...che ansia...ma è panico?
Ognuno di noi, prima o poi nella propria esistenza, a sperimentato almeno una volta un attacco d’ansia. Questa emozione, conosciuta ai più, comporta una serie di attivazioni fisiologiche, comportam ...
Buonasera mia figlia ha 16 anni ho riscontrato che spesso prima di uscire ha dei sforzi di vomito, vorrei capire la causa, penso sia ansia ma mi chiedo posso fare qualcosa affinché lei si tranquillizzi? non abbiamo un rapporto idilliaco. Siamo abbastanza severi sopratutto sulle uscite. Grazie
Salve,
Purtroppo è impossibile a mio parere stabilire la natura di questo malessere visto che lei non racconta nulla né del vostro rapporto né della ragazza. Il sintomo psicologico parla sempre delle relazioni, delle storie personali, è quindi impossibile attribuirgli un significato in assenza assoluta di elementi relazionali ed emotivi.
La invito quindi a parlare da vicino con qualcuno di ciò e ad aprire un dialogo con sua figlia su quanto notato.
Salve Anna, comprendo perfettamente la sua preoccupazione ma in primis è necessario che sua figlia non la percepisca anzi cominci ad aiutarla a vivere nel modo più naturale possibile le sue uscite. È opportuno parlarle per risalire ai fattori che le scatenano eventuali paure e lo stato di agitazione che le provoca il vomito, se non dovesse riuscirci allora sarà necessario contattare un terapeuta, meglio intervenire tempestivamente per affrontare e superare un disagio che altrimenti potrebbe diventare sempre più invalidante. Resto a sua disposizione.
Salve Anna,
le poche righe che Lei ha scritto danno luogo a numerosi interrogativi.
Innanzitutto Le chiedo come mai il rapporto con sua figlia non è idilliaco e cosa pensa di potere o voler fare per migliorarlo, quali elementi le fanno supporre che sua figlia sperimenti ansia e se sono state escluse cause fisiche, a che scopo ha scelto di adottare uno stile genitoriale improntato a severità rispetto alle uscite, cosa teme.
Le consiglierei di riflettere sui suoi timori e lavorare sul dialogo e sulla possibilità di costruire un rapporto genitoriale in cui lei possa fungere da punto di riferimento qualora sua figlia ne abbia bisogno. Sapere di poter parlare con tranquillità dei propri problemi o esigenze a coloro che ci amano, senza essere giudicati o puniti, puó tranquillizzare.
Le faccio presente che sua figlia vive, come ogni suo coetaneo, il periodo adolescenziale che rappresenta una fase critica e molto delicata della sua crescita, momento nel quale i genitori sono indispensabili e svolgono il ruolo di pilastri fondamentali.
Qualora gli spunti di riflessione offerti non siano coerenti o sufficienti a esaudire la sua richiesta, può se lo ritiene opportuno rivolgersi a un terapeuta per essere aiutata e guidata ad affrontare nel migliore dei modi un compito tanto arduo quanto gratificante quale è l' essere genitori.
Cordialmente.
Gentile Anna,
La ringrazio per averci contattato.
E' possibile che sua figlia stia manifestando, con il procurarsi il vomito in prossimità di una sua uscita di casa, qualcosa di cui non riesce a parlare, in questo momento è il suo linguaggio. Riferisce anche di una relazione problematica tra di voi, di severità proprio in riferimento alle uscite di sua figlia. Questo può richiedere un approfondimento. Ma sicuramente un intervento parte dalla famiglia stessa: legge in sua figlia un possibile disagio; la invito a parlarne con lei in modo aperto e sereno, ad ascoltarla.
Resto a disposizione.
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invia domandaBuongiorno sono una donna di quasi 45 anni e soffro di saltuari stati di ansia dovuti al rossore del ...
Buongiorno,Ho un problema di ansia, ansia anticipatoria, ansia sociale, agorafobia, attacchi di ...
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