Gentile Sabrina,
sicuramente è stato ed è un periodo di forti cambiamenti familiari: nascita di un fratellino, ingresso per entrambe a scuola, bisogni e attenzioni che forse sono cambiati (non per volontà ma proprio per situazioni di vita, ecc.).
Sembrerebbe proprio che stiano vivendo un momento di confusione e di forte gelosia l’una verso l’altra.
Come fate i complimenti? Riuscite a prendervi dei momenti come mamma e papà da star soli sia con la bimba di 3 anni sia con quella di 6? Cosa fate nel week end?
La gelosia non è sempre e solo riferita alle sorelle o ai fratelli ma può essere anche espressione di una “difficoltà” verso i propri genitori perché si possono percepire, senza che voi obbligatoriamente lo abbiate fatto, come meno “importanti” e possono nascere anche paure di abbandono. Un esempio spesso è la nascita di un fratellino o di una sorellina che va a modificare la tipica routine e che seppur tanto voluto e desiderato in parte con la nascita modifica la quotidianità.
Non sempre è facile ma si potrebbe cercare di “costruire” dai loro litigi spunti di cui parlare tutti insieme, si potrebbe descrivere le qualità osservate, ecc.
E’ importante, anche, non “schierarsi” dalla parte di una o dell’altra ma cercare di trovare dei lati positivi di entrambe e complimentarvi con loro.
Seppure di età molto diverse può essere utile colloquiare, capire i perché del litigio, cosa provavano a livello di corpo e di pensieri appena prima, durante e dopo. Molto importante, inoltre, è anche non guardare solo con occhi “negativi” e “di allarme” ai litigi perché sono anche una modalità, molto usata tra fratelli e sorelle, per conoscersi, per gestire i propri conflitti interni, per mettere alla prova le proprie risorse ed i propri limiti (sia verso se stessi sia per “valutare” l’altra persona).
Anche se talvolta può sembrare molto difficile provate ogni tanto anche a lasciarle litigare senza fermarle, osservando con occhi vigili e attenti ma senza schierarsi da una parte o dall’altra e vedere, invece, come loro due si difendono e come pian piano arrivano a far pace. Qui si potrebbero creare “eventuali” regole di litigio: non picchiarsi, non sputare, non dire frasi “cattive”, ecc.
Infine, quando lei e papà discutete come lo fate? Urlate? Cercate di spiegarvi i motivi? Le bimbe sono presenti? Sentono e possono percepire qualcosa?
Potreste essere voi i primi, eventualmente, a modificare alcuni comportamenti educativi e far vedere grazie ai vostri esempi quanto è importante un confronto costruttivo, un buon dialogo, parlare e non insultarsi o urlare, ecc.
Resto disponibile per informazioni, richieste aggiuntive o se vorrete richiedere una consulenza online o rispondere in privato alle domande poste.
Cordialmente
Dott.ssa Federica Ciocca
Psicologa e psicoterapeuta
Ricevo a Torino, provincia (Collegno) e online