Cara Samantha,
è triste quel giorno in cui la “caduta degli dei” ha inizio, ma in qualche modo sappia che è successo a tutti. Accade qualcosa per cui viene intaccata (o addirittura viene a cadere) la stima nei confronti di un partner, un amico, nei confronti magari di un professore, di un mentore e quasi sempre accade anche nei confronti di uno o entrambi i genitori. Ci rendiamo conto che le persone che avevamo messo su un piedistallo e considerate “perfette”, tanto perfette non sono e, come noi tutti, sono piene di difetti più o meno sopportabili. Pensiamo ai bambini. Per loro i genitori sono tutto: sono il loro principale punto di riferimento e dipendono da loro per ogni aspetto dell’esistenza. Per i bambini i genitori sono perfetti e li prendono a modello imitandoli prima e poi identificandosi con loro: in questo modo costruiscono e rafforzano la loro autostima perché si sentono simili ai loro “dei”. Poi, dall’adolescenza/giovinezza, c’è un ridimensionamento delle aspettative perché ci si accorge che i genitori sono esseri imperfetti, come tutti, si capiscono i loro limiti (e iniziamo a capire anche i nostri). Che ci piaccia o no è una fase della nostra crescita.
Nel suo caso la scoperta del “segreto” di suo padre l’ha portata da un lato a incrinare la visione che si è costruita di lui nel tempo, e dall’altro a temere per la solidità della coppia genitoriale, nonché dell’intera struttura familiare (evinco da quello che scrive che lei viva con loro), con tutte le conseguenze negative che questo comporterebbe. Capisco che non sia riuscita a parlarne immediatamente, perché le parole avrebbero in un istante concretizzato le sue paure.
E ora, cosa è meglio fare? Lei ipotizza che suo padre ne abbia già parlato con sua madre, ma forse ha deciso autonomamente di interrompere la relazione o forse continua, ma non più in chat. Come lei ha detto, è un affare di coppia, anche se io lo definirei più un problema di coppia, dal momento che se uno dei due tradisce, il problema non riguarda mai solo l’attore del tradimento. Certo lei ora è a conoscenza del fatto e potrebbe comportarsi in vari modi: ignorare la scoperta, parlare con suo padre, parlare con entrambi. Ogni scelta può avere aspetti positivi e negativi e solo lei può capire cosa si sente di fare. Quello che posso consigliarle è di agire in modo tale da poter tornare a guardare suo padre negli occhi e magari vederlo con una maggiore consapevolezza di quello che è: un uomo, con tutte le fragilità che un uomo può avere e gli errori che può commettere. Non sarà per forza facile e immediato, ma ne varrà sempre la pena.
Cari saluti.