Ragazzina di 11 anni mi chiede aiuto psicologo

Antonio

Salve a tutti, ho una bimba di 11 anni. Ha delle ansie riguardo la scuola: studia a casa, poi va a scuola e va nel pallone. Non dorme bene la notte. Da qualche mese litiga con mia moglie continuamente perché è pigra, lascia la cameretta in disordine, insomma non la ascolta.

Addirittura l’ho messa in punizione, senza tablet e telefono per una settimana, perché non ascolta nessuno. Proprio questa mattina mi ha detto: “Papi, mi mandi dallo psicologo?” Oggi ha litigato di nuovo con mia moglie in maniera aggressiva, e mi ha detto che lei è troppo dura e che si va subito alle mani. Questo posso dire con certezza che non è vero. Anzi, mia moglie la ascolta continuamente, ma quando è troppo, è troppo.

Come padre, non so cosa fare. Potete darmi un consiglio, per favore?

Grazie a tutti.

7 risposte degli esperti per questa domanda

Buon pomeriggio per aver chiesto l'aiuto di qualcuno potrebbe esserci altro che non dice. Bisogna comprendere bene il motivo per cui non dorme e si rifiuta di seguire le regole. Farei un approfondimento e lavorerei come genitori su strategie diverse a livello educativo con l'aiuto di un professionista. Rimango a disposizione.

Distinti saluti

Veronica Sacchetti

Buongiorno,

Ho letto con attenzione quanto ha scritto.

Porsi questa domanda permette di aprire le porte di questa cameretta così "disordinata". È un passo importante per sua figlia e per voi, significa poter accedere, avere le chiavi per entrare. La cameretta di una ragazzina di 11 può sorprenderci per la quantità di robe che possiamo trovarci, soprattutto per il piccolo spazio che pensiamo ci sia. Lasciarci guidare da questa curiosità è probabilmente ciò che vi sta chiedendo: non sgridatemi, ma aiutatemi a mettere ordine.

Resto a disposizione per qualsiasi dubbio o approfondimento.

Alessandra Pace 

Buon pomeriggio Sig. Antonio, la situazione che descrive e l’età di sua figlia, non più bambina ma preadolescente, mi fa pensare ad una situazione di fatica della crescita specifica di questa fase di sviluppo. La preadolescenza metta a dura prova il mondo degli adulti e soprattutto i genitori, perché gli aspetti psicodinamici propri della suddetta  fase,  attivano profondi cambiamenti spinti dalle nuove strutturazioni fisiche e psichiche. Il consiglio che posso darle è che questo momento di sviluppo ha bisogno di attenzionamento e di sostegno per i genitori, dunque quando vuole può ricercare uno psicoterapeuta specializzato sull’età preadolescenziale/adolescenziale, che tenga conto però anche, del sostegno della coppia genitoriale in quanto la ragazza è immersa nelle dinamiche familiari.

Cordialmente 

Valeria Silvi

Dott.ssa Valeria Silvi

Dott.ssa Valeria Silvi

Latina

La Dott.ssa Valeria Silvi offre supporto psicologico anche online

Prima di tutto: il fatto che tua figlia ti abbia chiesto di andare dallo psicologo non è un fallimento, è un segnale di forza. Sta riconoscendo di avere bisogno di aiuto, e che non riesce a gestire da sola quello che prova. È anche segno che si fida di te. A 11 anni si è in una fase delicatissima:

  • Si inizia a cambiare fisicamente ed emotivamente (pre-adolescenza).

  • Aumentano le pressioni scolastiche e sociali.

  • Il cervello è in pieno sviluppo e l’autoregolazione emotiva è ancora fragile.

  • I litigi con i genitori diventano una forma (inconscia) di separazione e ricerca di autonomia.

Le sue difficoltà scolastiche, ansie, problemi di sonno e comportamenti oppositivi sembrano tutte facce di una faticosa richiesta di aiuto che non riesce a esprimere in modo sereno. Attenzione: quando un figlio dice “mandami dallo psicologo”... Non va ignorato. Non significa per forza che ci sia una diagnosi grave, ma può voler dire "Io non riesco più a farmi capire". "Non mi sento sicura in quello che provo". "Vorrei parlare con qualcuno che non mi giudica o mi sgrida".

Dici che litiga spesso con tua moglie, che non è violenta ma severa. Potrebbe esserci:

  • Un'escalation di tensioni, in cui entrambe finiscono per sentirsi ferite e non ascoltate.

  • Una difficoltà di tua figlia a gestire le frustrazioni, tipica di quest’età.

  • Una possibile fatica emotiva anche di tua moglie, che magari è molto coinvolta e stanca. Ascoltala senza correggerla o difendere nessuno Quando ti parla, non giustificare subito tua moglie. Dille ad esempio:

“Mi interessa capire bene cosa senti. Voglio aiutarti, dimmi cosa ti fa stare male.”

Solo dopo aver ascoltato a fondo, puoi dire:

“Posso anche spiegarti come la vede mamma, se vuoi. Ma prima voglio capire te.”

Prendila sul serio: valutate uno psicologo infantile

Non è un’umiliazione. Uno psicologo non serve “perché c’è qualcosa che non va”, ma per:

  • Aiutarla a dare un nome alle sue emozioni.

  • Offrirle un luogo neutro per raccontarsi.

  • Supportare anche voi genitori con consigli pratici (molti offrono anche incontri familiari).

Potete dirle:

“Abbiamo visto che ti senti molto stressata, e ci dispiace. Ci hai chiesto di parlare con qualcuno, e siamo d’accordo. Ti vogliamo bene e vogliamo che tu stia bene.”

Se tua figlia ti chiede aiuto, la risposta non deve essere solo disciplina, ma anche comprensione. Mostrale che ci sei, che non la giudichi, e che se serve un supporto esterno, va bene. Come padre, il tuo ruolo può essere quello di “ponte” tra lei e sua madre, tra lei e il mondo adulto.

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Dott.ssa Antonella Bellanzon

Massa-Carrara

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Caro Antonio, 

la ringrazio per aver condiviso la sua situazione di disagio. Mi colpisce molto la richiesta di sua figlia, così esplicita e diretta, e lei è stato molto bravo a mio avviso ad accoglierla e muoversi in proposito. 

Sua figlia sta entrando in una fase di vita che può essere molto complessa, sia per lei stessa, sia per lei e sua moglie come genitori e quindi per il nucleo familiare tutto. 

Le famiglie, così come gli individui e le coppie, passano attraverso diverse fasi di vita e i momenti di passaggio tra l'una e l'altra vengono definiti proprio "critici".

Mi chiedevo da quanto tempo vada avanti la difficoltà di sua figlia con la scuola e da quanto le litigate con sua moglie. Potrebbero essere connesse le due cose a suo avviso?

Vi consiglierei una terapia sistemico relazionale per comprendere meglio cosa sta accadendo e ci tengo a rassicurarla perché i disagi che sua figlia riporta possono essere letti non solo in chiave negativa, come qualcosa che evidentemente porta a una quota di sofferenza, ma anche come un segnale che qualcosa non va. Segnale che lei è stato molto bravo a cogliere e sua figlia a esprimere anche verbalmente così bene.

Se così non fosse stato la sofferenza di sua figlia sarebbe rimasta silente e celata mentre ad oggi avete l'opportunità di prendervene cura e lei di esprimerla.

Aggiornatemi pure se ne sentite la necessità e per qualsiasi cosa sono a disposizione.

Un caro saluto.

Dott.ssa Alessandra Papi

Dott.ssa Alessandra Papi

Dott.ssa Alessandra Papi

Roma

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Salve Sig.Antonio,

sono la Dott.ssa Chiara Ilardi e sono una psicologa, mi occupo di tutte le fasce di età dall'infanzia all'età senile.

Le posso dire che molto probabilmente dietro le ansie di sua figlia potrebbe esserci una difficoltà in merito alla sua autostima e per tale ragione quando è a casa riesce a studiare molto ma poi a scuola ha le difficoltà che lei scrive. Pure le difficoltà a dormire possono essere una conseguenza delle sue tensioni emotive accumulate e che non riesce ad esprimere in modo costruttivo. Sua figlia ha 11 anni ed ora per lei inizio il periodo della pubertà e successivamente adolescenza, si trova a vivere una fase molto complessa caratterizzata da molteplici cambiamenti fisici, emotivi, cognitivi e potrebbe sentirsi inadeguata, "scombussolata", in disagio con se stessa e il suo corpo che si prepara a cambiare. Se sua figlia ha richiesto di andare dallo psicologo le suggerisco di accettare la sua richiesta di aiuto, non sempre gli adolescenti e pre adolescenti richiedono di loro iniziativa di essere aiutati e soprattutto molto spesso entrano in contrasto coi propri genitori proprio perché non si sentono compresi realmente o almeno come loro sentono di aver bisogno. Io lavoro a Roma ogni mercoledì e venerdì presso lo studio dove collaboro ma lavoro anche tramite modalità online se vuole resto a sua completa disposizione per ogni necessità. Inoltre se vuole io offro sempre la possibilità di una consulenza gratuita sia modalità online sia in studio, se volete ricevere maggiori suggerimenti per lei e sua moglie in merito alla relazione conflittuale con vostra figlia o volete una consulenza gratuita per vostra figlia io sono a vostra completa disposizione.

Un caro saluto,

Dott.ssa Chiara Ilardi

Dott.ssa Chiara Ilardi

Dott.ssa Chiara Ilardi

Roma

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Caro Antonio,

il mio consiglio è: accogli la richiesta di tua figlia che vuole essere accompagnata da uno psicologo. Il malessere che ella manifesta in casa, unitamente alla difficoltà riguardo alla scuola va guardato in modo più ampio e questo si può fare con l'aiuto di uno specialista. Sua figlia mostra degli evidenti sintomi anche psicosomatici come il fatto di non dormire bene la notte.

Per quanto riguarda l’ansia per la scuola, sono impegnata nel servizio di psicologia scolastica e nella mia esperienza, quando uno studente ha difficoltà ripetute, è perché la sua attenzione è rivolta, con preoccupazione, alla sua famiglia. Perciò occorre cominciare da qui, poiché per quanto come genitori vi state impegnando tanto, siete anche voi coinvolti dal problema e accade che cercando di affrontare la situazione con la punizione, questa non funziona e non può funzionare, dato che i veri motivi del malessere non sono chiari ai vostri occhi. L’aiuto di uno psicologo può aiutarvi a comprendere e a risolvere adeguatamente questo momento di difficoltà familiare.

Infine, voglio invitarla a questa osservazione rispetto alla richiesta che sua figlia le ha fatto. Essa è un atto di maturità per la sua giovane età, e dice alcune cose importanti per ricevere l’aiuto e ottenere benefici: sua figlia riconosce il suo momento difficile, è consapevole che da sola non può risolvere e che nemmeno i suoi genitori riescono a farlo; cosa decisiva per ricevere aiuto è che sua figlia vuole risanare la sua ansia e il suo conflitto interiore. Ascoltare e dire di si alla richiesta di sua figlia, è il primo passo per avviare un percorso adeguato che risolve e ricrea amore e armonia in famiglia e che permette a sua figlia una crescita felice.


Grazie per aver condiviso la sua storia.

Per approfondimenti e domande non esitare a contattarmi.

Cordiali saluti

Dott.ssa Leopoldina De Varti

Dott.ssa Leopoldina De Varti

Avellino

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