Depressione mascherata: la depressione silenziosa...

Esiste una forma di depressione sottovalutata, misconosciuta.

È la depressione mascherata.

Potremmo definirla una... depressione mimetizzata. Non è clamorosa. Non sfoga sotto forma di pianti interminabili. È occultata da sintomi fisici, da fastidi del corpo che celano un dolore della mente. È il corpo, a piangere

E prendendo il corpo, la depressione mascherata distrae la mente. Come?

  • insonnia;
  • stress;
  • angoscia sotto forma di leggera, fastidiosa tachicardia;
  • sottile, ma costante, mal di testa;
  • apatia («non ho voglia di far niente...);
  • stanchezza cronica.

In questi casi, ci si rivolge al medico; si va in ospedale; si fanno esami, test, valutazioni. I risultati nella norma. E allora?

Forse il problema non è nel corpo...

Il problema è nel piacere di vivere la vita.

E questa è una forma di depressione.

Questa depressione silenziosa, strisciante, sotterranea... intacca proprio il gusto per la vita. Niente sembra più avere realmente senso. Tutto diventa una forzata abitudine, o un dovere. Alzarsi, andare al lavoro, vedere gli amici o il partner: è tutto così… rallentato. È tutto così vuoto.

E che vita è una vita a cui manca il sapore delle piccole cose? Che vita è una vita senza speranza, che si trascina giorno dopo giorno, tra momenti noiosi e piccoli, irritantissimi fastidi del corpo?

Si intuisce quanto la depressione mascherata sia differente dalla depressione che siamo abituati a conoscere: crisi di pianto, autosvalutazione, voglia di stare a letto…

In depressione mascherata, si continua a fare tutto. Nulla, però, sembra avere davvero senso.

Sembra uno stato perenne. Un’afflizione talmente sgusciante da non poter essere mai afferrata per davvero. E invece, qualcosa è possibile fare. Innanzitutto, parlarne. 

Parla di come stai. Parla di questa depressione.
All’inizio può sembrare inutile. E invece, la parola apre una porta d’accesso a questa depressione. La parola conduce dal corpo alla mente.

Parlarne a chi ci sta vicino, non è semplice. Chi ci vuole bene, vuole tenerci al riparo dalla sofferenza, ma spesso non ha modo di farlo. Magari, crede che il concentrare la testa su altro sia la soluzione. È la psicoterapia, invece, a dare spazio d’ascolto a questa forma di depressione masticata.

In psicoterapia, possiamo capire di che pasta è fatta questa depressione.

 

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