Preoccupazione per la mia sessualità

Giuseppe

Sono un ragazzo di 24 anni, sto pensando di entrare in seminario, per via di una vocazione su cui sto facendo discernimento con un sacerdote.. il problema è che mi piacerebbe avere rapporti anche con l'altro sesso dato che non li ho mai avuti. E magari capire meglio la mia sessualità, dato che ho "complessi di sottomissione" e anche feticismi per i piedi femminili. Quindi vorrei capire come comportarmi. Capite la mia difficoltà a parlare di questo, dato che non posso parlarne con nessuno per svariati motivi. Perdonate la mia schiettezza. Vi ringrazio in attesa di risposte.

2 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile ragazzo,

colpisce la sua sofferenza nell'esprimere la sua impossibilità di parlare del o dei problemi esposti con qualcuno. In effetti dovrebbe parlarne con uno psicologo, preferibilmente psicoterapeuta, prima di rischiare di intraprendere una strada vocazionale senza avere sufficienti elementi che permettano una scelta ponderata e consapevole al meglio delle possibilità. 

Sarebbe presumo utile cercare di capire cosa c'è alla base della sua parafilia e del suo atteggiamento verso la figura femminile. Il sacerdozio non le risparmierebbe un confronto né teorico né pratico con questa figura, per cui ritengo che sarebbe bene che elabori un atteggiamento costruttivo e nello stesso tempo di rispetto nelle differenze.

E' possibile anche richiedere delle consulenze on line. Cordiali saluti

Dott.ssa Valentina Sciubba

Dott.ssa Valentina Sciubba

Roma

La Dott.ssa Valentina Sciubba offre supporto psicologico anche online

Gentile utente, 

Certo non possiamo dirle cosa fare in questo momento. Non sarebbe eticamente corretto consigliare di avere rapporti sessuali così come di non averne, oltre che clinicamente sbagliato. Quello che posso restituirle, è che la scoperta della sessualità ( elle sue varie forme e dimensioni) andrebbe fatta con libertà, entusiasmo e curiosità. Se lei sente di voler avere un rapporto sessuale, è del tutto libero di farlo, da un punto di vista psicologico. Se poi, visti i temi trattati nel suo consulto, si entra in ambiti morali individuali e religiosi, qui lo psicologo non può metterci mano.