Tradimento: cosa fare?

Paolo

Buongiorno.
Con mia moglie (37 anni entrambi) siamo in crisi di coppia da ormai tre anni. Tutto è iniziato con un mio forte sconforto lavorativo, per il quale ho seguito psicoterapia per un anno e mezzo quando nostro figlio aveva 6 mesi. Durante la psicoterapia è stato fatto un lavoro di recupero di autostima e sicurezza che di contro non mi ha fatto percepire i problemi di mia moglie nell'accudimento del figlio (ero fermo alle cose minime).
Un anno e mezzo fa mia moglie mi ha suonato la sveglia, diciamo,e ho lavorato molto su me stesso per recuperare quella disattenzione nei confronti suoi e di mio figlio che mi aveva accompagnato per troppo tempo. Abbiamo fatto anche un breve periodo di terapia di coppia, conclusosi a causa di un terapeuta poco presente. Penso, riuscendoci con fatti tangibili e riconosciuti anche esternamente alla coppia, nelle relazioni con le famiglie di origine, gli amici, etc. Meno da mia moglie che da settembre ha iniziato un percorso di psicoterapia individuale anche su questioni riguardanti il suo passato oltre che questioni di coppia che ritiene irrisolte.
Ora scopro che da un mese frequenta un collega con rapporti via via più intimi. Ne abbiamo parlato con calma. Se da una parte lei prova vergogna, dall'altra ancora non mi perdona l'assenza di un anno e mezzo fa e se ne è uscita con frasi del tipo "ero con te per compassione (18 anni di cui 9 di matrimonio, non ha senso)". Questa persona sembra colmare un vuoto che sente ma da esterno io vedo solo tanta fragilità e insicurezza.
Siamo due persone responsabili, credo: con un figlio di ormai 3 anni e mezzo non credo che si voglia andare al divorzio, almeno questa non è la mia intenzione nonostante lei abbia ventilato questa ipotesi.
Sembra disposta a intraprendere un cammino di coppia ora ma senza rinunciare alla sua terapia individuale. La cosa mi sta anche bene ma mi approccio alla cosa con tanta paura e angoscia perché è la seconda volta e perché scrutare nell'abisso non so dove possa portare. Come devo affrontare la terapia? Come posso aiutare mia moglie?

1 risposta degli esperti per questa domanda

Gentile signore,

cosa la porta a pensare di dover scrutare nell'abisso? Non è detto che sia necessario. Spesso, con la Terapia Breve, i problemi di coppia si risolvono con piccoli compiti a casa che hanno persino del divertente. Di solito è richiesta la presenza di ambedue i partner in terapia.

C'è anche un altro modo di risolverli, che non esclude comunque del tutto possibili compiti a casa: usare la Terapia della Gestalt con sedute in genere individuali. Può leggere il mio articolo sulle relazioni interpersonali su questo sito per maggiori informazioni.

Perciò penso si possa tranquillizzare: con una terapia breve potrebbe risolvere il suo problema in poche sedute, individuali o di coppia, sempre che ovviamente anche sua moglie sia propensa a risolverlo e a collaborare con lei.

Cordiali saluti

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online