Come riuscire a gestire l'ansia

Molti pazienti arrivano in psicoterapia affermando di avere un disturbo d'ansia ma spesso hanno difficoltà a descrivere le sensazioni, i pensieri e le emozioni legate al loro disagio.

Proviamo quindi a capire meglio che cos'è l'ansia.

Intanto possiamo iniziare dicendo che esiste un'ansia “buona”, potremmo definire questo tipo di ansia come uno stato caratterizzato da un buon livello di attivazione fisiologica, da attenzione e concentrazione; è il caso delle situazioni in cui, ad esempio, ci prepariamo ad affrontare  una prova per noi importante, un esame, un incontro significativo. In questi casi l'ansia (intesa come attivazione) diventa una nostra alleata e ci aiuta ad essere presenti e reattivi rispetto alla situazione che stiamo vivendo. Nella stessa situazione, però, un livello eccessivo di attivazione e di ansia rischiano di interferire con la nostra capacità di fronteggiare l'evento, diventiamo meno lucidi e ci sentiamo sopraffatti dalle sensazioni e dai pensieri legati all'ansia.

Per alcune persone l'ansia diventa quasi un modo di vivere; si verifica, in questi casi, la tendenza a rispondere in maniera ansiosa alle varie esperienze della vita, in modo quasi automatico e talvolta si comincia ad evitare di affrontare le situazioni; ad esempio si rinuncia a fare un viaggio che si desiderava fare oppure si decide di non presentarsi ad un colloquio di lavoro per timore di non saper gestire la propria ansia, in altri casi si sceglie di ridurre le occasioni sociali nel timore che gli altri possano accorgersi di queste difficoltà.

Queste modalità sono però disfunzionali in quanto l'ansia non scompare ma ad essa si accompagnano un senso di insoddisfazione e di inadeguatezza.

Dunque cosa si può fare???

Paradossalmente è necessario cominciare ad ascoltare la propria ansia. Mettersi in ascolto delle proprie difficoltà vuol dire “fare amicizia” con quelle parti di sé più fragili che finora probabilmente abbiamo giudicato come infantili, timorose e limitanti. Abbiamo bisogno di imparare a decifrare il linguaggio nascosto nell'ansia che potremmo definire come un garbuglio di emozioni indefinite e indecifrabili per noi; bisogna cominciare ad imparare l'alfabeto delle nostre emozioni per poter leggere con più facilità i nostri stati emotivi.

Potrebbe essere utile soffermarsi e chiedersi “Cosa sto sentendo in questa situazione? Quale emozione sto provano in questo momento?”.

E' necessario inoltre imparare a stare nel presente, a non anticipare il futuro soprattutto se quando lo facciamo immaginiamo scenari catastrofici. Un ottimo modo per stare nel “qui e ora” è la connessione con il nostro respiro: ogni volta che respiriamo siamo consapevoli del nostro essere qui, nel presente. Il lavoro con il respiro aiuta inoltre a calmare lo stato di iperattivazione che accompagna l'ansia.

Quando non si è più in grado di gestire l'ansia ma è l'ansia a gestire la nostra vita può essere utile rivolgersi a un professionista per iniziare un percorso di Psicoterapia che possa diventare uno spazio di espressione, riflessione e di rielaborazione dei propri vissuti e che rappresenti un sostegno nella ricerca di strategie e risorse interne necessarie a trovare una migliore qualità della propria vita.

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