L'intimità con l'ex
Vivere l’intimità con lʼex può essere sia giusto che sbagliato, dipende sempre da come si vive questa esperienza, l’importante è non considerare il ritorno di fiamma come un diversivo a rappo ...
Salve,
Ho un problema che mi rende la vita e la stabilità mentale e d'umore molto difficili. Ho 25 anni, non ho mai avuto molti uomini nella mia gioventù, sia perché non sono mai piaciuta, sia perché non ho avuto occasioni in cui conoscere gente. Negli ultimi anni, soprattutto, vivo dei disturbi psicologi molto forti e non ho più amici, nè lavoro, nè ho terminato gli studi universitari. Vivo a casa dei miei genitori e nel mio paese non ci sono praticamente ragazzi single (in generale, non ci sono giovani che vivono qui).
In passato l'unica storiella che ho provato ad intraprendere è stata 4-5 anni fa, ma non è stato nulla di serio e con questa persona ho avuto i primi rapporti sessuali, ma sono andati sempre malissimo e per me erano fonte di frustrazione.
Ho impiegato molto tempo per lasciarmi andare, e in totale ho avuto veramente pochissimi rapporti, tanto che ho avuto il dubbio che fossi ancora vergine. Io non riuscii mai a provare piacere, perché avrei avuto bisogno di tempo con questa persona, ma nel giro di poco mi ha allontanato e non ho avuto più altre occasioni. Credo che a lui facesse schifo il fatto che io, ventenne, non avessi esperienza e fossi fortemente inibita, quindi mi considerava sfigata e incapace di dargli piacere.
Ma ora il punto è un altro.
Io, anche per altri problemi, vivo con un forte nervosismo, col quale delle volte mi sveglio sin dalla mattina, sono irritabile, piena di rabbia e di invidia verso tutti. Ho pensato che tutto questo malessere possa essere dovuto al fatto che io ho desiderio sessuale, ma non potrò mai avere nessuno che possa avvicinarsi a me e questa cosa mi fa pensare anche al suicidio.
Non riesco a trovare pace all'idea che sarò sempre frustrata così. È inutile dire che dipende da me, perché io dove vivo non avrò mai la possibilità di conoscere un ragazzo, mai. Inoltre un'altra cosa che mi fa innervosire è che so che da fuori si vede questa cosa che non ho rapporti sessuali e non so se é possibile almeno nascondere questo mio aspetto intimo.
Non voglio che se passo per strada di me si capisce subito che sono una sfigata frustrata condannata all'astinenza. Io cerco di curarmi esteticamente, di essere solare in giro, ma so che tutti sanno che ho questo grandissimo e vergognoso problema. Vorrei un consiglio su come gestire la rabbia per la mancanza di sesso, magari facendo sport, o dedicandomi a qualcosa che mi occupi la mente e non mi faccia sempre star male col pensiero fisso alla mia astinenza forzata.
Vorrei un aiuto, perché sto davvero male, grazie.
Salve Lavinia
mi soprende la sua convinzione che tutti sanno dei suoi problemi sessuali e che le leggano questo in faccia! Ma da cosa? Forse non conosco la realtà del suo paese
Inoltre mi chiedo cosa le piace fare, quali sono le attività che le danno soddisfazione e piacere.
La inviterei anche a praticare autoerotismo, per adesso, in modo da aprirsi al piacere sessuale. Non c'è nulla di male ed è un'attività sessuale dignitosissima e che fa sempre parte della vita delle persone, direi di quasi tutte le persone.
Può aiutaresi con dei video per capire come si fa, e sentorisi come le altre donne che comunque lo fanno.
Mi faccia sapere. Buonasera
Buongiorno Lavinia,
una giovane donna, come Lei, come mai non lavora, non studia e non ha amici? Partirei, fossi in Lei, dall'affrontare queste questioni. D'altronde una vita sentimentale e sessuale per compiersi ed essere appagante ed equilibrata non può prescindere dal fatto di essere persone in grado di vivere la vita con pienezza, in armonia con ciò che si desidera e che si è progettato.
Lei stessa valuta la sua vita come insoddisfacente e prende atto di sentimenti tristi e rabbiosi tali da farla pensare al suicidio. Allora perchè non cambiare direzione e iniziare a condurre la propria vita in modo cosciente, coerente e soddisfacente?
Questo è un piccolo elenco di domande alle quali può iniziare a riflettere, per rispondersi e a lavorare su di sè per realizzarli.
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Lavinia, la persona "si realizza" nella misura in cui vive la propria vita in modo controllato, cioè dirigendo la propria esistenza verso direzioni desiderate e non casuali.
Infine, un lavoro psicologico (di persona con un professionista) potrebbe aiutarla ad attivare più velocemente questo processo di lavoro personale. Ragion per cui, Le suggerisco di cominciare subito.
Poi, più in là, se vuole ci racconti dei suoi progressi!
Saluti cordiali
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