Ragazzo vergine a 26 anni

Rob

Salve,
sono un ragazzo di ormai 26 anni, ho avuto sin da bambino alcuni problemi comportamentali che mi hanno portato a fare psicoterapia, poi ho avuto problemi familiari vari che hanno inciso molto su di me e hanno significato, anche se sono "normale", subire alcune situazioni spiacevoli, tra cui un TSO non giustificato da agitazione psico-motoria o particolari motivi in quel momento, perché la rabbia si era già manifestata (preciso perché non mi prendiate per pazzo).
Dopo altri gravi problemi sono finalmente arrivato a una vita normale (sì, la normalità non esiste...) da diversi anni, tra studio, lavoro, qualche amico. In realtà non ho mai avuto tanti amici. Ma la cosa più grave è che non ho mai avuto una ragazza. In pratica da quando ero bambino e ho avuto delle fidanzatine (chiaramente era un gioco visto con gli occhi di un adulto) non sono più riuscito ad approcciarmi ad una ragazza, nonostante abbia cercato... forse se delle ragazze fossero venute da me o avessero fatto loro il passo decisivo, io sarei stato in grado di farlo a mia volta. Ho portato avanti relazioni amicali con ragazze basate o su amicizia vera e propria oppure sulla convenienza a essere amica mia, viste le cene offerte ogni settimana, i regali e i soldi spesi in negozi di vestiti da me su richiesta. Ma tutto questo non è mai sfociato nemmeno in un bacio... e non so se io lo volessi, non so cosa effettivamente volessi.. però ero piccolo ed è comprensibile non sapessi cosa fare, come fare a 15-16-17 anni.
Sin dalle scuole medie mi hanno sempre preso in giro dicendomi che ero gay (il che è continuato per diversi anni, poi con l'età adulta si è improvvisamente fermato, anche se non credo di essere diventato così virile). A 11 anni un mio amico mi ha portato in un posto dicendo che mi avrebbe insegnato a fare sesso ed è così che (ancora non eravamo sviluppati) ci siamo strofinati l'uno sull'altro seminudi e toccati anche con la bocca le parti intime a vicenda. Dopo non ho più avuto esperienze simili, nemmeno propriamente di masturbazione tra amici/coetanei, se escludo episodi in cui io non facevo nulla perché mi vergognavo ma altri sì. Ho sempre avuto molta vergogna rispetto alle parti intime, timidezza da quando ero bambino, anche in contesti in cui avrei tranquillamente potuto espormi.
Dalla prima media ho scoperto l'eiaculazione e ho iniziato a masturbarmi, come tutti i miei compagni chiaramente. E di queste cose ne ho sempre parlato con loro, mentre di recente avevo solo un amico con cui eravamo così intimi da parlare di aspetti sessuali personali.
Continuando il racconto, dicevo che ora conduco una vita normale tra studio, lavoro e vari interessi, con tanti successi e apprezzamenti da parte degli altri, pochissimi amici e amiche e nessuna ragazza, nessun tipo di attività sessuale. Da quando ero alle superiori ho cominciato a guardare anche porno gay e a sentirmi eccitato, da quella volta ho alternato la pornografia gay a quella etero...ho cominciato anche a sentirmi attratto da alcuni compagni di classe. Poi ho scoperto da qualche anno le chat roulette dove ci sono solo maschi (ragazze quasi mai) e uso anche quelle, anche se dopo me ne pento.
Tutta la mia vita va bene o comunque potrebbe essere considerata normale in questo momento, anzi anche ricca di tante esperienze, possibilità e percorsi che molti non possono fare. Sono considerato dagli altri un ragazzo maturo, intelligente, con la testa sulle spalle ecc.. Però ancora non ho mai fatto sesso con una ragazza (e nemmeno avuto attività sessuali con un ragazzo, se per questo).
In quanto ad amicizie, avevo sviluppato qualche anno fa un bellissimo rapporto con un amico molto diverso da me praticamente in tutto. Ci vedevamo spesso, parlavamo apertamente di tutto, io mi resi conto di essermene innamorato e ogni volta che dovevamo vederci per me era una gioia immensa. Abbiamo avuto un primo litigio dopo cui non ci siamo parlati né visti per un po' e io ho sofferto molto, poi abbiamo ripreso come prima e stavamo spesso molto vicini, anche a letto, a volte guardavamo assieme porno e lui sembrava in procinto di masturbarsi e sembrava che volesse lo facessimo insieme, visto che più volte mi ha raccontato di averlo fatto con suoi amici. Io non ho mai avuto il coraggio nemmeno di mettermi una mano nelle parti intime davanti a lui, perché mi vergognavo. Se andavamo in bagni pubblici o in strada, voleva che io orinassi vicino a lui, ma io sono sempre stato timido. Più volte ha avuto dei comportamenti oppure ha detto delle cose che sembravano un po' da gay (non voglio ripeterle ma è così), io arrivato a un certo punto non ce l'ho fatta più (avevo provato più volte a parlargli per dirgli che mi sentivo attratto anche da alcuni ragazzi ma non ci sono riuscito per paura): un giorno, come era già capitato, gli ho detto che volevo parlargli e così ho cominciato alla larga, poi siamo arrivati a un punto che lui capiva che volevo dirgli qualcosa ma che non ce la facevo. Lui in questo momento, confermando atteggiamenti che aveva già avuto (e devo dire un po' schizofrenici), si era infastidito, forse perché immaginava che stavo per dirgli qualcosa come "Sono gay!" oppure perché si lamentava della mia lamentosità. In quel momento il nostro rapporto era ottimo, se non gli avessi detto nulla, saremmo probabilmente rimasti amici almeno ancora per un po'. Bastava da parte mia far finta di nulla o quanto meno dirgli mezza verità o essere più graduale. Ci siamo salutati, lui infastidito, io in uno stato di malinconia e angoscia. Dopo che è partito per tornare a casa, gli ho scritto un messaggio: "Quello che volevo dirti è che io ti amo". Gli ho chiesto di tornare perché volevo parlargli, ma si è incazzato. Dopo mi ha detto che non avremmo più potuto essere amici. In seguito ci siamo sentiti e poi anche visti, io avevo cercato di dirgli "se sei mio amico non puoi lasciarmi così, anche se sono gay". Lui ha sempre detto che non era per l'essere gay (ammesso che io lo sia) ma per il mio essere innamorato di lui. Abbiamo condiviso così tanto, così vicini e improvvisamente lui è svanito nel nulla. Era la prima volta in tanti anni che mi ero preso il coraggio, anche se maldestramente, di dichiarare i miei sentimenti a qualcuno di cui ero innamorato (o per cui forse sentivo solo un'attrazione fisica... o forse tutto era dovuto al fatto che lui era il mio unico amico e che non avevo possibilità di avere una conoscenza così intima da riuscire a sbloccarmi con nessun altro, nè ragazza nè ragazzo... non lo so). La prima volta che dichiaravo il mio amore, la prima volta che dichiaravo i miei sentimenti verso uomini... e per me è finita una amicizia, l'unica maschile in quel momento, che ha significato tanto per me, che era un punto fisso.
In seguito io non mi sono più innamorato, né di un uomo né di una donna (e sono passati già diversi anni e coetanei e più grandi ne ho conosciuti). Sicuramente non ho così trovato la voglia di parlare con nessuno dei miei sentimenti verso i ragazzi, nè di approcciare un ragazzo che mi attrae (oltre a vedere se io gli piaccio, c'è l'ulteriore ostacolo che tendenzialmente non è gay... e io come faccio a capirlo, a meno sia una checcha?!) e men che meno una ragazza, anche se ne sentirei il bisogno. Un po' per me, un po' per la società, per gli altri. Io non so se, chi e quanti possano sospettare che io abbia una attrazione per i ragazzi e quanti possano immaginare, per quanto si sappia che non sono un latin lover, che io sia addirittura vergine. Ma certo, se continuo a essere senza una ragazza, chi mi conosce da tanto e anche chi ho conosciuto per dire 4-5 anni fa, cosa può pensare? E' anche complicato nel parlare e stare con gli altri, che parlano della ragazza e delle ex. Io non so più cosa fare. Ho provato anche con le app, ma sono in prevalenza per rapporti veloci, di gente "esperta"... e inoltre io non ho mai ricevuto richieste da ragazze. Preciso che non ho il fisico che oggi va di moda tra le ragazze, ma non sono nemmeno obeso... non dovrei essere così brutto a confrontarmi con certi ragazzi orrendi che stanno con ragazze da calendario...
Ciò detto, tutto va in modo strano... al mio amico tra l'altro piacevano anche le trans e mi aveva detto gli sarebbe piaciuto "essere penetrato" da una trans (quindi non propriamente un ruolo attivo da etero 100 %).. tutto questo mi aveva spinto un po' più ad aprirmi. Io penso che, oltre ad esserci andato a trans, forse ha anche provato quello che voleva... intanto non essendo più amici non me ne ha più parlato, mentre prima mi raccontava un po' delle sue esperienze.
Probabilmente avrei bisogno di una ragazza intelligente che mi voglia bene, mi possa capire e guidare in un percorso di crescita per me e così mi sbloccherei... poi non è detto la sposi, ma almeno sarei più capace prima o poi di trovarmi la donna giusta, se c'è, o comunque di rapportarmi con l'altro sesso.
Infine, io penso che non ci sia nulla di male nel provare sentimenti/attrazione fisica verso altri uomini, sia se solo verso loro o insieme a quelli per le donne, ma non mi piace l'idea di dichiarare questo apertamente. Mi sembra più corretto tenerlo riservato e nel privato fare quello che si vuole, senza dare pubblicità.
Quello che vi chiedo è forse un po' banale: è possibile essere vergine a 26 anni? Come uscirne? Andando "a puttane"? (che poi col Covid è dura, dovevo pensarci prima, quando il mio amico mi invitava a farlo, come lui). Ma in realtà questa domanda è più ampia, considerando tutta la mia storia che vi ho raccontato, anche se solo nelle linee essenziali, mancando tantissime cose, ma mi sembra di esser stato già abbastanza lungo!
Vi ringrazio
Roberto

1 risposta degli esperti per questa domanda

Caro Roberto,

Mi sembra di percepire un senso di confusione e incertezza nelle sue parole .

La verginità non è uno stigma e troverà la persona, uomo o donna, con cui si sentirà abbastanza a suo agio da avere un approccio sessuale. Si prenda i suoi tempi e faccia ciò che sente giusto per lei, ognuno ha i suoi tempi, diversi da quelli degli altri, influenzati della sua storia personale e ogni tempo va rispettato.

Cosa si aspetta dalla sua prima Volta? Cosa si aspetta cambierebbe nella sua vita?

Certe volte ciò che 'probabilmente è meglio' non coincide con ciò che desideriamo realmente. Mi sentirei quindi di consigliarle un lavoro di conoscenza di se che le Permetta di capire cosa realmente voglia, anche attraverso un percorso di psicoterapia.

Cordiali saluti.

dott.ssa Maria Chiara Paladini