Problemi di coppia

Sharon


Salve, da qualche tempo sto attraversando un brutto momento che sembra non passare mai. È difficile raccontare tutto dall'inizio ad oggi perché potrei scrivere un libro, ma tralasciando quello che comunque ad oggi era stato superato, ripartiamo da esattamente un anno fa, l'anno in cui io e il mio compagno abbiamo cambiato casa. Siamo una coppia giovane, 26-35, stiamo insieme da 9 anni e l'anno scorso abbiamo preso una nuova casa in affitto; da allora tutto si è ribaltato. La casa costa un occhio della testa e ogni mese riusciamo a malapena a coprire spese e quant'altro, non resta molto economicamente, per non dire nulla. Ci priviamo di tante cose, ma d'altronde abbiamo già passato questi periodi orrendi, ma qui abbiamo toccato il fondo. Purtroppo questa casa è stata presa con urgenza perché dovevamo lasciare la precedente e, avendo animali domestici, abbiamo fatto una fatica enorme per trovare una casa con gli spazi adeguati per loro, ma non avevamo messo in conto di sorreggere un affitto del genere. Comunque sta di fatto che io ovviamente sono molto più nervosa e stressata e lo stesso lui, ma non era mai stato così freddo prima il nostro rapporto. Da quando siamo qui ci siamo completamente annullati e allontanati; succede che stiamo anche un mese senza avere rapporti intimi e per me è impensabile, è anomalo che una coppia così giovane non abbia rapporti frequenti! Mi aspetto che lui comunque mi dia attenzioni e mi faccia capire che ha voglia di stare insieme, ma invece zero; mi sembra di stare con mio fratello. Io ammetto che non riesco a fare il primo passo nei rapporti, ma comunque credo che sia sempre l'uomo a fare il primo passo e poi ovviamente il resto viene da sé... ma non mi sento proprio attenzionata, lo vedo assente nei miei confronti e molto altalenante. Vado in confusione perché non capisco i suoi sentimenti, non riesco a leggere dentro di lui... ha modi altalenanti di dimostrare le cose e non riesco a capirlo. Tante volte sento il bisogno di averlo vicino, di poter essere come quando ci siamo conosciuti e questa cosa mi fa tanto male. A volte penso che vorrei stare sola perché mi fa rabbia vedere che il nostro rapporto va in frantumi, penso che mi manca avere un ragazzo vicino che mi dia attenzioni e che non cerchi il pelo nell'uovo per essere distaccato. Mi domando una cosa, se una persona ci tiene non sta lì con il broncio e dà le colpe della lontananza fisica ai litigi; piuttosto si mettono da parte e si cerca di trovare un nuovo punto per ritrovarci. Spesso mi viene detto che si comporta in un certo modo perché con i litigi che io vengo a creare (quindi colpa sempre mia) lui automaticamente si allontana, ma come mai io dopo un litigio, come una deficiente, non vedo l'ora di chiarire e possibilmente, se capita, anche stare insieme intimamente, perché davanti ai sentimenti me ne frego dei litigi, possibilmente per motivi futili, poi! Oppure cerca la scusa perché gli fa comodo starmi distante e non sa ammettere che forse non prova più le stesse cose per me? O che ha la testa altrove? Non so più cosa pensare... sono molto confusa e frustrata. Ho provato a parlare con lui di questa cosa e dice sempre che non c'è niente che non va, per lui sempre tutto ok, e che il primo passo per un rapporto intimo lo posso fare anche io... ma come mai un tempo non si poneva questi problemi e ora ogni scusa è buona per mettere puntini sulla i? Boh. Accetto consigli. Grazie per la vostra comprensione, spero nel mio piccolo di essere riuscita a spiegarmi chiaramente.

6 risposte degli esperti per questa domanda

Hai spiegato tutto in modo molto chiaro, e si percepisce bene quanto tu stia soffrendo per questo vuoto affettivo e relazionale che si è creato nella vostra coppia. Nelle tue parole si sente stanchezza, delusione, ma anche tanto desiderio di capire e di salvare ciò che avete costruito, ed è importante riconoscere che questa è già una forma di amore e consapevolezza.
Il passaggio alla nuova casa, con tutte le difficoltà economiche e pratiche, ha probabilmente messo molta pressione sul vostro equilibrio di coppia. È come se la coppia si fosse trasformata in un “team di sopravvivenza”: due persone che devono tenere insieme la barca in un mare agitato, ma che nel frattempo non riescono più a guardarsi negli occhi come amanti.
Tu esprimi chiaramente il bisogno di vicinanza affettiva e sessuale come conferma del legame: dopo un litigio senti il desiderio di riavvicinarti, di “riparare” attraverso l’intimità. Lui, invece, sembra ritirarsi, quasi a proteggersi. Come se fossero due modi diversi di stare nella relazione, nel dialogo e di affrontare il litigio, ciascuno con le proprie motivazioni. Questi movimenti sono complementari, ma dolorosi: più tu cerchi, più lui si allontana; più lui si chiude, più tu senti il bisogno di conferme. È un circolo vizioso affettivo.
Questo atteggiamento apparentemente calmo e razionale (“non c’è niente che non va”) può essere il segnale che lui teme il conflitto o non sa esprimere la propria vulnerabilità. Quando una persona dice “va tutto bene” mentre chiaramente non lo è, di solito sta evitando di contattare la propria parte emotiva, per paura di perdere il controllo o di essere sopraffatta. In realtà, dietro questa freddezza può esserci frustrazione, senso d’inadeguatezza o vergogna, soprattutto se sente di non riuscire più a “performare” nel ruolo di compagno protettivo e desiderato, a causa delle difficoltà economiche o del peso delle responsabilità.
Quando dici “come una deficiente, io dopo un litigio non vedo l’ora di chiarire”, in realtà descrivi quella parte di te che desidera contatto, non orgoglio. Ma se questa parte non viene accolta dall’altro, rischia di trasformarsi in frustrazione e senso di rifiuto.
Il tuo bisogno di affetto è legittimo e vitale, non un difetto. Solo che, in questo momento, il vostro modo di stare insieme non gli permette di essere soddisfatto.
Forse, più che “riconquistarlo”, serve riconnettersi: tornare a parlare non di colpe o ruoli, ma di come vi sentite entrambi. Può sembrare un piccolo passo, ma sposta il dialogo dal piano critico a quello adulto e affettivo, dove la comunicazione può tornare viva. Probabilmente entrambi entrate in relazione con modalità che per voi sono state funzionali fino ad un certo momento, ma che in questo risultano limitanti.
Inoltre, credo possa essere importante prestare attenzione al tuo benessere e ai tuoi bisogni non più rimandati. A volte prendersi un piccolo spazio per sé — anche solo un pomeriggio a settimana per fare qualcosa che ti fa stare bene, lontano dalla dinamica di coppia — può aiutare a ricaricarti e a guardare la relazione con occhi più lucidi.
Se vuoi, posso accompagnarti in questo percorso e provare ad esplorare insieme quali dinamiche e ruoli entrano in gioco tra te e il tuo compagno, così da capire cosa si attiva in ognuno di voi nei momenti di distanza o di conflitto.

Dott.ssa Chiara Sberna

Dott.ssa Chiara Sberna

Milano

La Dott.ssa Chiara Sberna offre supporto psicologico anche online

Cara Sharon,

da ciò che scrive emerge una profonda stanchezza emotiva e il senso di smarrimento di fronte a un cambiamento che ha scosso l’equilibrio della coppia. Spesso, situazioni di stress esterno, come un trasferimento e le difficoltà economiche, possono risvegliare fragilità e differenze già presenti, trasformando la relazione in un luogo dove prevalgono distanza e incomprensione.

La mancanza di intimità che descrive sembra diventare il simbolo di un legame che fatica a ritrovarsi. È importante interrogarsi non solo su “chi fa il primo passo”, ma su cosa ciascuno di voi prova e teme nel lasciarsi avvicinare dall'altro.

Vi inviterei a considerare uno spazio di dialogo più profondo, magari anche in un percorso psicologico di coppia, dove poter esplorare insieme le emozioni che provate, come rabbia, delusione e paura, senza attribuire colpe, ma cercando di capire cosa sta cambiando nel vostro modo di amarvi.

Per ritrovare la vicinanza spesso è necessario riconoscere il proprio dolore e il bisogno di essere ascoltati. Potete partire da lì.

Un caro saluto

Dott.ssa Beatrice Conca 

Dott.ssa Beatrice Conca

Dott.ssa Beatrice Conca

Milano

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Gentilissima Sharon, la ringrazio per la condivisione della sua situazione. 
Mi sembra che quello che emerge dalla sua richiesta sia una difficoltà reciproca nel riconoscere e soddisfare i bisogni l’uno dell’altra. Tale situazione può essere certamente stata causata dall’aumento dello stress relativo alla nuova sistemazione abitativa e quotidiana, la quale già di suo rappresenta un importante cambiamento, che può creare dei momentanei disequilibri nella coppia. Quello che le consiglio è di rivolgersi a un terapeuta di coppia che possa fornirvi uno spazio di ascolto e che sappia rielaborare i vostri vissuti e bisogni in modo tale da rimettere in circolo una comunicazione efficace. In questo modo lei potrà anche capire i reali motivi che vi hanno portato a questo delicato momento, in modo tale che lei possa anche evitare di interpretare i comportamenti del suo compagno come mancanza di interesse e sentimento nei suoi confronti (se così non è), ma piuttosto capirne il reale motivo e nel caso risolverlo insieme.

Rimango a sua disposizione.

Ricevo a Milano ed anche online.

Cordialmente

Dott.ssa Eleonora Mozzani

Ciao,

ho letto con attenzione il tuo racconto e arriva con tutta la profondità di un momento complesso, in cui molte cose si sono mosse contemporaneamente. Quando si cambia casa, abitudini e ritmi di vita, è naturale che anche la relazione venga messa alla prova. Le nuove responsabilità, le preoccupazioni economiche e l’adattamento possono creare una distanza silenziosa tra due persone che, fino a poco tempo prima, si sentivano unite.

Spesso non si tratta di mancanza di amore, ma di modi diversi di reagire alle pressioni esterne. C’è chi si chiude per proteggersi e chi invece cerca più vicinanza per ritrovare equilibrio. Quando questi due bisogni si incontrano, la comunicazione diventa difficile e il legame sembra indebolirsi, anche se il sentimento di fondo può essere ancora presente.

In momenti così può essere utile fermarsi e comprendere cosa sta accadendo dentro di sé, prima ancora che nella coppia. Riconnettersi ai propri bisogni, ai propri desideri, alla propria energia vitale, permette di ritrovare un centro da cui poi guardare l’altro con uno sguardo nuovo.

A volte un percorso psicologico, individuale o di coppia, può offrire proprio questo spazio di ascolto e di chiarezza: un luogo in cui dare voce a ciò che si muove e trovare nuove modalità di incontro.

Ti auguro di poter ritrovare presto un senso di calma interiore e la possibilità di comprendere, passo dopo passo, cosa ti fa stare bene.

Un caro saluto,

Dott.ssa Daniela Morandini

Cara Sharon, voglio prima di tutto dirti che hai fatto bene a scrivere tutto questo. So che non è semplice mettersi così a nudo, soprattutto quando si parla di qualcosa che fa male e che magari non riesci più a gestire da sola. Il fatto che tu lo abbia fatto mi dice che dentro di te c’è ancora voglia di capire, di sistemare le cose, di non arrenderti anche se in questo momento ti senti svuotata.

Da come racconti la situazione, si sente proprio tutta la stanchezza che ti porti addosso. Non è solo la casa, o i soldi che non bastano mai. È come se da un anno a questa parte tutto il peso della vita vi fosse caduto addosso insieme, senza lasciarvi respiro. Il cambio casa, le spese, la preoccupazione per gli animali, la sensazione di dover sempre tenere tutto in piedi… alla fine logorano, dentro e fuori. E quando ci si sente così, è quasi inevitabile che qualcosa nel rapporto cambi. Non perché non ci sia più amore, ma perché le energie non bastano per tutto. È normale, in periodi del genere, che uno dei due si chiuda di più e l’altro invece senta ancora più bisogno di vicinanza. Tu hai bisogno di sentire calore, attenzioni, quella complicità che prima era naturale e che ora sembra sparita. Lui, probabilmente, sta vivendo la stessa fatica ma la gestisce in modo diverso: invece di avvicinarsi, si difende prendendo distanza. È un meccanismo molto comune ,ci si protegge, ma così facendo si rischia di ferire l’altro.

Quando dici che ti sembra di stare con tuo fratello, ti capisco. È una frase che molte persone dicono quando l’intimità si spegne: non tanto perché non ci sia più attrazione, ma perché il legame emotivo si è impolverato di quotidiano, di silenzi, di stanchezza. E fa male, perché ti sembra di non riconoscere più la persona che hai accanto.

Anche il modo in cui lui reagisce ai litigi dice qualcosa. Se tende ad allontanarsi, probabilmente vive lo scontro come una minaccia, non come un modo per chiarirsi. Tu invece sei più istintiva, ti passa prima, cerchi il contatto, vuoi sistemare le cose. Siete diversi nei tempi e nei modi di gestire i conflitti, e questa differenza ,se non la si comprende, diventa un muro.Prova, se riesci, a parlargli in un momento tranquillo, senza cercare di capire “chi ha ragione”, ma solo per raccontargli come ti senti. Non dirgli “tu non mi cerchi più” o “sei freddo”, ma piuttosto: “mi manca sentirmi vicina a te”, “mi fa male quando passano giorni senza un gesto affettuoso”. Parlare di ciò che provi, non di ciò che fa lui, aiuta a non farlo sentire attaccato e apre più facilmente uno spazio di ascolto.

E poi, permettiti anche tu di abbassare un po’ le difese. So che ti sembra che dovrebbe essere lui a fare il primo passo, ma a volte uscire da quella rigidità può cambiare tutto. Non per sottomettersi, ma per dare un segnale diverso: “Io ci sono, anche se siamo in un momento difficile”.

Ti dico anche una cosa importante: non è un fallimento se vi trovate in crisi. Le coppie non si rompono solo per mancanza d’amore, ma anche perché la vita a volte travolge. Può succedere a chiunque. E se senti di non farcela più da sola, chiedere un aiuto ,che sia una terapia individuale o di coppia, non è una debolezza. È un modo per prenderti cura di te e del vostro legame.

Tu non sei “troppo emotiva”, né “difettosa” perché senti tanto. Sei solo una persona che ama davvero, che desidera essere vista, accolta, toccata nel profondo. E questo è bellissimo, anche se ora ti fa soffrire.

Non perdere questa parte di te. È quella che, se coltivata nel modo giusto, può ridare vita non solo al rapporto, ma anche a te stessa.

Un saluto

Dott. Fabiano Foschini

Dott. Fabiano Foschini

Milano

Il Dott. Fabiano Foschini offre supporto psicologico anche online

Quello che descrivi è un momento di forte sovraccarico emotivo e relazionale, dove diverse tensioni (economiche, pratiche e affettive) si stanno intrecciando e minando la serenità di coppia.
Il cambiamento di casa, la difficoltà economica e la sensazione di “sopravvivere” mese dopo mese rappresentano un terreno fertile per il distacco emotivo: la mente è continuamente sotto pressione, e questo spesso si traduce in un impoverimento dell’intimità e della comunicazione.

Da ciò che racconti, sembra che entrambi stiate reagendo in modo diverso allo stress: tu cerchi vicinanza e conferme, lui tende invece a chiudersi e a sottrarsi, creando un circolo di incomprensione in cui ciascuno finisce per sentirsi incompreso e solo. È importante non ridurre tutto alla questione dei rapporti fisici: la distanza che avverti è prima di tutto emotiva e relazionale, e recuperarla passa dal ripristinare il dialogo autentico, non dalla ricerca di “prestazioni”.

Ti suggerisco di provare a spostare il focus dal “chi ha colpa” al “come possiamo capire cosa sta succedendo tra noi”. Parlare in termini di emozioni più che di accuse (“mi sento sola”, “mi manca la tua vicinanza”) può facilitare l’ascolto reciproco.
Se la comunicazione resta difficile, valutare un breve percorso di consulenza di coppia può essere un modo concreto per interrompere questa spirale di distanza e ritrovare un punto di contatto.

Resto a disposizione
dott. Giovanni Noè

Dott. Giovanni Noè

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Cosenza

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