L'insegnante ha proposto ai bambini di disegnare la famiglia e mio figlio ha disegnato una casa tutta nera

patrizia

Scrivo per mio figlio L.frequenta il terzo anno della scuola dell'infanzia Una volta a settimana per un'ora a scuola si svolge l'ora di religione. L'insegnante ha proposto ai bambini di disegnare la famiglia. L, (farà cinque anni a marzo) ha disegnato una casa tutta nera, con i tratti molto marcati ed il papà. Questo ha fatto impensierire molto la maestra di religione che mi ha chiamato per chiedermi se in famiglia ci sono problemi in quanto il bambino non mi ha rappresentata proprio. Ha domanda della maestra di disegnare il resto dei componenti della famiglia, il bambino ha fatto capire che: "sono in casa". La mia spiegazione è stata che noi tre (io, L. ed il fratellino) siamo sempre in casa ed il papà è al lavoro. Ma questa spiegazione non è bastata alla maestra, insiste sul fatto che il bambino non mi abbia "rappresentata". Dopo qualche giorno mi sono ricordata che, qualche giorno addietro, io e mio marito siamo andati a scuola in occasione della riunione dei genitori e che lui col fratellino sono rimasti con la baby-sitter (persona che praticamente gli ha cresciuti e di cui mi fido) e proprio quella sera c'è stato un forte temporale con grandine ed è andata via la luce. Ho abbinato questo episodio al disegno della casa nera. L'indomani mattina infatti la prima cosa che mi ha detto L. al suo risveglio è stata: "mamma ieri è andata via la luce". La settimana successiva la maestra di religione ha riproposto il disegno sulla famiglia. L. con altri due amichetti hanno fatto lo stesso disegno. una bella casa, con le persiane aperte, le porte e le finestre e fuori dalla casa un gattino bianco e nero (in effetti noi abbiamo due gattini che vivono fuori casa). Alla richiesta più concitata della maestra di disegnare la famiglia gli altri due bambini hanno disegnato le loro rispettive famiglie, ma L. dopo le insistenze della maestra ha disegnato la pioggia, facendo capire alla maestra che noi quattro eravamo dentro casa perchè pioveva. Ora, la maestra insiste col dire che ci sono problemi, che deve essere seguito, che è un bambino svogliato, insomma è andata su tutte le furie per questo disegno e mi ha già avvisato che la settimana prossima riproporrà di nuovo il disegno della famiglia proprio per vedere cosa disegnerà L. All'uscita della scuola, mortificata per le parole della maestra, ho chiesto a mio figlio perchè non ci avesse disegnato e lui con molta spontaneità a alzato la mano verso l'alto e mi ha detto: "mamma guarda il cielo no!?" - stava piovendo! Ora egregio dottore le chiedo: sono veramente indicativi di una qualche problematica questi disegni di mio figlio o è la maestra che si sta improvvisando lo psicologo della situazione? Devo dirle che la maestra mi ha prospettato una situazione molto pesante ed ha insistito molto sul fatto che secondo lei L. vive in un mondo tutto suo, è svogliato: mi ha consigliato di seguirlo, di creargli una stanza tutta sua con dei giochi dove sia libero di giocare, di non aiutarlo a vestirsi o lavarsi ma lasciarlo fare da solo ecc. Mi ha anche detto che il suo giudizio finale su L. sarà negativo e che per lei non è assolutamente pronto ad affrontare la scuola primaria, parlando anche di un eventuale sostegno. Quindi mi ha indicato non solo la diagnosi ma anche la terapia: mi scuso dottore se mi dilungo così tanto, ma sentire queste parole mi hanno turbata. Le descrivo mio figlio dicendole soltanto che lui si veste, si mette le scarpe e mangia da solo da quando aveva 18 mesi (ero incinta del fratellino e non potevo fare più di tanto), si lava da solo i denti, ha imparato anche a fare i fiocchi ed ad abbottonarsi i bottoni del grembiule, non lo reputo un bambino pigro, i miei figli stanno pochissimo davanti la televisione, abbiamo un bel giardino ed alla prima occasione siamo lì a far volare l'aquilone, a giocare con i gattini o a raccogliere i rami secchi per il fuoco. In casa hanno a loro disposizione una bella veranda luminosa che io e mio marito abbiamo creato per loro, dove possono giocare liberamente senza pericoli e dove si svolge la maggior parte della giornata. Infine le dico anche, che le altre maestre, quelle che invece lo vedono tutti i giorni, alla mia richiesta di come è il bambino, cosa fa, mi hanno sempre risposto: "per la sua età è perfetto!" Mi dia un suo parere la prego, così che possa essere più serena, ripeto questa situazione mi ha molto turbata. La ringrazio. Patrizia

16 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Patrizia, ciò che mi sento di dirle è che in nessun caso è possibile fare "diagnosi" di un disturbo o disagio emotivo grave o lieve che sia attraverso un o anche più disegni! Il processo di valutazione del disagio in età infantile deve essere condotto da un professionista esperto in materia che, all'interno di uno specifico assetto organizzativo e teorico, dopo diversi incontri con il bambino ed i genitori, valuti la natura e l'entità dell'eventuale disagio emotivo. Anche se di certo gli insegnanti possono giocare un ruolo fondamentale nell'individuare le possibili difficoltà dei bambini, non possono e non devono, a mio parere vestire i panni dello psicologo. Questa insegnante di religione mi sembra che stia esagerando nel voler "mettere sotto esame" lei e suo figlio, riproponendo tutte le settimane lo stesso "compito" del disegno della famiglia. Tale comportamento mi sembra fuori luogo sia verso di lei sia verso il bambino, che sente di dover dare spiegazioni su ciò che ha disegnato. Le consiglio di parlare con gli altri insegnanti di questa situazione, e di cercare anche insieme a loro di arginare il comportamento poco appropriato dell'insegnante di religione. Come ultimo suggerimento, le posso dire di non preoccuparsi troppo di questa "diagnosi" fatta in questo modo dall'insegnante, e di non sottoporre il bambino ad ulteriori pressioni, chiedendogli spiegazioni o facendogli domande insistenti sul modo in cui ha rappresentato la sua famiglia.
Buongiorno Patrizia comprendo la sua preoccupazione....ma da quello che leggo in realtà mi sento di poter dire che la maestra si è spinta "oltre il suo ruolo" in quanto sicuramente non spetta a lei fare una valutazione e ancor meno una diagnosi. Il suo compito è segnalare una sua eventuale preoccupazione. Inoltre , anche se il disegno è uno degli strumenti che si usano per fare una valutazione psicodiagnostica, da solo non è suficiente per fare una diagnosi. Io credo che le insegnanti che vedono il bambino quotidianamente abbiamo una maggiore conoscenza di suo figlio rispetto a chi lo vede solo per un'ora alla settimana. Potrebbe essere utile fare un incontro con tutte le insegnanti. Buona giornata
Buongiorno Patrizia, questa insegnante sta lavorando un po' troppo autonomamente senza confrontarsi con le colleghe prima di dare a lei dei rimandi che - dagli elementi che ci ha descritto - ritengo siano arbitrari e non fondati su dati seri e verificati. Le consiglio di chiedere un incontro in cui siano presenti anche le altre maestre, incontro in cui l'insegnante in questione porti la sua visione basandola su fatti circostanziati e non su interpretazioni di disegni. L'interpretazione dei disegni dei bambini, soprattutto in età prescolare, è una cosa molto seria e spesso si rivela preziosa per individuare problematiche che faticano ad emergere in altri modi, ma va lasciata a psicologi competenti che peraltro, proprio perchè competenti, non si affideranno mai solo al disegno per comprendere appieno un bambino e cosa vuol comunicare. Mi azzardo a dire, non conoscendovi, che una casa nera senza voi visibili, può persino voler significare che il bambino si sente sereno e ben protetto in casa con voi, e che magari non ha piacere di mostrare la sua intimità familiare a qualcuno che sente ostile, come - pare - quest'insegnante. Non si lasci condizionare dal parere non professionale di una persona che (non ne sappiamo i motivi) pare stia proiettando su di voi delle sue ansie. Continui ad essere attenta a cogliere gli input provenienti da persone di riferimento - come le insegnanti - quali spunti per riflettere e mettersi in discussione, ma quando la messa in discussione deve essere solo foriera di sterili paranoie, lasci la palla ad altri. Cari saluti,
Gentile mamma, certo che da un disegno scatenare tutto questo mi sembra strano. Inoltre se ho ben capito non si tratta neanche di una psicologa, quindi mi chiedo con quale qualifica e competenza viene autorizzata ad etichettare un bambino con una diagnosi. Credo che Lei debba fare presente questo problema alle altre maestre e chiedere il loro supporto. Una cosa che scrive mi ha colpito il fatto che lei afferma che la baby sitter li ha praticamente cresciuti; come mai ? non poteva essere presente per via del lavoro ? Cordialmente
Sono d'accordo con lei quando dice che la maestra non può sostituirsi allo psicologo, così come non credo che uno psicologo possa fare una diagnosi online. Quello che mi sento di dirle è (per tranquillizzarsi) di rivolgersi ad uno psicologo dello sviluppo e fargli vedere questi disegni, il parere di un esperto placherebbe anche le ansie dell'insegnante che così potrebbe smetterla di sottoporre suo figlio a continue investigazioni psicologiche. Io ho una collega di cui mi fido vicino Lecce, se vuole posso darle i recapiti.
Gentile Patrizia sono contenta di aver letto la sua lettera e di poter intervenire potendola consigliare e dandole il mio parere. Secondo me, e secondo la mia esperienza, spesso succedono di questi "disquidi" a scuola perchè appunto, a volte, alcune maestre(che magari hanno letto qualcosa di psicologia)si improvvisano psicologhe prendono delle vere e proprie "cantonate" interpretando a modo loro, in maniera riduttiva e superficiale quello che vedono. Già nel suo racconto intravvedo qualcosa che non torna, in quanto una professionista, avrebbe agito del tutto diversamente, non certo imponendo alla mamma del bambino la propria interpretazione del disegno "incriminato", ma semmai proponendo e poi insieme con calma cercando una spiegazione. In nessun caso in psicologia ci sono verità assolute e tanto meno qualora si tratti di bambini. Inoltre l'atteggiamento ansioso e impositivo della citata maestra, il suo intestardirsi su una posizione senza voler invece spaziare, approfondire e magari vedere le cose da diverse angolature mi insospettisce molto. Diffidare sempre delle persone che vogliono mostrare questa "falsa sicurezza". Sappiamo bene (tante biografie lo dicono) che spesso i bambini non capiti possono essere molto avanti e non necessariamente problematici, il problema semmai nasce dall'essere inseriti in un contesto sociale o scolastico ancora molto indietro. Dalla sua descrizione in cui sento la preoccupazione sincera di una mamma, traspare anche una grande consapevolezza di essere attenta, sincera e creativa con i suoi figli e io le credo. Quindi credo che ora lei debba sapersi destreggiare all'interno di questo fraintendimento con molta eleganza e sicurezza, senza lasciarsi intimidire ma essendo anche molto diplomatica e rispettosa della scuola. Voglio dire che non è il caso di continuare discussioni con la maestra troppo convinta del fatto suo da un sapere limitato e rigido, ma di parlare e approfondire il discorso con gli altri insegnanti, facendosi sostenere e anche con il Preside della scuola... e poi, visto che l'ora di religione è facoltativa... insomma, io sottrarrei mio figlio a questa situazione di una maestra che solo a voler compulsivamente continuare a ripetere il test per avere ragione, mette dell'ansia nella classe, nel bambino e in tutti, pure con velate minacce. Tuttavia sia accorta con lei perché sono questi soggetti, a mio parere "pericolosi". Parli con il preside e spieghi tutto quanto, coinvolgendo suo marito. Insomma protegga il suo meraviglioso bambino e tanti auguri. Un cordiale saluto!!! Ps. A me successe qualcosa di simile con mio figlio quando era piccolo. Ora ha 21 anni iscritto ad ingegneria meccanica, primo del suo corso con tutti trenta e davvero molto equilibrato con gli amici e nel sociale. Dati di fatto e non fantasie di madre! Patrizia Coraggio!
gentile Sig.ra Patrizia, gli specialisti del settore sanno bene che non è attendibile trarre delle conclusioni da un disegno e che per una valutazione che dia informazioni utili e professionali occorre osservare il bambino,le relazioni con le figure significative e come queste si rapportano a lui, come interagisce con i coetanei e diversi altri elementi.... tuttavia il disegno è il modo più naturale per un bimbo di esprimere il suo mondo interiore... mi permetto di invitarLa a pensare,aldilà delle modalità che ha avvertito come perentorie e forse "allarmistiche" da parte dell'insegnante, a consultare comunque lo psicologo: vede, spesso trascuriamo la prevenzione per la salute psichica che invece è fondamentale tanto quella fisica...spesso dimentichiamo che tutto cio che passa per il corpo...passa inevitabilmente per la "testa" prima ;) Non farà certo male una consulenza...sarebbe meraviglioso se ci abituassimo a....check up psichici regolari senza aspettare i problemi eclatanti! oramai la maestra credo le abbia ..." insinuato" un dubbio...potrebbe cogliere questo come un'opportunità per approfondire la conoscenza del suo cucciolo. La saluto cordialmente,
Gentile Patrizia, avendo poco tempo per risponderle sarò breve e conciso. Presso che persino il test psicologico del "Disegno della Famiglia" preso a se stante non ha una validità ed un attendibilità diagnostica per poter fare inferenze, ma al massimo si possono fare ipotesi. E' probabile che il bambino disegni una casa (che rappresente la famiglia) e mette fuori il padre perché tutti i bambini inconsciamente in questa fase vorrebbero "far fuori" il padre per avere la mamma tutta per se. Il fatto che nel secondo disegno la famiglia sia in casa mentre fuori piove potrebbe indicare che il bambino in quel giorno o in quel periodo ha sentito la famiglia minacciata da qualcosa (in senso blando) ma allo stesso tempo dimostra che la famiglia ha delle buone difese "dalle intemperie" perché è protetta all'interno della casa. La maestra di religione non dovrebbe improvvisarsi psicologa e psicodiagnosta, diverso sarebbe se la maestra ha constatato determinate cose dall'osservazione diretto del comportamento del bambino cercando, giustamente, di approfondire la cosa segnalandola alla madre ovvero a lei. Se così fosse però la maestra dovrebbe far riferimento alle cose che ha osservato della condotta del bambino e non all'interpretazione di un disegno.. quella la lasciasse a chi di competenza. Ad ogni modo se questo bambino la famiglia non la vuole disegnare o gli piace disegnarla rappresentandola come una casa.. lasciatelo stare e non vi accanite (soprattuttol'insegnante) nel volergliela far disegnare a forza.. il bambino disegna le cose come gli pare. Le consiglio di riparlare con la maestra solo per capire se quello che adduce ha delle fondamente che vanno al di là del disegno della famiglia e, se così fosse, capire cosa a osservato in L. che potrebbe essere magari l'espressione di un suo disagio.. per questo confrontatevi anche con le altre insegnanti per capire cosa pensano di L. e se hanno notato qualcosa. Per il resto può stare tranquilla che i disegni di suo figlio non hanno nessuna grossa validità. Cordiali saluti
Gentile signora, ha ragione, la maestra si sta improvvisando psicologa scolastica e sta utilizzando uno strumento, un test psicodiagnostico, che puo' essere adoperato solo da psicologi regolarmente iscritti ad un albo professionale. Inoltre, un test somministrato al di fuori di un colloquio clinico e a una osservazione dele dinamiche individuali o familiari, ha poca validità.Un test psicologico non ha la pretesa di svelare alcuna "verità", ma puo' solo offrire uno spunto, uno stimolo che va approfondito in sede di colloquio. Per maggior approfondimenti, puo' cercare la consulenza di un professionista, che le dia qualche parametro per poter valutare l'operato di suo figlio e della maestra con maggiore serenità.
Dott.ssa Mirella Caruso

Dott.ssa Mirella Caruso

Roma

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Prima di tutto credo che le insegnanti si debbano confrontare tra loro, in modo da poterle dare un giudizio univoco e complessivo sul bambino. Se una sola maestra, da un'unico disegno, ha compreso tutti quegli elementi su suo figlio, credo che comunque le abbia dato un giudizio azzardato. La invito ad esortare tutte le maestre al confronto. Se poi emergerà qualche piccola difficoltà sulla quale lavorare, si potrà rivolgere a psicologi infantili oppure ai servizi pubblici per una eventuale valutazione. Senza allarmarsi. Cordialmente
Sarebbe il caso di affrontare direttamente questa insegnante e chiederle il motivo di questo accanimento!Magari coinvolgere anche il Dirigente scolastico e le maestre di ruolo, che sicuramente passano molto più tempo in classe con lui, rispetto all'insegnante di religione, che mi risulta, passa solo un'ora a settimana con suo figlio.
Gentile sig.ra Patrizia, da quanto Lei descrive mi sembra di capire che i disegni, effettuati da Suo figlio di 5 aa., siano stati richiesti da un’insegnante di religione: non ne capisco il motivo ed inoltre non mi spiego perché reiterati in breve tempo!!? Al riguardo preciso che i disegni della famiglia, o delle figure umane, affinché vengano considerati tests proiettivi e forniscano un obiettivo significato psicologico e correttamente interpretati, devono essere somministrati in setting idonei allo scopo, altrimenti sono soprattutto indicativi della capacità di disegnare del bambino ma sotto l’aspetto psico-emotivo, se non elaborati da professionisti specializzati (psicologo testista infantile), possono facilmente essere erroneamente interpretati (bastano piccoli dettagli per fare la differenza). Dai pochi elementi da Lei descritti, relativamente a tali disegni, non ritengo che si possa dedurre l’esistenza in L. di un serio disagio psicologico familiare né tanto meno che non sia pronto per essere inserito nella scuola elementare!! Forse l’insegnante è stata un po’ precipitosa nel fornirLe le allarmanti interpretazioni (soggettive più che obiettive). Ritengo che, prima di dare tale comunicazione ad un genitore, avrebbe dovuto consultarsi con lo psicologo/a scolastico (se c’è) o quanto meno sentire anche i pareri delle altre maestre che, invece, mi sembra siano diversi. Infatti le valutazioni scolastiche dovrebbero essere una completa sintesi dei giudizi di tutte le maestre. Ciò premesso, rimane il fatto che il bimbo non ha mai disegnato fisicamente alcun familiare (lei in particolare) e questo - senza inutili allarmismi - merita un minimo di attenzione! Le consiglio, quindi, di farsi consegnare i relativi disegni dalla maestra e nel frattempo osservare un po’ di più il bimbo quando è in casa, quando gioca con il fratellino o con gli altri amici; come si relaziona con Lei e con il padre, se si sveglia spesso di notte ed altro. Ad una madre attenta non sfugge nulla e Lei stessa potrà notare se - in questo particolare periodo - il bambino magari è un po’ più ansioso o stressato del solito e Le dico che nei bambini in età prescolare (prima delle elementari) può accadere, anche nelle famiglie più armoniose. Spero di esserLe stata di aiuto e ci ricontatti nel bisogno. Cordialmente La saluto.
Carissima signora Patruzia, Alla sua unica domanda Le rispondo che l'insegnante in questione sta svalicando i confini del suo mestiere e si personalmente penso che si sta improvvisando lo psicologo della situazione. Molti bambini hanno delle piccole problematiche, anche coloro che sembrano sereni. Mi permetto di farLe notare le 2 estremi del suo racconto. La maestra di religione che ha un'immagine della vostra famiglia molto negativa e invece il suo racconto che sembra la famiglia del mulino bianco che ha bisigno di un figlio perfetto per la sua età. Può essere che L. stia passando un periodo in cui magari non gli va di sfocciare la sua bella famiglia, cone magari lo sta facendo sua mamma, oppure gli va di stare tutti insieme dentro a prottegersi avvicenda delle intemperie del tempo ecc, ma può anche essere arrabbiato con lei, d'altronde è stata lei a portare il fratellino, è stata lei a lasciarlo e farlo crescere dalla baby sitter. La sya rabbia, sempre se ci sia, è sana e lecita. Piuttosto il problema, se cosi lo possiamo chiamare, non è se suo figlio sia problematico o meno, ma piuttosto il fatto che lei stessa ha difficoltà ad accettare un figlio imperfetto, arrabbiato ecc. E la maestra ha individuato questa sua problematica e ci sta giocando sadicamente su. Avrebbe potuto rispondere, "si può essere che mio figlio sia arrabbiato con me e si vede che in questo periodo non ha voglia di tirarmi fuori dalla casa, mi vuole tutta per lui là dentro! Ma come lei bene sa, essendo maestra, ai bambini vanno accettate le emozioni negative come quelle positive. Quindi facciamogli vivere questo temporale!" Le consiglio un libro per delucidarla dello stato d'animo del suo bambino in questo periodo, Alba Marcoli, Il bambino arrabbiato! Un saluto,
Buongiorno Patrizia, mi sorprende molto la discrepanza fra la descrizione che lei fa di suo figlio e che, mi pare, facciano anche le altre maestre e quella che, invece, fa l'insegnante di religione. Premesso che non si può fare alcuna diagnosi attraverso un disegno e che gli insegnanti è bene facciano il loro lavoro e non si arroghino il diritto di fare anche gli psicologi, effettivamente il disegno di suo figlio è piuttosto "anomalo", sia per il colore che per i contenuti. Tuttavia, siccome pare che solo l'insegnante di religione segnali problemi importanti in suo figlio, questi potrebbero essere imputabili anche allo "specifico" rapporto che il bambino ha con questa "specifica" insegnante. Io le consiglio di chiedere una riunione in presenza di voi genitori e di tutto il corpo insegnante, per confrontare le opinioni e rendersi effettivamente conto della natura e dell'entità del problema; poi, se il parere degli altri insegnanti sarà uniformemente positivo, opterei per l'interpretazione che le ho dato, cioè che si tratti di un rapporto difficile bambino-insegnante; viceversa, sarà opportuno rivolgersi ad uno psicologo che faccia una valutazione approfondita di tutta la situazione. Saluti cordiali
Dott.ssa Gloria Monti

Dott.ssa Gloria Monti

Forlì-Cesena

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Gent.le Sig.ra, trovo un po' azzardata l'interpretazione di un insegnante che, essendo di religione,peraltro, ritengo che stia solo una volta a settimana in classe di suo figlio. Sarebbe preoccupante che lo stesso giudizio fosse condiviso dalle altre insegnanti, che vedono il bambino per il restante tempo della settimana. comunque se ha qualche dubbio sulla situazione che suo figlio sta vivendo in questo periodo, è opportuno che lo faccia valutare da uno psicologo, così da sentirsi rassicurata anche lei come genitore.La saluto cordialmente.
Cara signora Patrizia, mi spiace dirlo ma forse è proprio il caso che ognuno faccia il proprio lavoro. Quest’insegnante di religione che ogni settimana ripropone il disegno della famiglia per vedere se la disegna o meno ha messo ansia a me, immagino quale pressione possa essere scaturita nel piccolo L. Parliamoci chiaro: quante ore a settimana la suddetta insegnante lo vede? Una? Una e mezza? Decisamente più attendibile il parere delle insegnanti di classe, non pare anche a lei? Non capisco inoltre l’associazione tra una “terribile” mancanza nel disegno e il giudizio di svogliatezza (anche qui: un conto è essere svogliati, tutt’altra cosa è vivere in un mondo “tutto suo”, ovvero scollegato dalla realtà). Consideriamo che è all’ultimo anno di scuola materna, ma è il più piccolo nel gruppo dei remigini, volendo lui potrebbe tranquillamente fare un altro anno alla scuola dell’infanzia e cominciare la primaria a sei anni e mezzo. Cosa che solitamente consiglio un po’ a tutti i genitori di figli nati nei primi mesi dell’anno: anticipazionismo e prestazionismo lasciamoli eventualmente al mondo adulto, ai bambini concediamo tutto il tempo di cui hanno bisogno per sviluppare un equilibrio emotivo stabile, prerequisito fondamentale per qualunque successivo apprendimento. Ha usato il colore nero: di per sé non è indicativo assolutamente di nulla (poteva essere banalmente l’unico colore rimasto disponibile). Non ha disegnato la mamma: in realtà eravate tutti ben protetti dentro alla casa, simbolo di intimità e calore familiare. E’ probabile che in questo modo L. abbia trovato una sintesi tra la sua voglia di non sforzarsi più di tanto e la realizzazione creativa della consegna “disegna la tua famiglia”; mi sembra che così lui abbia dimostrato di avere una forma d’intelligenza già elaborata e una visione intuitiva delle cose, che porta probabilmente a saltare qualche passaggio logico/lineare ma ad arrivare comunque al risultato atteso. Sinceramente penso che non ci siano abbastanza elementi per considerare la situazione “così grave” come a lei delineata dall’insegnante di religione. Mi rendo conto però che l’insistenza e la completa mancanza di tatto e professionalità della persona in questione le abbiano giustamente generato un livello di allarme che forse solo un consulto da un esperto di psicologia infantile potrebbe sedare, ridimensionare o quantomeno vedere se c’è realmente qualcosa e di cosa esattamente si debba parlare. Si tratta solitamente di pochi incontri di osservazione del piccolo, in un setting appositamente predisposto per la fascia d’età, preceduto da dei colloqui con i genitori, per poi darvi una restituzione di quanto osservato. Niente di traumatizzante per il bambino, che va a giocare semplicemente in un posto per lui nuovo e per voi genitori potrebbe essere un rassicurante “ho fatto tutto quello che potevo” senza tenervi dubbi o preoccupazioni alcune, né reali né indotte da altri. Un abbraccio