferirmi in un residence: alla fine sono entrato in crisi e non l’ho fatto. Dopo una giornata intera di pianti, si è risolto tutto con grandi abbracci e la promessa di lavorare insieme al massimo per salvare la relazione. Così, ho anche provato a chiudere con l’amante per vedere cosa provassi in definitiva. La chiusura, tuttavia, dura pochi giorni: io mi aspettavo, naturalmente, che una volta eliminato il “problema” esterno, sarei automaticamente ritornato tra le braccia di mia moglie (pensate che stavo già pensando alla confessione del tradimento!), e invece sono entrato in uno stato depressione e non riuscivo ad accettare l’idea di non poter vedere più la mia amante. Inutile dire che non ci sono stati nemmeno fuochi e passione... semplicemente un grande afffetto tra adulti.

Riguardo l’amante... ci ho messo un po’ ma sono riuscito a riconquistarla, così da marzo sono tornato a vederla e le cose tra noi sono andate sempre meglio. Quello che sembrava inizialmente un rapporto di solo sesso si sta estenendo a 360 gradi. Andiamo insieme al cinema, a mostre, a fare week end in agriturismo... tutte cose che con mia moglie ho perso l’entusiasmo di fare (e dire che ci ho provato anche in parallelo, ma zero).

A questo punto io vedo mia moglie come una sorella, non ho piu’ attrazione sessuale nei suoi confronti e in automatico faccio continuamente paragoni con la mia amante, che mi appare sempre piu’ sexy, curata e attraente rispetto a mia moglie. Ovviamente vedo anche caratteristiche in mia moglie che l’amante non ha (sa cucinare bene, è più adulta, è una professionista affermata etc.), ma tutto questo mi pare annebbiato da mesi ormai.

Oggi io all’idea di separazione non vado piu’ in crisi, se ne è tornato a parlare piu’ volte: ogni volta che se ne parla pero’, lei crolla e inizia a piangere per ore. A me questo dispiace a logora, tuttavia siccome non ritenevo giusto continuare a condividere il letto con mia moglie avendo una relazione extra, sono riuscito almeno a far passare la separazione di letto: ognuno in una stanza.

Dopo i primi giorni di imbarazzo e tristezza, ora è una cosa praticamente naturale. Io nelle ultime settimane non provo piu’ alcun senso di colpa a tradirla e mi continuo a vedere con la mia amante.

La mia terapeuta dice che questa ragazza si è palesata, per combinazione, in un momento particolare della mia relazione di coppia, il momento in cui stavo per esplodere e ribellarmi dalla simbiosi. E che non fosse stato per lei, sarebbe stata qualcun altra.

Io sono mesi che cerco di tenere botta e non arrivare alla separazione: un po’ perché mi implora mia moglie (vuole tempo per capire, dice che ora non è in grado di reggerla... in realtà spera che io cambi) e un po’ perché forse aspetto anche io che avvenga qualcosa nella mia testa/cuore... che in realtà a questo punto immagino non avverrà mai.

Sono rimasto totalmente spiazzato da quanto mi è accaduto nell’arco di pochi mesi e a soli 2 anni dal matrimonio. Sono incredulo e a volte non mi sembra vero che nell’arco di soli sei mesi ci si possa disinnamorare cosi’ fortemente di una persona con la quale si è cresciuti e vissuto bene per anni. Se penso a lei con un altro uomo, non sono geloso ma sono felice se la riesce rendere felice. Tuttavia c'è ovviamente un po' di malinconia a pensare a quello che sarebbe potuto essere. A volte vorrei quasi che tutto cio’ non fosse mai accaduto, ma non è stata una relazione di una notte ed è processo che ho scientemente messo in atto io, un pezzo alla volta.

Premesso che continuero’ il percorso con lo psicoterapeuta, mi farebbe piacere ascoltare anche un altro parare.

Vi domando dunque: è un caso palese di disinnamoremento? È una infatuazione fortissima verso un’amante più giovane che rischia di esaurirsi in pochi mesi? È una normale fine di relazione che io stesso devo ancora accettare?

7 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Daniel la risposta ai suoi dubbi può trovarla solo dentro se stesso....il conflitto e'  profondo e il lavoro psicoterapico l'aiutera' a conoscersi meglio....un lavoro di psicoterapia  individuale non esclude una terapia di coppia...perché non provare a condividere con sua moglie un percorso volto al chiarimento e alla conoscenza di ciò che non ha funzionato nel vostro rapporto? Anche per offrire a sua moglie una opportunità di comprensione della crisi...per favorire una maturazione relazionale da spendere o fra di voi o con qualcun altro molti auguri 

Gentile amico

innamorarsi è quasi sempre fare contatto con qualcuno/a che ci riempe l'anima,ci entusiasma e ci fa cogliere aspetti che da soli non riusciremmo mai ad esplorare e assaporare. In una relazione continua e duratura questa passione si rinnova e si rigenera ogni giorno. Quando per qualche motivo, vedi l'atteggiamento un pò troppo genitoriale di tua moglie, l'intesa perde di vitalità può succedere quello che è capitato a te. Rimanere affascinato e intrigato da un'altra e perdere progressivamente l'interesse per la moglie. Ovviamente questo è un discorso molto generale. Bisogna vedere che cosa veramente tu vuoi e che cosa questa nuova donna ti dà che non ha tua moglie. Una relazione inizia e finisce perchè risponde a dei bisogni che più o meno consapevolmente noi abbiamo e tendiamo a soddisfare. Abbiamo bisogno di capire e sopratutto fare contatto con questi nostri bisogni interni e poi prendere delle decisioni tenendo conto di tutto il contesto che ci permette di vivere in pace e serenità. Continua a seguire la tua analista e incomincia a farti domande cercando risposte in te stesso.

Quello che le sta capitando potrebbe essere tutto quello che lei pensa: la terapeuta che la segue si sarà fatta un’idea di quale sia la sua personalità e di come funzionino i suoi meccanismi di adattamento e di difesa. È difficile, non conoscendola, capire quale sia la risposta che lei cerca. Sarebbe un azzardo. Un consiglio che mi viene da darle è quello di non fare nulla, prendersi un po’ di tempo per riflettere e continuare a lavorare in psicoterapia. Così capirà quale sarà la strada da percorrere. Buona fortuna.

Dott.ssa Elena Scarsoglio

Dott.ssa Elena Scarsoglio

Cuneo

La Dott.ssa Elena Scarsoglio offre supporto psicologico anche online

Gentilissimo, 

in aggiunta alla Sua terapia individuale, che fa benissimo a continuare, potrebbe valutare l'idea con Sua moglie (e probabilmente lo avete già fatto) di rivolgersi a un professionista della Sua zona per richiedere una consulenza di coppia: specifico che l'intervento sulla coppia non è unicamente volto a recuperare il rapporto, ma anche a rendere entrambi maggiormente consapevoli riguardo l'eventuale decisione di separarsi.

Cordiali saluti.

 

Gentile utente, 

lei chiede delle risposte impegnative che non possono essere date in un consulto on line, ma che può ricevere in una consulenza professionale, anche on line se crede, la quale prevede non solo e soprattutto un consenso firmato, ma solitamente anche una videoconsulenza.

Detto ciò ritengo che la prima cosa di cui dovrebbe occuparsi lo psicoterapeuta è un'analisi del rapporto matrimoniale, del suo fondamento, motivazioni, caratteristiche ecc., per capire se ci sono margini per un recupero oppure no. Può capitare, ad esempio, che un matrimonio, seppure infelice, tenga i coniugi in un vincolo assolutamente non facile da sciogliere.

Analogo esame andrebbe fatto per la relazione con l'amante. Tutto ciò al fine di aiutarla a prendere le decisioni migliori per sé e gli altri.

La tecnica psicodrammatica della terapia della Gestalt è utilissima per favorire la comprensione reciproca nelle interazioni e migliorare pertanto le relazioni, come può trovare illustrato in un articolo sull'argomento nella mia scheda personale.

Cordiali saluti

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online

Salve Daniel, credo che il senso di quello che lei sta vivendo solo lei potrà attribuirlo man mano che comprende cosa vuole farne della sua vita e quali sono i criteri su cui vuole fondare una relazione.

Quando una persona in coppia inizia un lavoro profondo su se stesso come è la psicoterapia, anche il partner dovrebbe fare altrettanto altrimenti lo scollamento, il divario che si viene a creare o che aumenta tra i due, diventa così ampio da non riuscire più a ricordare neppure i motivi che li avevano uniti. L'immediata conseguenza è la difficoltà ad essere chiari con se stessi nelle scelte che si vogliono prendere.

Cordiali saluti e buon lavoro.

 

Buongiorno,

Il rapporto d’amore è un rapporto di lavoro a due e nell’universo, dove affidabilità sta in coppia con attendibilità.

Si confonde spesso amore con innamoramento, ma non sono la medesima cosa. L'innamoramento è un perdere la testa, costruire e vedere l'altro esattamente come si vorrebbe che fosse, a propria immagine, è una sorta di ubriacatura, un'infatuazione, una condizione molto simile ad uno stato ipnotico. 

L'amore è conoscenza, lavoro, incontro, relazione, scambio, profitto, soddisfazione, piacere. 

 Si può pensare che dall’innamoramento si transiti in amore a patto che il soggetto sappia cogliere l'altro nella propria diversità, unicità, misurandone il beneficio dato e ottenuto e  se quell'incontro è ed è stato un affare. 

Per rispondere alle sue domande occorre provare a riflettere su tali pensieri e a volte è necessario trovare un altro disponibile all’ascolto per trovare ciò che corrisponde al proprio interesse.

Restando disponibile la saluto cordialmente.

 

Dott. Giancarlo Gramaglia

Dott. Giancarlo Gramaglia

Torino

Il Dott. Giancarlo Gramaglia offre supporto psicologico anche online