Bambino di 4 anni non vuole svolgere le attività scolastiche

Melissa

Buonasera,
Mio figlio ha compiuto 4 anni a febbraio e frequenta il primo anno di scuola materna pubblica. Le maestre mi hanno riferito che per fargli svolgere le attività richieste lo devono spronare continuamente. Lui non vuole disegnare e fare attività di gruppo, se non viene coinvolto rimane immobile a braccia conserte e seduto. Per giocare con i suoi compagni va stimolato, ogni tanto corre, saltella e gioca da solo con le costruzioni. A casa invece è molto vivace, non sta fermo un minuto e gioca tantissimo ma di disegnare neanche il pensiero! Sono un po' preoccupata, io vedo i bambini della sua età che disegnano, giocano e fanno attività insieme. Cosa mi consigliate? In attesa di una vostra gentile risposta vi auguro i miei più cordiali saluti.

4 risposte degli esperti per questa domanda

Gentile Melissa,

le confesso che mi stupiscono sempre un po' certe osservazioni delle insegnanti di scuola materna: è proprio all'asilo che si apprende -gradualmente- a stare in gruppo, a svolgere le più diverse attività con gli altri o da soli, a confrontarsi coi pari e a vivere una routine quotidiana al di fuori della famiglia.

Ogni bambino ha i suoi tempi e sono le insegnanti a possedere le competenze necessarie e le strategie utili a coinvolgere tutti, rispettando il più possibile l'indole e le necessità del singolo. Quanto al disegno, è un'attività che alcuni bambini non amano, che non svolgono spontaneamente e che fanno fatica ad accettare se imposta. Bisogna poi capire cosa significa "disegnare", ma qui rischierei di andare fuori tema.

Per rispondere alla sua domanda, innanzitutto le consiglio di richiedere, se non l'ha già fatto, un colloquio con le insegnanti (con anche il papà del bambino, se possibile) facendosi spiegare bene in cosa consistono le difficoltà di suo figlio e come pensano di poterlo aiutare a superarlo, eventualmente dicendo anche a voi come supportarlo a casa.

Le suggerisco anche di confrontarsi con altri genitori, della stessa classe/scuola ma anche di altri istituti, per capire se sperimentano le stesse difficoltà coi loro figli. Un supporto tra genitori è sempre utile per non sentirsi soli.

In ultima analisi, in caso di qualsiasi dubbio, può parlarne col pediatra e valutare, ad esempio, l'opportunità di una prima visita oculistica (che a 4 anni dovrebbe essere già stata fatta o, almeno, programmata) per escludere che il rifiuto di disegnare possa avere a che fare con un problema visivo.

Questi sono solo alcuni spunti che spero le possano essere utili. Se ha bisogno di approfondire sono a disposizione. 

Carissima Melissa,

ti suggerisco di portare a visita da una psicoterapeuta dell'età evolutiva tuo figlio, o alla Neuropsichiatria infantile per poter valutare veramente le condizioni psicologiche e mentali. Questa visita è preventiva, non sto dicendo che effettivamente la situazione è grave. Meglio sempre accertarsi! Altresì ritengo che sia importante che si possa integrare con gli altri, possa apprezzare il valore di stare sia in famiglia sia con i coetanei. Le maestre avendo capito che magari il bambino è pigro oppure che necessita di essere sostenuto nell'affrontare le sue difficoltà, soprattutto quelle che riguardano l'insicurezza, dovrebbero essere più propositive nel coinvolgerlo direttamente loro. Il padre dovrebbe essere più vicino a lui per dargli questo coraggio nell'affrontare il mondo. 

Cordiali saluti

 

Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Dott.ssa Iolanda Lo Bue

Roma

La Dott.ssa Iolanda Lo Bue offre supporto psicologico anche online

Gentile signora,

ogni bambino ha una suo modo di rapportarsi alle esperienze nuove (con chiusura, o con apertura, o entusiasmo) e anche all'interno di queste, alcune attività possono essere più o meno gradite per le più svariate ragioni interne o esterne (predisposizione personale, livello di maturazione, modo di proporle degli adulti, confronto con gli altri...), ma non ha davvero senso fare ipotesi senza approfondire la situazione. Piuttosto mi concentrerei sulla sua preoccupazione. Provi a trasformarla in un atteggiamento di indagine, di curiosità e magari si faccia guidare da un esperto, cercando di comprendere cosa la allarmi. Se ci fosse una psicologa a scuola potrebbe darle qualche spunto e magari, se lo ritiene, fare delle osservazioni in classe. Rimango a disposizione qualora volesse chiarimenti o altre indicazioni.

Molti auguri

 

Dott.ssa Francesca Fontana

Dott.ssa Francesca Fontana

Monza e della Brianza

La Dott.ssa Francesca Fontana offre supporto psicologico anche online

Buongiorno cara signora, credo sia importante innanzitutto osservare il bambino in svariati contesti. Dice che a casa il bambino non ha problemi... gioca con i suoi coetanei fuori dallo spazio scolastico? E’ importante però che lei possa capire che ogni bambino ha i propri tempi e che è davvero riduttivo leggere un atteggiamento di rifiuto scolastico come un problema o una patologia. 

Magari suo figlio è timido ? Oppure è pigro? Come vive la separazione da lei ?

Le consiglio di rivolgersi a uno specialista che possa aiutarla e guidarla nell ascolto di se stessa. Solo passando attraverso le sue preoccupazioni e dandogli una lettura attenta potrà comprendere suo figlio è realizzare con lui e per lui un ascolto empatico delle sue difficoltà.