Come attenuare la rivalità tra sorelle (6-3anni) e rapporto con la madre.

Sabrina

Buongiorno,
è da quando è ricominciata la scuola che l’armonia in casa mia si è rotta. Le mie figlie di 6 e 3 anni non fanno altro che parlarsi male, non intendo semplici battibecchi normali tra sorelle, ma proprio parlarsi in modo acido e provocatorio. Faccio una panoramica sulla vita in casa:
nel periodo di lockdown ce la siamo cavata abbastanza bene, quest’estate non abbiamo fatto granché (l’abbiamo passata al parco perchè io ero incinta del terzo figlio), ad agosto la nascita del terzo, a settembre la 6enne va in vacanza con i nonni (poverina aveva bisogno di svagarsi un po’) e al ritorno dopo una settimana l’inizio delle elementari e per la 3enne l’inizio della scuola materna.
Riprendere una vita quasi normale è stata una sberla per tutti, avevamo ormai acquisito dei ritmi più lenti e a misura di bambino.
La 6enne è introversa ma non timida, molto intelligente, è una bimba che tende a seguire gli elementi più forti del gruppo ma non si fa trattar male.
La 3enne è Attila in miniatura, testarda ma tanto dolce, intelligente e passionale.
Io (madre) sono attenta, intelligente, insicura, lunatica, affettuosa e severa.
Il padre è tranquillo, paziente e introverso.
I problemi sono iniziati con settembre: le mie figlie si parlano male, si stuzzicano, sono gelose una dell’altra; la grande è invidiosa dei traguardi della piccola, la piccola non riconosce l’autorità della grande. La vita in casa è diventata un continuo arbitraggio tra le due, mi rendo conto l’etá, la stanchezza ecc ma non ce la facciamo più.
Per finire la grande ha atteggiamenti adolescenziali a volte, un esempio ne è ieri in cui mi ha scritto una lettera dicendomi che sono orribile , che mi chiamerà male una mamma orribile (il biglietto dopo era quello di scuse). Ho imputato questo comportamento al basso profilo che mantiene a scuola (gioca in difesa) e al non trovare un suo spazio a casa (la sorella non la rispetta, un nuovo fratellino, ritmi diversi rispetto all’estate e lockdown).
Qualcuno mi aiuti a capire cosa sta succedendo, se è fisiologico oppure è un grido di aiuto.
Grazie

5 risposte degli esperti per questa domanda

Buongiorno Sabrina,

Dal suo messaggio mi pare di capire che in questi ultimi mesi per le bambine ci siano stati molti cambiamenti: l'inizio di una nuova scuola, la nascita del fratellino e, ovviamente, la pandemia che crea instabilità in noi adulti, e non risparmia neanche i più piccini. Quello che mi  turno di consigliare a Lei e al papà delle bambine é di ritagliarvi un piccolo spazio di tempo da dedicare esclusivamente ad ognuno dei suoi figli singolarmente, facendo quindi capire e sentire la vostra presenza. Le faccio qualche esempio (anche se poi sarà per voi necessario adattarli ai vostri ritmi di vita): potreste ad esempio la sera dedicarvi a turno alle bambine, ossia mentre la mamma cucina con la grande il papà può svolgere una attività con la piccola e viceversa, oppure ritagliarsi qualche minuto con la grande mentre si va a prendere la piccola da scuola, magari trascorrendo 5 Min al parco o in un luogo da voi scelto.. attività piccole ma esclusive..

Spero che per voi possa essere di aiuto e che la situazione possa migliorare, le auguro buona fortuna!

Dott.ssa Benini

Gentile Sabrina,

sicuramente è stato ed è un periodo di forti cambiamenti familiari: nascita di un fratellino, ingresso per entrambe a scuola, bisogni e attenzioni che forse sono cambiati (non per volontà ma proprio per situazioni di vita, ecc.).

Sembrerebbe proprio che stiano vivendo un momento di confusione e di forte gelosia l’una verso l’altra.

Come fate i complimenti? Riuscite a prendervi dei momenti come mamma e papà da star soli sia con la bimba di 3 anni sia con quella di 6? Cosa fate nel week end?

La gelosia non è sempre e solo riferita alle sorelle o ai fratelli ma può essere anche espressione di una “difficoltà” verso i propri genitori perché si possono percepire, senza che voi obbligatoriamente lo abbiate fatto, come meno “importanti” e possono nascere anche paure di abbandono. Un esempio spesso è la nascita di un fratellino o di una sorellina che va a modificare la tipica routine e che seppur tanto voluto e desiderato in parte con la nascita modifica la quotidianità.

Non sempre è facile ma si potrebbe cercare di “costruire” dai loro litigi spunti di cui parlare tutti insieme, si potrebbe descrivere le qualità osservate, ecc.  

E’ importante, anche, non “schierarsi” dalla parte di una o dell’altra ma cercare di trovare dei lati positivi di entrambe e complimentarvi con loro.

Seppure di età molto diverse può essere utile colloquiare, capire i perché del litigio, cosa provavano a livello di corpo e di pensieri appena prima, durante e dopo. Molto importante, inoltre, è anche non guardare solo con occhi “negativi” e “di allarme” ai litigi perché sono anche una modalità, molto usata tra fratelli e sorelle, per conoscersi, per gestire i propri conflitti interni, per mettere alla prova le proprie risorse ed i propri limiti (sia verso se stessi sia per “valutare” l’altra persona).

Anche se talvolta può sembrare molto difficile provate ogni tanto anche a lasciarle litigare senza fermarle, osservando con occhi vigili e attenti ma senza schierarsi da una parte o dall’altra e vedere, invece, come loro due si difendono e come pian piano arrivano a far pace. Qui si potrebbero creare “eventuali” regole di litigio: non picchiarsi, non sputare, non dire frasi “cattive”, ecc.

Infine, quando lei e papà discutete come lo fate? Urlate? Cercate di spiegarvi i motivi? Le bimbe sono presenti? Sentono e possono percepire qualcosa?

Potreste essere voi i primi, eventualmente, a modificare alcuni comportamenti educativi e far vedere grazie ai vostri esempi quanto è importante un confronto costruttivo, un buon dialogo, parlare e non insultarsi o urlare, ecc.

Resto disponibile per informazioni, richieste aggiuntive o se vorrete richiedere una consulenza online o rispondere in privato alle domande poste.

Cordialmente

Dott.ssa Federica Ciocca

Psicologa e psicoterapeuta

Ricevo a Torino, provincia (Collegno) e online

Dott.ssa Federica Ciocca

Dott.ssa Federica Ciocca

Torino

La Dott.ssa Federica Ciocca offre supporto psicologico anche online

Cara Sabrina,

Dalle tue parole mi arriva l'immagina di una famiglia con molte risorse e con tantissime energie! Penso che le tue figlie stiano attraversano un periodo di molti cambiamenti e stiano cercando un loro posto a scuola e in famiglia... Iniziando entrambe un nuovo ciclo scolastico: devono scoprire un nuovo ambiente e ritrovare una loro identità! Passaggi delicati, che richiedono tempo!

In merito alle dinamiche familiari... Come hanno preso loro l'arrivo del nuovo fratello? Come si comportano con lui? Questo loro battibeccarsi continuo può centrare con l'arrivo del neonato, quindi di un ulteriore persona con cui condividere i genitori??

Queste sono solo alcune riflessioni... Per approfondire e analizzare maggiormente le dinamiche è necessario avere un quadro più completo della situazione...

Spero di aver soddisfatto in parte i tuoi dubbi....

Resto a tua disposizione per ulteriori chiarimenti...

Buona giornata

 

Dott.ssa Alice Piccardi

Dott.ssa Alice Piccardi

Dott.ssa Alice Piccardi

Udine

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La nascita di un fratellino, l'ingresso nella scuola elementare, l'inizio della scuola materna son tre eventi importanti nella vita di un bambino, di una coppia e di una famiglia. Ogni evento richiede un adattamento e dei cambiamenti esterni e interni al singolo. Ogni adattamento al cambiamento ha un costo nell'adulto e ancor più nel bambino. Inoltre tutta questa complessità viene ulteriormente complicata dalla pandemia. Probabilmente le due bambine esprimono con nervosismo e intolleranza le tante modifiche che si sono instaurate nella loro vita in questi mesi e, non avendo capacità di metabolizzazione data la giovane età, esprimono il loro disagio con intolleranza e aggressività. Credo che voi, coppia genitoriale, abbiate bisogno di parlare con uno psicologo dell'età evolutiva per mettere in ordine i pensieri, per creare un ambiente sereno e da voi padroneggiato, per stabilire un'atmosfera di calma. Anche voi genitori avete il diritto di vivere con gioia e serenità interiore il ruolo di genitori e di coppia. Un cordiale saluto.

Carissima, mi pare che tra le righe lei conosca già la risposta: il lockdown e la nascita di un fratellino, oltre alla separazione dalla famiglia subito dopo per la vacanza con i nonni (ma anche per far stare un po’ tranquilla la mamma che aveva bisogno di conoscere il nuovo nato) non sono bocconi facili da digerire.

Quanta rabbia hanno accumulato queste bambine? Dove dovrebbero scaricarla? Credo che la famiglia sia il luogo giusto (purtroppo per voi...!), significa che sanno che voi potete contenerle anche se a voi non pare di riuscirci.

Che la più grande scriva un biglietto pieno di odio mi pare un buon segno (soprattutto se poi è seguito da un biglietto in cui chiede spontaneamente, spero,  scusa), è il segno che sa che può dire a voi quello che pensa. Comunque dietro a tutta questa rabbia c’è molto dolore ed è questo che va accolto. Ascoltando le due bimbe più grandi senza connotarle con etichette di alcun tipo. Per esempio dire che la piccolina è una sorta di Attila significa bloccarla dentro ad un’immagine che poi lei sarà costretta a  confermare. Questo purtroppo è un errore che spesso facciamo come genitori. I bambini sono in continuo cambiamento: se oggi è simile ad Attila, domani la stessa bambina può essere un agnellino, ma si finisce per non vederlo, per non accorgersene, privilegiando i suoi aspetti distruttivi. Date loro fiducia in quelle che sono le loro capacità e qualità. Non preoccupatevi per ora dei risultati scolastici: la grande ha diritto a fare una crisi. E ricordate che il terzo bambino inevitabilmente scatena gelosie ed invidie e che è molto meglio che si manifestino apertamente piuttosto che stare nascoste e represse in atteggiamenti di falsa gentilezza e di apparenti amorose cure. I bambini sembrano innocenti ma non sono innocenti!

Fate fronte per prima cosa alla vostra insicurezza riprendendo il polso della situazione. Dite dei no chiari su poche cose, ma su quelle non si deve poi  transigere, sul resto fate mediazioni. Non lasciatevi prendere per il naso da due bambinette. Siete voi i genitori. Il padre faccia il padre dando poche regole ma molto chiare e con assertività. E poi trovate dei momenti tranquilli per stare voi cinque assieme. E se durante quei momenti le due bimbette creeranno litigi, piccole guerre, significherà che stanno soffrendo, non che sono cattive bambine. Hanno bisogno delle vostre attenzioni e le cercano in un modo sbagliato, ma forse è l’unico che conoscono per ora. Non potete dirglielo, perché non lo capirebbero, ma potete lasciare l’ultimo nato con i nonni e voi godetevi le altre due che sembrano grandi ma sono ancora cucciole!

Coraggio, siete bravi genitori perché avete delle bambine che hanno fiducia in voi tanto da permettersi  di stare male e di farvelo capire. Piuttosto che tacere e reprimersi...

Buona strada, ma in caso di desiderio di parlare ancora non abbiate timore a consultare un collega nella vostra zona che si occupa di bambini e di funzione genitoriale. Potete eventualmente contattarmi, visto che siete di Trieste e vi darò l’indicazione di persone esperte a cui rivolgervi.

Con stima

Ambra Cusin